| Onorevoli Deputati! - In Italia l'AIDS sta
diventando la principale causa di morte per i
tossicodipendenti da eroina. Troppo spesso uno stato di
malessere diviene ragione di ulteriore emarginazione e di
incivile discriminazione. Dunque, anche rispetto alla
diffusione dell'AIDS, la politica sociale e sanitaria di
riduzione del danno conseguente all'uso di droghe illegali
(sull'esempio di quanto realizzato a Liverpool e in altre
grandi città europee) si manifesta sempre più chiaramente come
un'alternativa immediata e praticabile a interventi
terapeutici imperniati fino a oggi sul binomio
astinenza-repressione.
Occorre un impegno concreto affiché si possa validamente
ridurre il rischio del passaggio da una situazione di
sieropositività a una situazione di malattia e per sostenere
una politica di interventi ragionevole, capace di affrontare
concretamente il problema senza vizi moralistici, rispettosa
dei diritti e della dignità delle persone.
La presente proposta di legge di iniziativa popolare
prevede:
l'adozione di una "Carta dei diritti delle persone con
HIV/AIDS" che contiene i princìpi e che sancisce i diritti e i
doveri rispetto ai quali adeguare l'attività pubblica e
privata in materia di prevenzione e cura dell'AIDS nel nostro
Paese;
il dimezzamento dei nuovi posti-letto per malattie
infettive (la cui stima, in tutti questi anni, è stata spesso
gonfiata ad arte per moltiplicare gli appalti) e il riutilizzo
dei fondi così risparmiati per il potenziamento dei servizi
sociali, delle attività di day hospital, dell'assistenza
domiciliare
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(l'esperienza dimostra che questa è la strada per
un'assistenza più razionale ed economica);
l'agevolazione e la semplificazione della concessione
dell'assegno di invalidità ai malati di AIDS così come
l'estensione a tutte le persone con AIDS della legge
sull'assistenza alle persone malate di TBC;
l'inserimento dei rappresentanti delle associazioni di
volontariato e delle associazioni di persone con HIV/AIDS
nella Commissione nazionale e nelle Commissioni regionali
sull'AIDS e la possibilità per le associazioni di ottenere in
servizio obiettori di coscienza;
l'istituzione di un'Agenzia nazionale per la prevenzione
dell'AIDS: uno strumento assolutamente non burocratico, dotato
di un proprio bilancio, il cui operato deve essere trasparente
e pubblico, che favorisca la convergenza delle varie
competenze, il coordinamento dei soggetti a diverso titolo
operanti nel settore, nonché lo studio e la promozione di
progetti mirati.
Sul piano internazionale la proposta di legge affida al
Governo il compito di studiare e proporre la creazione di
un'agenzia europea per la ricerca sull'AIDS, per concentrare
gli sforzi e ridurre i tempi di sperimentazione e di utilizzo
dei nuovi farmaci nel nostro Paese per evitare inutili e
dispendiose repliche di sperimentazioni già compiute in altri
Paesi dell'Unione europea.
Infine, sul piano della trasparenza e della correttezza
degli interventi, si propone la riforma dei criteri di
raccolta dei dati statistici - anche per migliorare il diritto
alla riservatezza delle persone con HIV/AIDS e per eliminare
inutili e anacronistiche divisioni in "categorie a rischio" -
e la possibilità per i parlamentari e i consiglieri regionali
di accedere alle strutture di cura e ospitalità per la
verifica delle condizioni di attività e del rispetto delle
normative.
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