| con questa serie di scritti si conclude il dibattito avviato nel
primo numero sulla natura e sui fini della sociologia del diritto.
renato treves presenta questa volta i contributi di baratta e di
campbell (rispettivamente: "sociologia giuridica e sociologia del
diritto penale" e "the expansion of sociology of law") notando in
questi aa. la tensione verso una piu' forte interdisciplinarieta' ed
una piu' precisa definizione dei rapporti esistenti tra sociologia
del diritto e criminologia. campbell, in particolare,insorge contro
la condizione di subordinazione in cui, in molti casi, i sociologi
vengono a trovarsi di fronte ai giuristi e nota come, in tali casi,
servano solo per "quantificare e misurare", venendo considerati come
degli "intellettuali di subappalto", noleggiati dai giuristi per le
loro capacita' tecniche. gian domenico pisapia ("per una sociologia
del diritto penale") nota invece la pregnanza sociologica dei
concetti del diritto penale concludendo che in realta' gli operatori
del diritto penale sono sempre stati tra gli artefici di una
sociologia del diritto come prassi empirica, senza tuttavia esserne
sempre consapevoli. alla fase di sviluppo attuale della disciplina
deve dunque corrispondere una consapevolezza riflessa della prassi
svolta. circa gli altri contributi, scarpelli ("per una sociologia
del diritto come scienza") pone l' intera tematica alla luce di un'
interessante impostazione teorica logico-positivistica, mentre
tammelo ("la "fase adulta" della sociologia del diritto") propone
precise distinzioni tra quella che in lingua inglese e' la "
sociological jurisprudence" e la "legal sociology". infine
l'intervento di tomeo ("teoria, ricerca e giudizi di valore")
sottopone ad un esame approfondito i temi trattati dalla relazione di
treves. di quest' ultimo sono le considerazioni conclusive.
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