| l' a. osserva che gli organi di controllo devono attenersi al
criterio di verificare se i ricavi registrati in contabilita' sono
quelli realmente realizzati e che i dati di confronto con la
contabilita' ufficiale possono essere reperiti sia attraverso la
documentazione interna dell' impresa sia attraverso rilevamenti
esterni. di fronte alle varie possibilita' di impostazione del
controllo, e' opportuno che il fisco si orienti talora proprio nella
direzione piu' difficile, che e' quella piu' probabilmente sfruttata
dal contribuente. gli organi di controllo devono tener conto, tra gli
aspetti insidiosi dell' occultamento dei ricavi, del fenomeno della
sottofatturazione, attraverso cui una parte degli utili di pertinenza
dell' impresa italiana viene illegittimamente trasferito a societa'
straniere appartenenti allo stesso gruppo economico internazionale.
altra forma di frode e' quella costituita dalla riduzione dei ricavi,
con registrazione integrale dei costi, che consente di decurtare il
reddito per un importo corrispondente a quello di cui sono ridotti i
ricavi: e' un sistema di evasione delle imposte sul reddito
strettamente collegata all' evasione delle imposte indirette sulla
cifra d' affari, in quanto l' impresa omette di fatturare i ricavi,
sottraendoli all' iva. l' a. osserva infine che nel caso di imprese
mercantili, che vendono le merci nello stato fisico in cui le stesse
sono acquistate, il controllo dei ricavi si puo' effettuare
confrontando il cosiddetto carico con lo scarico delle merci
trattate, mentre nel caso di imprese industriali, dove le materie
prime e sussidiarie subiscono trasformazioni anche profonde per
diventare prodotti finiti, il controllo consiste nell' esame della
resa delle materie prime e sussidiarie e della capacita' produttiva
degli impianti.
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