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| IDG770900209 | |
| 77.09.00209 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| piacentini c.
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| nota a cass. sez. un. pen. 31 maggio 1975
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| Giur. it., an. 128 (1976), fasc. 7, pt. 2, pag. 353-356
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d60220
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| l' a., annotando una decisione in cui e' detto che, nell' ipotesi di
concorso tra militari ed estranei nel medesimo reato, l' art. 264
codice penale militare di pace, modificato dall' art. 8 legge 23
marzo 1956, n. 167 stabilisce che competente per il giudizio e' l'
autorita' giudiziaria ordinaria tutte le volte che si tratti di
connessione oggettiva riconducibile ai nn. 1 e 2 dell' art. 45 codice
procedura penale, escluso il rapporto di semplice occasionalita',
mette in evidenza come la decisione si uniformi alla gia' consolidata
giurisprudenza della corte suprema. l' a. ricorda che la dottrina
evidenzia la funzione adeguatrice della normativa che ha informato il
codice penale militare in conformita' ai principi costituzionali,
benche' non abbia potuto comprendere tutti i tipi di connessione,
previsti dall' art. 45 codice procedura penale, in quanto la legge
ordinaria del 1956 ha potuto modificare la norma processuale ultima
citata, ma non l' art. 103 costituzione. infine rileva che la
connessione opera solo quando si tratta di delitti; ne consegue che
le contravvenzioni non militari, connesse a reati militari, non sono
idonee ad attribuire la competenza al giudice ordinario.
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| art. 45 c.p.p.
art. 103 cost.
art. 8 l. 13 agosto 1956, n. 167
art. 140 c.p.mil.p.
art. 264 c.p.mil.p.
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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