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| IDG781000348 | |
| 78.10.00348 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| cirillo giovanni
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| i "servizi postali" e l' i.v.a. una autorevole pronuncia da meditare
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| nota a c. conti 17 novembre 1977, n. 827
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| Legisl. giur. trib., an. 6 (1978), fasc. 5, pag. 976-979
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| d23157; d18130
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| l' a. critica la pronuncia con cui la corte dei conti ha affermato l'
esenzione da iva del servizio di trasporto di effetti postali svolto
da un assuntore per conto dell' amministrazione postale in base ad un
concetto oggettivo di operazione esente, che prescinde dalla
collocazione del momento di esecuzione nel complesso procedimento
impositivo. osserva che l' iva si basa sulla tassazione di singoli
rapporti in relazione ai quali si realizza un valore aggiunto; il
meccanismo impositivo si arresta al consumatore finale che non
trasferendo ulteriormente il bene o servizio non crea alcun valore
aggiunto e non puo' recuperare l' iva pagata sugli acquisti. la
previsione di operazioni esenti ha lo scopo di bloccare il
procedimento di imposizione ad una certa fase, rendendo consumatore
finale dell' operazione il soggetto che la svolge e non l'
acquirente. sono pertanto operazioni esenti non quelle aventi il
contenuto di quelle previste come esenti dalla legge, ma quelle che
si inseriscono in un particolare rapporto; l' esenzione investe il
corrispettivo dovuto dall' acquirente. nel caso in esame non si e' in
presenza del rapporto tra produttore e destinatario del servizio
(momento esente), ma di un rapporto diverso in cui il destinatario
del servizio postale non e' il soggetto obbligato al pagamento del
corrispettivo (tassa postale) previsto per il servizio. l' a. ritiene
pertanto che l' operazione in esame sia imponibile ai fini dell' iva
ed auspica una revisione dell' opposto orientamento emergente dalla
deliberazione commentata.
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| art. 10 n. 2 d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 633
d.p.r. 29 marzo 1973, n. 156
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| Ist. dir. tributario - Univ. GE
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