| l' a. intende analizzare la situazione italiana, per tentare di
andare alla radice dei fenomeni di violenza che la attraversano. a
tal fine l' a. si sofferma su alcuni momenti di trasformazione
sociale, che egli ritiene particolarmente ricchi di conseguenze. il
primo di questi momenti e' dato dalla trasformazione del capitalismo
maturo e dal sorgere di nuovi movimenti di classe. le classi cioe'
tendono a dissolversi in una pluralita' variabile di gruppi legati da
molteplici relazioni. parimenti le forme di dominio si pubblicizzano.
di fronte a questa situazione si tende a rinunciare ad una
definizione dei rapporti di classe ed a ragionare solo in termini di
pressione, di interessi organizzati. tutto diventa scambio,
negoziato. questa visione neoliberale sostiene ed alimenta la spinta
innovativa dei gruppi tecnocratici. essa pero' occulta, secondo l'
a., il fatto fondamentale che non tutto e' negoziabile, che vi sono
domande destinate a rimanere senza risposte, perche' investono il
modo stesso di produzione del capitalismo maturo. se le classi si
dissolvono, avverte l' a. non vengono meno pero' i rapporti di
classe. un altro momento di trasformazione e' individuato dall' a.
nel '68, al quale egli riconduce il sorgere embrionale di nuove
domande collettive, legate al rifiuto di un potere distante ed
impersonale e la sperimentazione di nuove forme di solidarieta'. un
altro significativo momento di trasformazione e' individuato dall' a.
nella ripresa, all' interno dei movimenti, dei modelli piu' rigidi
del marxismo. la conclusione dell' a. e' che il terrorismo e' il
risultato di un processo di decomposizione di un movimento a cui e'
stato impedito di esprimersi sul proprio terreno e che e' stato
caricato di tutte le contraddizioni di una societa' dualistica.
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