Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


124759
IDG780800178
78.08.00178 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
occhiocupo nicola
la corte costituzionale come giudice di "opportunita'" delle leggi
Giur. cost., an. 22 (1977), fasc. 10-12, pt. 1, pag. 1698-1732
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d021430
una analisi attenta all' azione reale della corte nel nostro ordinamento mostra come questa non si sia mossa secondo le prefigurate linee del mero giudizio di legittimita' delle leggi, ma abbia finito per valutare i parametri della costituzionalita' alla luce di un ampio criterio di opportunita' come termine mediano tra l' esigenza di far valere la costituzione nei confronti di tutti gli operatori costituzionali e la coscienza di una azione da svolgere nel concreto della realta' politico-sociale. l' allontanamento della stretta dicotomia legittimita'-illegittimita' e la elaborazione degli strumenti giurisprudenziali piu' diversi rispondono alla esigenza di supplire sia all' inerzia del legislatore che alla resistenza incontrata dalle norme costituzionali senza creare incolmabili vuoti normativi. in questa luce vanno considerate le critiche mosse alla corte di sostituirsi al parlamento o di invocarne l' azione. lungi dal prevaricare i suoi poteri, la corte ha operato come organo di indirizzo politico contribuendo con la propria azione a individuare nel mutevole contesto politico i valori astrattamente canonizzati dalla costituzione. e' cosi' da respingere anche l' opinione secondo cui la corte, priva di legittimazione democratica, abbia agito come limite ai poteri della maggioranza. non solo non puo' essere accolta la tesi della istituzionalizzazione del principio maggioritario, ma deve essere precisato che titolarita' ed esercizio della sovranita' in testa al popolo sono fonte anche ai poteri della corte, destinataria anch' essa della norma del comma 2, art. 3, della costituzione.
Centro diretto da G.F. Ciaurro - Camera dei Deputati



Ritorna al menu della banca dati