| l' a. sostiene che, per evitare di vedere continuamente scaricati
nuovi oneri sui valori immobiliari, e' necessario rilanciare l'
edilizia popolare sovvenzionata con meccanismi d' equo canone, che
calmierino le ascese dei fitti. l' a., riguardo alla legge 28 gennaio
1977 n. 10, esamina la concessione dovuta dal sindaco al proprietario
dell' area ed il tema dell' edilizia convenzionata, che l' a.
considera esser stato fino ad oggi affrontato in una falsa
prospettiva; l' errore di fondo sta nel fatto che l' intervento
pubblico e' inteso solo riguardo alla edilizia sovvenzionata, al di
fuori di questa e' rilevante solo la libera edilizia privata. secondo
l' a. la tutela della personalita' e dignita' umana e' dalla nostra
costituzione trattata solo come riconoscimento esclusivo degli
interessi coincidenti con il fine sociale perseguito. in questo
quadro si inserisce il progetto di legge sull' equo canone, in cui la
determinazione del canone tenta di contemperare la proporzionalita'
dei valori in gioco con l' obiettivo sociale perseguito. gli
interventi normativi, nota ancora l' a., relativi all' urbanistica
risentono delle carenze proprie del settore, della crisi edilizia,
del mancato coordinamento; in particolare analizzando il progetto di
legge sull' equo canone, l' a. nota, l' ambiguita' di questo
soprattutto nella disciplina transitoria.
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