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208016
IDG941500347
94.15.00347 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Belfiore Camillo
In tema di rivalutazione e interessi su crediti previdenziali
Nota a TAR TO 5 febbraio 1993, n. 71
Giur. merito, an. 25 (1993), fasc. 6, pt. 3, pag. 1417-1421
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D151; D153; D14317; D40215
Attraverso l' evoluzione giurisprudenziale si e' venuto configurando un concetto nuovo e piu' restrittivo dei diritti patrimoniali conseguenziali: non piu' identificabili in ogni diritto a contenuto reintegratorio, bensi' in quei diritti che non si trovano con la retribuzione del pubblico dipendente in un rapporto di connessione diretta e necessaria, presentando, rispetto alla controversia sul diritto principale, profili ulteriori, che richiedono ulteriori indagini. Devono percio' escludersi dal novero dei diritti conseguenziali, attribuiti alla giurisdizione ordinaria, gl' interessi corrispettivi e la rivalutazione monetaria secondo gl' indici ISTAT, trattandosi di elementi che non comportano ulteriori indagini rispetto a quelle relative alla liquidita' e all' esigibilita' del credito principale, gia' necessariamente compiute dal giudice amministrativo. Il credito per la buonuscita del dipendente statale ha natura previdenziale ed e' assimilabile, sotto il profilo funzionale, al credito retributivo, per la comune funzione di difesa del potere d' acquisto di beni reali destinati al sostentamento del lavoratore e della sua famiglia. Per il ritardato pagamento della buonuscita spettano al dipendente, o ai suoi superstiti, gl' interessi e la rivalutazione monetaria con decorrenza dal giorno in cui si sono verificate le condizioni legali di responsabilita' dell' istituto debitore per il ritardo nell' adempimento.
art. 26 d.p.r. 29 dicembre 1973, n. 1032 l. 20 marzo 1980, n. 75 art. 429 comma 3 c.p.c.



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