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210158
IDG940802489
94.08.02489 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Grisolia Maria Cristina
Consiglio superiore della magistratura e Ministero di grazia e giustizia: il punto sulla questione
Giur. cost., an. 38 (1993), fasc. 5, pag. 3159-3180
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D023; D0230; D0231
Nell' attuale problematica legata al dibattito sulle riforme istituzionali, un posto di sicuro rilievo occupa la questione relativa alla ridefinizione dei rapporti tra Magistratura e poteri dello Stato. Rapporti questi che denunciano oggi evidenti esigenze di "raggiustamento" che si riconducono al rapido mutare delle dinamiche istituzionali che, in questo momento, caratterizzano, piu' in generale, l' evoluzione del nostro sistema. A riguardo, particolare interesse riveste il profilo della relazione Cons. Sup. Mag.-ministro di Grazia e Giustizia, di recente ripropostasi all' attenzione generale in occasione della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha risolto il conflitto che ha visto i due organi per la prima volta contrapposti nella rivendicazione di competenze, loro attribuite dalla legge istitutiva dell' organo di governo della Magistratura (sentenza della Corte Costituzionale n. 379 del 1992). L' interesse nasce, in particolare, dal ruolo, inaspettatamente "forte", che la sentenza della Corte finisce per assegnare al ministro, aprendo una prospettiva che impone una piu' generale riconsiderazione degli equilibri istituzionali che hanno fino ad oggi caratterizzato, al vertice, il sistema giustizia. E cioe', da un lato, il rapporto tra Cons. Sup. Mag. e Capo dello Stato, quale presidente del collegio, e, dall' altro, il collegamento tra il Consiglio medesimo e il Parlamento.
art. 107 Cost. art. 110 Cost. C. Cost. 27 luglio 1992, n. 379
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