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| IDG940902520 | |
| 94.09.02520 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Bissi Luigi
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| Giudizio di comparazione fra circostanze concorrenti e criteri-guida
operativi
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| Giust. pen., s. 7, an. 98 (1993), fasc. 8-9, pt. 2, pag. 541-544
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5035; D50124
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| Per stabilire il "quantum" della pena da irrogare, il giudice deve
attenersi ai criteri guida indicati dall' art. 133 c.p., al fine
della valutazione della gravita' del reato in relazione alla
capacita' a delinquere del reo. Per l' effettuazione del giudizio di
comparazione in caso di concorso eterogeneo di circostanze non e'
prescritto, ne' appare previsto dal legislatore, l' impiego di
analoghi criteri-guida. In questo contesto viene affrontato il
problema di come effettuare tale giudizio di comparazione e di quale
debba essere il "modus operandi". Richiamata criticamente la tesi
prevalente, sia in dottrina che in giurisprudenza, secondo la quale
la via da seguire per effettuare il giudizio di comparazione tra
circostanze concorrenti eterogenee e' quella costituita dai criteri
di cui all' art. 133 c.p., l' A. analizza le tesi alternative,
proposte in dottrina, tra le quali evidenzia quella meritevole di
maggiore consenso.
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| art. 6 d.l. 11 aprile 1974, n. 99
l. 7 giugno 1974, n. 220
art. 69 c.p.
art. 133 c.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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