| Il testo di legge sulla violenza sessuale approvato dal Senato
sancisce per le donne, a giudizio dell' A., una pratica
disuguaglianza del diritto a seconda dello stato anagrafico,
prevedendo la procedibilita' d' ufficio solo per i reati commessi al
di fuori del matrimonio. La legge va quindi modificata al fine di
abolire questa disparita'. L' A. ritiene che il criterio che dovrebbe
essere seguito sia quello del diritto all' autodeterminazione delle
donne, che si traduce nel diritto, per tutte, alla querela di parte.
Pur riconoscendo che ci sono buone ragioni a sostegno della
procedibilita' d' ufficio, l' A. afferma che le donne non possono
essere considerate alla stregua di "soggetti deboli" da tutelare e
garantire, al punto di prevedere un automatismo che scatti a
prescindere dalla loro volonta'. (Titolo: 1 col / Testo: 0.9 col).
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