| l' a., nell' esaminare il problema della psicologia dei delinquenti,
rileva che i criminologi moderni si sono sforzati di ricercare le
componenti essenziali della delinquenza individuando 3 stati: stato
pericoloso, che condiziona l' atto criminale; la propensione
criminale che conduce alla soglia del crimine; il passaggio all' atto
che lo realizza. cio' premesso osserva che in base alle statistiche
si puo' ritenere che la massa ordinaria dei delinquenti delinque per
assenza di educazione e di adattamento alla realta' della vita; la
loro personalita', non adeguatamente strutturata, manca di principi
direttivi, di riflessione, di autocontrollo. sfuggono, peraltro, alle
statistiche i delinquenti piu' pericolosi in quanto superdotati,
riflessivi, flemmatici, privi di ogni sensibilita' e di ogni morale.
conclude assumendo che l' atto incriminato rivela la capacita'
criminale del soggetto, ma solo parzialmente la sua pericolosita';
che scoprire o prevenire la pericolosita' e' piu' urgente che punire
l' attivita' criminale e che l' atttivita' criminale e' il frutto di
una mentalita' che non puo' essere estirpata ne' con la paura ne' con
la contrizione ne' con la detenzione.
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