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Documento


32404
IDG841301434
84.13.01434 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pennacchini Erminio
Consiglio Superiore della Magistratura e funzione della giustizia. Equilibrio instabile
Tempo, an. 41 (1984), fasc. 103 (16 aprile), pag. 2
D0231; D023
L' A. esamina il problema, recentemente discusso a un convegno a Montecatini, dei poteri del Consiglio Superiore della Magistratura. Il funzionamento del Consiglio e' oggetto di varie critiche, e la normativa in materia e' certo passibile di aggiornamenti; il sen. Sandulli, gia' presidente della Corte Costituzionale, ebbe a parlare addirittura di "organo strapotente e non responsabile". Tuttavia e' indispensabile assicurare l' indipendenza della magistratura da qualunque altro potere, e la Costituzione ha sancito questo principio, prevedendo appunto l' organo di autogoverno. Benche' il sistema elettorale, accentuando la formazione di correnti in seno al Consiglio, abbia reso difficile il conseguimento della "asetticita'", non c' e' la possibilita' di porre i magistrati alle dipendenze di un organo diverso: ne' il Governo, ne' il Parlamento. Non c' e' altra via che mantenere il governo del Consiglio Superiore, o accettare il governo del Ministro, ma questo comporterebbe la revisione della Costituzione.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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