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Documento


42686
IDG861302359
86.13.02359 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rodota' Stefano
La fine dell' emergenza
Repubblica, an. 11 (1986), fasc. 117 (20 maggio), pag. 8
D68; D5101; D0230; F425
L' A. sottolinea l' urgenza di un pieno ritorno alla legalita', ch' e' stato riconosciuto necessario nel recente convegno di "Magistratura democratica". Ricorda che negli anni del terrorismo sono maturate distorsioni della giustizia penale, in seguito a scelte condivise da moltissimi, che oggi firmano proposte di referendum per una giustizia piu' giusta. Effettivamente l' emergenza e' finita, ma non basta cancellare qualche norma perche' tutto torni come prima; occorre anzitutto varare la riforma del codice di procedura penale. Poiche' dall' approvazione della legge delega all' emanazione delle norme delegate passerebbero almeno 3 anni, e' necessario stralciare e approvare subito alcune innovazioni, particolarmente urgenti per la restaurazione della legalita'. Inoltre, bisogna immediatamente realizzare le strutture indispensabili perche' il nuovo processo possa decollare. Quanto ai dibattiti sulla "supplenza" e sulla "politicizzazione" della Magistratura, l' A. osserva che spesso si discute sulla base di scarsa informazione. Per cio' che concerne ma supplenza, rileva che in tutto il mondo si e' molto allargato l' arco degli interventi giudiziari. Conclude che forse la crociata contro la politicita' vuole solo accreditare una particolare interpretazione: quella per cui il dovere del giudice di essere soggetto solo alla legge equivarrebbe all' obbligo di allineamento all' indirizzo politico dominante. (Titolo: 2 col / Testo: 1.4 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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