| E' imminente un provvedimento di amnistia, motivato col quarantesimo
anniversario della Repubblica. L' editorialista espone le ragioni che
lo portano a pronunciarsi contro questo istituto, per lo Stato di
diritto dannoso e antigiuridico, perche' fondato sulla "clemenza",
che non dovrebbe risiedere in campo giuridico, dove si deve cercare
di applicare la legge correttamente e in modo uguale per tutti.
Malgrado le ragioni di principio contrarie a questo istituto, l' A.
sostiene di non potersi opporre ad un provvedimento di amnistia, in
quanto unico mezzo per risolvere il problema del sovraffollamento
delle carceri a causa dei troppi reati politici: per reati
associativi; per dichiarazioni di pentiti non riscontrate con nessuna
prova; per l' uso della droga; per certi casi di peculato.
Naturalmente, conclude l' A., sui reati oggetto di amnistia
occorrera' discutere, se non si vorra' trasformare questo
provvedimento in una licenza di uccidere o di rubare. (Titolo: 1
col/Testo: 0.6 col).
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