| L' A. commenta la modifica del regolamento della Camera dei Deputati,
appena approvato, che consente di votare la sfiducia ad un solo
ministro. Rileva che, quando vi sia un Governo di coalizione,
ammettere che una maggioranza parlamentare, evidentemente diversa da
quella che vota inizialmente la fiducia, possa silurare un singolo
ministro equivale a introdurre un' ipotesi nuova di
destabilizzazione. Se invece si abbia un Governo "di primo ministro",
quale potrebbe essere per l' avvenire il nostro, la responsabilita'
"generale" del Presidente del Consiglio dinanzi al Parlamento e'
tale, che egli non potrebbe non essere coinvolto anche da una
votazione di sfiducia individuale. L' A. percio' ritiene che il nuovo
genere di sfiducia sarebbe funzionale soltanto al tipo di Governo che
noi vogliamo evitare, e cioe' quello "per ministeri" o "per feudi",
con un Presidente-"travicello"; ma si spera che tale non sara' il
Governo italiano, che gia' puo' contare su un organo che assicura
omogeneita', come il Consiglio di Gabinetto. Conclude definendo l'
innovazione uno "sgorbio costituzionale". (Titolo: 2 col / Testo: 1.3
col).
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