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| IDG861302508 | |
| 86.13.02508 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Degli Espinosa Paolo; (a cura di Bassoli Romeo)
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| In primo piano/Le prospettive del consumo energetico nel nostro
paese. Se non nucleare, che cosa?
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| Intervista
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| Unita', an. 63 (1986), fasc. 111 (13 maggio), pag. 4
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| (testo con illustrazioni)
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| D18100
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| (Sommario: A colloquio con l' ambientalista Paolo Degli Espinosa,
esperto per l' Enea in teleriscaldamento. "Se domani si chiudessero
le centrali, non succederebbe nulla perche' coprono il fabbisogno in
minima parte". Tecnologie nuove all' appuntamento col Duemila)
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| L' A. (responsabile) dell' ENEA per il teleriscaldamento) osserva che
il fabbisogno energetico del nostro Paese e' coperto soltanto per il
3% dell' energia nucleare; cio' significa che la chiusura immediata
di tutte le centrali non avrebbe conseguenze immediate rilevanti.
Ritiene, inoltre, che l' aumento di consumo energetico nei prossimi
anni sara' inferiore alle previsioni dell' ENEL; potra' pertanto
essere facilmente contenuto, mediante una oculata politica di
risparmio. Afferma che sara' possibile produrre energia sufficiente
al nostro fabbisogno, mediante la realizzazione di impianti "leggeri"
adatti per le citta' grandi e medie, il potenziamento degli impianti
esistenti e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia
(eolica, idroelettrica, geotermica, ecc.). Conclude osservando che,
sebbene la rinuncia al nucleare possa creare qualche problema
occupazionale a Genova, l' attuazione della politica energetica
delineata creerebbe nel resto del Paese circa 200.000 posti di
lavoro. (Titolo: 6 col / Testo: 1.5 col).
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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