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| IDG861302745 | |
| 86.13.02745 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| De Rita Giuseppe
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| La Repubblica e le pressioni di parte. Le lobby senza legge sono i
tarli dello Stato
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| Corr. sera, an. 111 (1986), fasc. 148 (26 giugno), pag. 2
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| D0433; F3214; F3215; F4203
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| (Titoletti: Il ruolo dei partiti. Mediazione politica)
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| L' A. sottolinea come la rappresentanza istituzionale degli interessi
di parte abbia subito, negli ultimi anni, profonde modifiche. Infatti
la DC e il PCI fino a poco tempo fa erano il referente decisivo, cui
si rivolgevano categorie e lobbies di ogni tipo, per ottenere
risposta ai propri interessi reali. Oggi invece i grandi partiti di
massa sembrano propensi ad una competizione che si svolge piu' sul
terreno dell' opinione che su quello della difesa degli interessi
reali; i vari gruppi di interesse sono quindi sempre piu' tentati di
fare corsa in proprio, e scatenano la loro forza di pressione sulla
gestione governativa e, soprattutto, parlamentare, della finanza
pubblica. L' A. aggiunge che il controllo della spesa pubblica non e'
un problema di meccanismi legislativi, ma di mediazione politica fra
diverse pressioni; ma di questa mediazione sono oggi saltati i
filtri, cioe' i partiti. La soluzione ideale, conclude l' A., sta nel
rendere significative e/o sviluppare le sedi istituzionali in cui
possa incanalarsi la rappresentanza degli interessi reali, CNEL e
Camere di commercio in primo luogo. (Titolo: 2 col / Testo: 2 col /
Testo: 0.8 col).
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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