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Documento


43125
IDG861302798
86.13.02798 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Arnao Giancarlo, e altri
L' articolo. Droga, lettera aperta a Psi, Pr e Pli
Manifesto, an. 16 (1986), fasc. 131 (4 giugno), pag. 12
D51414; F4252
Gli AA. scrivono a PR, PLI e PSI in quanto stanno dimostrando particolare attenzione per i problemi della giustizia. Lamentano l' involuzione che si e' manifestata nell' attuazione della l. n. 685 sulla droga, che ha portato alla progressiva criminalizzazione dei consumatori di droghe illegali, anche leggere, lasciando da parte le necessarie prevenzione e repressione del traffico e dello spaccio di stupefacenti. In vista di una modifica della 685, gli AA. propongono una riflessione su alcuni aspetti scientifici e giuridici del problema. Rilevano in primo luogo che non vi e' alcuna differenza qualitativa fra le c.d. "droghe" e altre sostanze di largo uso, come l' alcool, e giudicano negativamente l' atteggiamento culturale che porta alla condanna di chiunque faccia uso di una droga "illegale". Affermano poi che l' abuso di sostanze stupefacenti non puo' essere validamente combattuto sul piano repressivo e che e' ingiusto considerare la legge come strumento di salvaguardia sanitaria. Dopo aver osservato che la criminalizzazione del consumo di qualsiasi tipo di droga illegale porta alla paralisi dell' apparato giudiziario, gli AA. concludono che lo Stato non puo' intervenire per impedire il danno (spesso del tutto ipotetico) che una persona arreca a se stessa; a tale proposito, citano un passo di John Stuart Mills. (Titolo: 3 col / Testo: 2.4 col).
l. 22 dicembre 1975, n. 685
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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