| L' A., intervenendo nelle polemiche sull' insegnamento della
religione nella scuola pubblica, rileva come la religione richiami e
prospetti valori meta storici, inconfrontabili con qualsiasi
insegnamento morale, e quindi l' ora di religione non puo' avere
alternative. Infatti, il sacro puo' essere respinto o negato, ma non
confuso e sostituito con il sociologico, chi rifiuta l' ora di
religione compie liberamente una scelta di rinuncia senza possibili
compensi. Nota come, in questa ottica, vada scardinato tutto l'
apparato burocratico costruito attorno all' insegnamento della
religione, e come sia necessario che questo abbia un carattere
ecumenico e non confessionale. Concludendo, l' A. osserva come nella
scuola pubblica l' ora di religione dovrebbe assicurare soprattutto
un avviamento alla riflessione religiosa, secondo l' asse portante
del messaggio cattolico, connaturato profondamente con la civilta' in
cui viviamo. (Titolo: 2 col / Testo: 1.4 col).
| |