| L' A. interviene nelle polemiche suscitate dall' interrogazione
comunista sulla sentenza della Corte di Cassazione sul processo
Chinnici. Ribadisce l' inammissibilita' di interferenze sulle
sentenze di qualsiasi giudice, al di fuori del sistema delle
impugnazioni e, quando si tratti della Cassazione, al di la' della
critica e libera discussione dei principi eventualmente affermati che
obbligano soltanto il giudice al rinvio. Nota che tale principio ha
lo scopo di evitare non solo la confusione dei poteri, quando la
censura provenga da rappresentanti del Parlamento, ma altresi' quella
delle idee nella mente dei cittadini. Concludendo, l' A., pur
apprezzando, nel caso in questione, la campagna di stampa a sostegno
della funzione della Corte nel pieno esercizio della giurisdizione
espresso in forma collegiale, biasima l' esaltazione dell' organo
nella persona dei suoi componenti, verificandosi da un po' di tempo
l' alternanza dell' encomio con il discredito. (Titolo: 3 col /
Testo: 1.0 col).
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