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Stampa d'opinione

Documento


43851
IDG861303524
86.13.03524 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Dalla Torre Giuseppe
La polemica sull' ora alternativa. Religione e finalita' della scuola
Tempo, an. 43 (1986), fasc. 199 (25 luglio), pag. 4
D9415; D18410; D18433
L' A. (ordinario di Diritto ecclesiastico all' Universita' di Bologna) non condivide l' opinione di Norberto Bobbio, che su "La Stampa" del 16 luglio ha scritto che la mancata soluzione dell' ora alternativa e' alla base della scelta quasi plebiscitaria per l' ora di religione, e che l' educazione religiosa non spetta allo Stato, ma alla Chiesa. In proposito riconosce che in effetti una "educazione religiosa", intesa come concessione alla Chiesa di un' ora di presenza nella scuola, non spetterebbe ad uno Stato laico. Si tratta invece di un insegnamento aperto a tutti, non catechistico, che lo Stato fa proprio e colloca insieme agli altri, perche' valido in ordine alle finalita' formative che la scuola si prefigge. Quanto al c.d. "insegnamento alternativo", l' A. afferma che e' uno pseudo-problema: la fruizione dell' insegnamento religioso dev' essere facoltativa, non opzionale, e in alternativa si deve offrire un' attivita' che occupi utilmente l' ora libera, non un altro insegnamento. L' attivazione di insegnamenti diversi potrebbe dare luogo a una disparita' di trattamento incostituzionale. (Titolo: 3 col / Testo: 1.9 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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