| Pag. 2
Onorevoli Deputati! -- 1. Nell'anno 1994 l'Italia
avrà l'onore di assumere e gestire la presidenza di tre
prestigiosi fori internazionali e precisamente del Gruppo dei
sette Paesi più industrializzati (G7), dell'Iniziativa
centro-europea e della Conferenza sulla sicurezza e la
cooperazione in Europa (CSCE).
L'assolvimento di tali mandati comporta, oltre che una
responsabilità politica di primo piano, anche un impegno
organizzativo rilevantissimo, cui l'Amministrazione degli
affari esteri dovrà far fronte attraverso strutture efficienti
e procedure contabili di particolare snellezza.
Precedenti esperienze ampiamente collaudate forniscono un
modello che può essere utilizzato anche nella presente
contingenza, sia pure con gli adattamenti del caso.
Si tratta di istituire apposite delegazioni dotate di
personale qualificato a diversi livelli che funzionino come
nuclei operativi per provvedere, con efficacia e tempestività,
ad una grande mole di adempimenti organizzativi, logistici ed
amministrativi.
Il carattere omogeneo delle attività relative allo
svolgimento delle procedure del Gruppo dei sette Paesi e della
Iniziativa centro-europea, imperniate in larga misura
nell'organizzazione di una serie di riunioni in strutture,
insediate in una città (Napoli per il Gruppo dei sette Paesi e
Roma per l'Iniziativa centro-europea), rendono possibile e
conveniente affidare la gestione ad un'unica delegazione, sia
pure con la tenuta di due distinte contabilità, in modo da
utilizzare al meglio le energie umane disponibili.
Per contro, la particolare tipologia dei compiti cui dovrà
prevalentemente attendere
la presidenza della CSCE (coordinamento e gestione di
missioni d'inchiesta e d'osservazione, direzione di operazioni
di peace-keeping nelle aree di crisi) comporta
interventi prevalentemente decentrati, in cui il momento
decisionale politico, spesso improvviso e urgente, deve essere
accompagnato e seguito da vicino dal supporto amministrativo.
Di qui l'esigenza di istituire allo scopo una delegazione
separata.
2. Presidenza del Gruppo dei sette Paesi più
industrializzati (G7).
Dopo la conclusione del vertice di Tokio del 7-8 luglio
1993, l'Italia assumerà la presidenza, della durata di un
anno, del Gruppo dei sette Paesi più industrializzati (G7) che
si svolgerà a Napoli e si concluderà con un vertice nel luglio
1994.
E' questa la terza volta che tocca all'Italia l'onore di
ospitare la riunione del Gruppo che è andato via via assumendo
caratteristiche e rilevanza sempre maggiori.
Occorrerà, quindi, provvedere alla predisposizione delle
strutture organizzative adeguate a fornire una risposta,
efficace e tempestiva, non solo alle esigenze ordinarie del
Gruppo, e cioè il vertice del luglio 1994 e le missioni
preparatorie, bensì anche ad improvvise situazioni di crisi
che, sulla base delle più recenti esperienze al riguardo,
comportano riunioni a diversi livelli - ivi compresi quelli
più elevati - per la pronta concertazione delle misure da
adottare.
Lo sforzo organizzativo sarà enorme, tenuto conto che la
partecipazione alla riunione conclusiva sarà imponente per
l'altissimo numero sia dei rappresentanti
Pag. 3
degli Stati e componenti delle loro delegazioni (circa 1.500
persone) sia dei giornalisti che a Tokio hanno raggiunto la
cifra di 6.000 unità. Il complesso degli oneri finanziari da
affrontare nel 1994 è illustrato e quantificato in dettaglio
dall'unita relazione tecnica.
3. Iniziativa centro-europea.
Questo organismo internazionale conta oggi sull'adesione di
dieci Paesi (Italia, Austria, Ungheria, Polonia, Repubblica
ceca, Repubblica slovacca, Bosnia Erzegovina, Croazia,
Slovenia, Moldavia). L'Italia ha già avuto la presidenza del
nucleo iniziale, e cioè la Pentagonale, nel 19901991; peraltro
il prossimo mandato del 1994 sarà molto più impegnativo,
tenuto conto del maggior numero di Stati partecipanti e
dell'ampliamento dei settori politici ed economici di
collaborazione tra gli stessi.
Le riunioni che complessivamente si prevede graveranno
sulla presidenza italiana dell'Iniziativa centro-europea nel
1994 consisteranno in:
un vertice estivo dei capi di Governo, preceduto nella
stessa località da una riunione del Ministro degli esteri, in
contemporanea con una riunione dei parlamentari provenienti
dai Paesi membri;
due riunioni ordinarie dei Ministri degli esteri, una
primaverile e una autunnale, con contemporanee riunioni di
parlamentari (non si esclude una riunione straordinaria
qualora eventi eccezionali si dovessero verificare nell'area
danubiano-balcanica);
dieci riunioni dei coordinatori nazionali;
due riunioni del gruppo di contatto con i rappresentanti
dei Paesi che hanno chiesto di aderire all'Iniziativa (tali
riunioni possono farsi coincidere con quelle dei coordinatori
nazionali o con le ministeriali);
eventuali riunioni dei Ministri tecnici (al massimo tre)
ed eventuale loro partecipazione al vertice dei Primi
ministri;
riunioni in Italia dei due gruppi di lavoro a presidenza
italiana e, nelle altre capitali, dei dieci gruppi presieduti
dagli altri Paesi membri. A tale proposito è opportuno
sottolineare che, in conseguenza delle restrizioni apportate
dal Governo ai bilanci di numerosi ministeri ed enti pubblici,
i cui funzionari sovente rappresentano l'Italia nei predetti
gruppi di lavoro, occorre prevedere la copertura delle loro
missioni onde assicurare la loro partecipazione alle riunioni
dei gruppi stessi, che rappresentano le strutture portanti
dell'Iniziativa. Senza l'attività e le elaborazioni
propositive di tali gruppi, infatti, le riunioni a livello
politico risulteranno di scarsa utilità.
Tali riunioni si svolgeranno nei locali del Ministero degli
affari esteri.
Gli oneri connessi per l'anno 1994 sono quantificati e
illustrati nella unita nota tecnica.
4. Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa
(CSCE).
L'esercizio della presidenza della CSCE si articola nei
seguenti livelli:
il presidente del Consiglio della CSCE, vale a dire il
Ministro degli affari esteri incaricato delle funzioni di
indirizzo politico generale;
il presidente del Comitato degli alti funzionari (CSO),
che si riunisce in via ordinaria una volta a bimestre a Praga,
vale a dire l'alto funzionario designato a questa carica (un
funzionario diplomatico con titolo e rango d'ambasciatore),
incaricato della esecuzione delle decisioni del Consiglio.
In particolare nell'anno 1994, al Presidente del Consiglio
faranno carico soprattutto i vasti compiti di prevenzione e
gestione delle crisi aperte in varie zone del
Pag. 4
mondo (ex Jugoslavia, Nagorno Karabak, Ossezia, Georgia,
eccetera) mediante missioni di osservatori e monitors
civili e militari, di collaborazione con l'Alto Commissario
per le minoranze nazionali, di collegamento con l'Assemblea
parlamentare della CSCE, con gli Stati mediterranei non
partecipanti della sponda sud del Mediterraneo, con altri
organismi internazionali.
5. Quanto sopra premesso, occorre ricordare che il
Consiglio dei ministri approvò in data 24 settembre 1993 un
disegno di legge unitario per l'organizzazione delle tre
presidenze con oneri a carico degli esercizi 1993 e 1994.
Poiché, peraltro, tale disegno di legge non ha potuto essere
esaminato rapidamente, come si era sperato, a seguito
dell'introduzione nel progetto di legge finanziaria del
cosiddetto fondo globale negativo, il Consiglio dei ministri
nella seduta dell'8 novembre 1993 ne stralciò la parte
relativa alla fase iniziale della presidenza della CSCE dal 15
novembre al 31 dicembre 1993, approvandola in forma di
decreto-legge (n.441).
Ora, essendo stati sbloccati i fondi della tabella A, si
rende urgente trasformare
in decreto-legge, prima della fine dell'anno, anche la
residua parte dell'originario disegno di legge, stante
l'imminente inizio di tutte e tre le presidenze (1^ gennaio
1994), e per evitare che vadano in economia le somme stanziate
nel 1993.
6. Pertanto, con il presente decretolegge si provvede a
istituire, per l'anno 1994, le due delegazioni (una per la
presidenza del Gruppo dei sette Paesi più industrializzati e
dell'Iniziativa centro-europea, l'altra per la CSCE), dettando
i criteri per la loro composizione, che sarà determinata con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, e
richiamando le disposizioni della legge 5 giugno 1984, n.208
(riguardante la presidenza italiana della Comunità economica
europea) in materia di status e trattamento di missioni
del personale e di procedure di spesa.
7. Infine, con l'articolo 3 del decretolegge è disposta la
concessione di un contributo straordinario di lire 1 miliardo
per l'anno 1994 a favore del Collegio del Mondo unito
dell'Adriatico che opera nel quadro della Iniziativa
centro-europea.
| |