| SEGUITO DISCUSSIONE: C332, C354, C369, C1484, C1832, C2378,
C2431, C2625, C2743, C2752, C3666, C3751, C3922, C3945,
C4931, C5541.
...(Esame dell'articolo 18 - A.C. 332)
LAVASS
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| ...SEGUITO DISCUSSIONE: C332, C354, C369, C1484, C1832, C2378,
C2431, C2625, C2743, C2752, C3666, C3751, C3922, C3945,
C4931, C5541.
...(Esame dell'articolo 18 - A.C. 332)
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| CARMELO PORCU. Presidente, davanti alle problematiche
sollevate dall'articolo 18 che parla del piano nazionale degli
interventi sociali e dei piani regionali, mi sembra sussistano
diverse prospettive che si aprono al dibattito. La prima è di
carattere istituzionale ed è stata richiamata, peraltro, dai
colleghi Cè e Burani Procaccini quando hanno chiesto una
presenza sempre maggiore delle regioni nello stabilire compiti
e nell'assumere ruoli nel campo dei servizi sociali. Questa è
un'attribuzione già presente in questo testo che, a seconda
delle diverse sensibilità, andrebbe maggiormente approfondito.
Io, però, sin dall'inizio della discussione che stiamo adesso
cercando faticosamente di condurre in porto, avevo posto
un'altra questione che mi sembra particolarmente importante,
non di livello istituzionale, ma relativa alla funzionalità o,
per meglio dire, alla corrispondenza di questo provvedimento
ai reali interessi dei cittadini. Insomma, il mio problema è
tutt'altro che istituzionale, ma è proprio di pratica
funzionalità.
Non vorrei che nel paese vi fossero aree nelle quali i
servizi sociali funzionano bene e i cittadini sono contenti
delle prestazioni erogate dallo Stato e dagli enti locali ed
aree nelle quali i cittadini sono costretti a misurarsi con
realtà indegne di un paese civile. Il piano nazionale dei
servizi sociali ed i piani regionali dovrebbero andare
incontro a quest'esigenza,
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evitando che vi siano discriminazioni e contraddizioni tra
quanto stabiliscono una legge nazionale o i piani regionali e
le prestazioni delle quali, invece, il cittadino di
Pantelleria o di Lecco effettivamente usufruisce.
In questo caso l'appello del collega Cè ad una maggiore
presenza delle regioni deve essere, a mio avviso, contemperato
con una presenza dello Stato, che sembra in qualche modo
garantire a tutti i cittadini il bene primario della fruizione
dei servizi sociali, al di là delle zone da essi abitate e
delle condizioni sociali delle città o delle regioni in cui si
trovano a vivere. Mi sembra che, da questo punto di vista, vi
sia ancora molto, ma molto da ragionare e, quando arriveremo
all'esame dell'articolo 22 relativo alle prestazioni
essenziali, vedremo di fare qualche altro ragionamento in
proposito.
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