ALESSANDRO CE'.  Signor Presidente, anche in questo caso mi
  sembra che non vi sia la minima idea di ciò che significhi
  principio di sussidiarietà.  I comuni possono emettere i buoni
  servizio quando sono di fronte a casi di pazienti in grado di
  gestirsi da soli, il che consente notevoli vantaggi perché i
  buoni servizio - come abbiamo più volte osservato - non
  consentono sperpero di risorse, come avviene quando essi
  vengono utilizzati da persone terze o per servizi improduttivi
  rispetto alle reali esigenze di coloro i quali si trovano in
  stato di necessità.
     Ritengo improprio che, anche in questo caso, i criteri
  debbano essere fissati a livello regionale, perché gli
  assessori comunali hanno la diretta conoscenza della
 
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  persona in stato di necessità e quindi possono rispondere
  alle diverse esigenze in maniera adeguata.  Ancora una volta
  penso che il principio di sussidiarietà sia stato
  stravolto.