| UMBERTO CARPI, Sottosegretario di Stato per
l'industria, il commercio e l'artigianato. Ma anche i sordi
possono eventualmente intendersi a gesti!
Ribadisco che il ministro è disponibile a venire oggi
stesso in Commissione e che comunque abbiamo di fronte una
fase di confronto parlamentare sulla questione.
Onorevole Mazzocchi, lei ha posto, sia nella interpellanza
sia nel suo intervento, alcune questioni effettive. Ella sa
benissimo - non a caso ci si stava lavorando da due anni -
quanto sia urgente una riforma nel settore in grado di dare
una nuova competitività all'intero sistema distributivo
italiano. Sottolineo che quest'ultimo, al di là delle
contrapposizioni tra cosiddetti soggetti grandi e cosiddetti
soggetti piccoli, è nel suo complesso un sistema distributivo
che, come ella sa benissimo essendo tra i più competenti
parlamentari su queste tematiche, presenta un grado di
competitività assai basso: sia nel grande che nel piccolo
esercizio, noi corriamo gravi rischi.
Intendiamoci bene: quando affermiamo che vogliamo andare
in Europa con questa legge di liberalizzazione non intendiamo
affatto dire che vogliano seguire pedissequamente modelli di
altri paesi, che non sempre hanno dato buoni risultati. Hanno
dato, ad esempio, risultati di "disertificazione", che questo
Governo vuole assolutamente evitare; anzi, proprio attraverso
questa legge, si propone di evitarlo! Noi, però, sappiamo bene
che non vi è alcun paese europeo che abbia vincoli simili a
quelli presenti nella nostra legislazione, che costituiscono
un grave peso e un grave ostacolo allo sviluppo del settore.
La cosa è stata segnalata già da tempo - come ella sa - in una
relazione dell'autorità per la concorrenza, che ha evidenziato
tutti i danni e le controindicazioni di un sistema
vincolistico. Nessun paese europeo ha il registro da lei
ricordato o un sistema tabellare come quello italiano.
Sappiamo benissimo che occorre un periodo di transizione,
che è necessario lavorare sulla realtà che si è determinata
storicamente nel paese. Sappiamo benissimo cosa significhi
storicamente il ruolo che il settore del commercio ha svolto e
deve continuare a svolgere in Italia, dove le città ed i
comuni hanno una valenza tutta particolare: l'eventuale
desertificazione dei centri storici avrebbe nel nostro paese
un impatto drammatico, superiore a quello degli altri paesi
europei. Cattaneo ha definito l'Italia come il paese che
storicamente ha avuto il suo segno culturale e socio-politico
in questo tipo di aggregazione: il paese delle cento città.
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