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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


435354
STA0508-0009
Somm. e Sten. d'Aula n. 508 del 19 marzo 1999 (STA13-508)
(suddiviso in 65 Unità Documento)
Unità Documento n.9 (che inizia a pag.2 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.7)
ESAME: C5653. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5653) LAVASS
...ESAME: C5653. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5653)
VITO LECCESE, Relatore.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI
ZZSTA ZZRES ZZSTA190399 ZZSTA990319 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA508 ZZ13 ZZDI ZZLL
    VITO LECCESE,  Relatore.  L'accordo di cui discutiamo
  quest'oggi riguarda la cooperazione culturale, scientifica e
  tecnologica tra il nostro paese e la Tunisia.  Come lei
  ricordava leggendo il titolo del provvedimento, signor
  Presidente, l'accordo è stato firmato a Roma il 29 maggio del
  1997.
     Questo accordo si inserisce in un quadro più generale di
  potenziamento dell'azione culturale che, in particolar modo
  negli ultimi tempi, il Ministero degli affari esteri sta
  promuovendo.  Si inserisce anche in un quadro, per così dire,
  più politico sotto l'aspetto dei rapporti tra l'Italia e i
  paesi della sponda sud del Mediterraneo.  Esso assume una
  rilevanza specifica anche in funzione delle politiche di
  partnerariato euromediterraneo che hanno avuto un notevole
  impulso con la conferenza di Barcellona del 1995, all'interno
  delle quali l'Italia dovrebbe svolgere una funzione leader.
  L'accordo, che aggiorna il precedente firmato a Roma il 17
  settembre del 1981, riguarda un paese di cruciale importanza
  in una zona dell'Africa settentrionale interessante per
  l'Italia, non solo per gli aspetti che riguardano la
  cooperazione culturale ma anche per quanto riguarda la
  cooperazione di tipo politico, economico e commerciale.
     L'accordo testimonia anche lo speciale interesse del
  nostro paese verso l'intera Africa settentrionale ove la
  Tunisia rappresenta un importante punto di riferimento.
  L'Italia è, infatti, molto attenta a promuovere e a favorire
  tutti gli interventi che possano garantire stabilità a
  quell'area ed è interessata a cooperare con quei paesi che
  possono dare un contributo prezioso su questo argomento,
  soprattutto se si pensa alle grandi situazioni di crisi che
  ancora caratterizzano l'Africa maghrebina dal Sahara
  occidentale alla situazione interna algerina, fino alla
  difficile situazione e alle sanzioni cui è sottoposta la
  Libia.  Parallelamente, la Tunisia continua a guardare
  all'Italia come ad un partner privilegiato fra i paesi
  dell'Unione europea.  A ciò contribuisce oltre che l'evidente
  vicinanza geografica, anche
 
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  la volontà tunisina di limitare quella che potrebbe essere
  percepita come una sorta di dipendenza dalla Francia.
     Le relazioni bilaterali tra la Tunisia ed il nostro paese
  non sono caratterizzate da un punto di vista politico da
  rilevanti controversie, con l'eccezione legata ai frequenti
  sequestri di pescherecci italiani da parte della marina
  tunisina e, più in generale, al problema della delimitazione
  della frontiera marittima tra i due paesi.
     Il negoziato che ha prodotto l'accordo al nostro esame è
  stato condotto in modo forte dall'Italia soprattutto per le
  ragioni che ho esposto prima, essendo l'Italia interessata a
  promuovere con i paesi richiamati accordi di cooperazione
  anche in campo culturale.
     La cooperazione scientifica e tecnologica, pur non
  prevista nell'ambito del vecchio accordo culturale, si svolge
  soprattutto attraverso lo scambio di ricercatori e la
  partecipazione a seminari e congressi scientifici volti alla
  concretizzazione di progetti di ricerca comuni.
     Sono in atto accordi diretti tra alcune università
  italiane e tunisine perché vi sia appunto questo scambio di
  ricercatori.  Il nuovo accordo, peraltro, a differenza del
  precedente, copre anche il settore scientifico e tecnologico
  che, quando quell'accordo entrerà in vigore, riceverà un
  notevole impulso.
     Anche gli scambi socio-culturali, sul piano dei rapporti
  tra giovani, fino ad oggi gestiti attraverso iniziative
  promosse da enti ed associazioni dei due paesi, rientrano
  nell'ambito di attività previste da questo accordo.  Vorrei
  ricordare a tutti che a Tunisi esiste un istituto di cultura
  che organizza corsi di lingua, funziona dal 1963, ha circa 150
  studenti l'anno ed organizza corsi di pittura italiana oltre
  alle ordinarie manifestazioni culturali.
     Nel 1993 l'istituto si è trasferito in una sede più ampia
  e più funzionale.  L'insegnamento della lingua italiana viene
  impartito in due facoltà dell'università di Tunisi e presso 70
  licei distribuiti in tutte le aree del paese.  Un lettore
  italiano inviato dal Ministero degli affari esteri insegna
  presso l'università di Tunisi.  Insomma, le potenzialità di
  diffusione della lingua italiana in Tunisia sono notevolissime
  per le affinità che legano i due paesi, per il vivace
  interscambio commerciale e per l'influenza, ormai trentennale,
  della televisione italiana.  Ultimamente, tuttavia, le
  trasmissioni sono state interrotte e le autorità tunisine ne
  hanno chiesto in modo pressante il ripristino.  Si auspica
  pertanto che da parte delle autorità italiane tale ripristino
  avvenga al più presto.
     Tra i diversi settori di intervento previsti
  nell'articolato dell'accordo vi è quello prioritario degli
  interventi a tutela del patrimonio archeologico, artistico e
  del paesaggio.  Questo settore viene incoraggiato attraverso la
  cooperazione nei settori della conservazione, della
  salvaguardia, della valorizzazione, del ripristino,
  dell'utilizzo e del supporto di tutti quegli strumenti, anche
  di tipo informativo, che possono servire a questo scopo.
     Lo strumento principale per tale collaborazione è
  costituito dallo scambio di informazioni, esperienze,
  pubblicazioni e visite di esperti.
     La cooperazione nel campo archeologico e della
  conservazione dei monumenti è stata particolarmente richiesta
  sia dalle autorità tunisine che dalle istituzioni italiane.  A
  tale riguardo, infatti, nel 1993 a Tunisi è stato costituito
  l'Istituto italo-tunisino di scienze e tecnologia per il
  patrimonio culturale, sulla base di un accordo tra il centro
  di ricerche archeologiche e scavi di Torino e l'Istituto
  nazionale del patrimonio tunisino.  Tale istituto si propone di
  promuovere la formazione  in loco  di esperti in campo
  archeologico e la diffusione delle scienze e delle tecniche
  applicate alla salvaguardia del patrimonio culturale.  Per
  grandi linee, sono questi i contenuti dell'accordo; esso è
  stato già approvato dal Senato e ha ottenuto un largo consenso
  in Commissione affari esteri.  Chiediamo all'Assemblea di
  autorizzarne la ratifica al più presto.
 
DATA=990319 FASCID=STA13-508 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0508 TOTPAG=0023 TOTDOC=0065 NDOC=0009 TIPDOC=O DOCTIT=0007 COMM= DI PAGINIZ=0007 RIGINIZ=036 PAGFIN=0008 RIGFIN=073 UPAG=NO PAGEIN=2 PAGEFIN=3 SORTRES=9903193 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00508 SORTNAV=59903192 00508 200000 ZZSTA508 NDOC0009 TIPDOCO DOCTIT0007 NDOC0007



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