| Secondo alcuni autori, le norme relative alla composizione e alle
attribuzioni dei consigli di presidenza del Consiglio di Stato e
della Corte dei Conti, inserite nel disegno di legge sulla
responsabilita' civile dei magistrati, sarebbero formalmente "praeter
costitutionem", e sostanzialmente "contra costitutionem", perche' la
Costituzione regola l' autonomia della Magistratura ordinaria, mentre
quella del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti e' regolata
dalla legge ordinaria. Per cui la Costituzione ha voluto, per l'
indipendenza della Magistratura ordinaria, una disciplina diversa da
quella della Magistratura amministrativa. L' A. (presidente della VI
sezione del Consiglio di Stato) sostiene che questa tesi e'
infondata, mentre, al contrario, un altro e' il vizio di
incostituzionalita' presente in questo provvedimento: esso consiste
nel procedimento legislativo. Secondo l' A., nel disegno di legge in
questione sono state inserite norme che regolano una diversa materia.
Quella, appunto, riguardante la Magistratura amministrativa. Si
tratta di un vizio di eccesso di potere, che dovrebbe essere fatto
valere anche per le leggi come per gli atti amministrativi. Vizio,
peraltro, assai diffuso, come ad esempio nelle leggi finanziarie. L'
A. solleva anche critiche sulla portata delle innovazioni introdotte
nei riguardi dei consigli di presidenza del Consiglio di Stato e
della Corte dei Conti. (Titolo: 3 col / Testo: 1.8 col).
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