| In apertura di seduta il presidente MANTICA presenta, ai
sensi dell'articolo 50 comma 1 del Regolamento del Senato, la
seguente proposta di relazione:
1) OBIETTIVI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE
A partire dal secondo semestre 1998, anche a seguito delle
sollecitazioni derivate da una apposita indagine conoscitiva
svolta da questa stessa Commissione, si è sviluppato un
approfondito dibattito in ordine al ruolo e alla
organizzazione delle tecnologie informatiche in vista della
imminente riforma dell'amministrazione stessa.
A tal fine, come ha ricordato il Ministro Del Turco nella
audizione del 20 settembre u.s., all'interno del Ministero
delle Finanze è tuttora impegnata una apposita struttura
interdisciplinare, costituita ai sensi dell'articolo 73 del
d.l. 300/99, con il compito di collaborare con il ministro per
curare la transizione organizzativa e definire i conseguenti
aspetti operativi e tecnici.
Questa Commissione di Vigilanza, pertanto, ha ritenuto
necessario ritornare sul tema della riorganizzazione dei
servizi informatici del Ministero, anche in relazione alla
ormai imminente scadenza (maggio 2001) della concessione in
atto con la Sogei e ha ritenuto di dover inquadrare le
relative problematiche e le conseguenti ipotesi di soluzione
alla luce del più complessivo disegno di unificazione dei
Ministeri del Tesoro e delle Finanze.
Sulla base delle informazioni ricevute e del dibattito
svolto, la Commissione ha ritenuto di adottare, ai sensi
dell'articolo 50, comma 1 del Regolamento del Senato, una
propria relazione, che si concretizza nel presente
documento.
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2) ATTIVITA' CONOSCITIVA DELLA COMMISSIONE
Da tutte le audizioni emerge, con chiarezza e piena
sintonia, la necessità di individuare tempestivamente una
linea di soluzione per una organizzazione delle attività
informatiche del Ministero delle Finanze, soluzione che non
può essere ottenuta attraverso né una procedura di gara
"totalizzante ed indiscriminata" né attraverso la semplice
proroga dell'attuale concessione alla Sogei. Al tempo stesso,
in tutti gli interventi è stata fortemente sottolineata la
necessità di garantire all'Amministrazione la possibilità di
continuare a fruire, in maniera completa ed efficace, del
know-how attualmente detenuto da Sogei, ferma restando la
preventiva definizione e scorporo delle componenti di Sogei
non direttamente funzionali alle esigenze del Ministero delle
Finanze.
E' stato, altresì, concordemente riconosciuto che il
modello di una azienda pubblica strumentale rappresenta il
modello istituzionalmente corretto ed operativamente efficace
per la soluzione del problema, sia come elemento di snodo
"competente" verso il mercato, sia per l'autonomo svolgimento
di quelle attività il cui esercizio deve essere riservato allo
Stato per motivi di sicurezza e riservatezza.
Dall'intervento del Prof. Rey emerge poi un ulteriore
importante contributo al disegno della soluzione ottimale,
allorché si sottolinea che essa deve assicurare il
mantenimento in capo alla Amministrazione del governo
strategico della evoluzione del sistema informativo e del
controllo dei relativi processi di attuazione (escludendo con
ciò la possibilità di attivare un nuovo rapporto
concessorio).
Un ulteriore importante aspetto, che ha costituito
l'elemento portante dell'intervento del Ministro Bassanini, ma
che è venuto in evidenza anche nelle audizioni del Ministro
Del Turco e del Prof. Rey, è la rilevanza, per l'argomento in
oggetto, dell'imminente processo di unificazione dei Ministeri
delle Finanze e del tesoro e la conseguente necessità di
realizzare una efficace azione di coordinamento tra la
struttura che gestirà il sistema informativo delle Finanze e
la Consip, società pubblica che gestisce il sistema
informativo del Tesoro, che è stata a suo tempo costituita
secondo un modello organizzativo e istituzionale idoneo a
rispondere a problematiche per molti aspetti analoghe a quelle
concernente il Ministero delle Finanze. In particolare, il
Ministro Bassanini ha precisato che il Comitato di Ministri da
lui presieduto ha il compito, tra gli altri, di assicurare le
condizioni per l'integrazione dei sistemi informativi de due
ministeri che, come per il più ampio tema dell'organizzazione
degli uffici e dei flussi amministrativi, non deve risolversi
in una mera giustapposizione di ap-parati.
L'impostazione di un coordinamento forte e organico tra la
Consip e il futuro gestore del sistema informativo Finanze
costituisce, a parere della Commissione, il presupposto
fondamentale per pervenire alla individuazione delle opportune
sinergie conseguibili nella salvaguardia delle rispettive
esigenze, e le conseguenti positive ricadute per
l'amministrazione in termini di efficacia ed efficienza,
garantendo al contempo la piena continuità del servizio: Al
riguardo si è predisposta la nota che si allega, che riporta
un'analisi degli attuali modelli organizzativi preposti alle
attività informatiche del Ministero delle Finanze e del
Ministero del Tesoro.
Dalle audizioni è emerso pertanto un quadro chiaro e
condiviso della linea di soluzione ritenuta ottimale: modello
istituzionale di azienda pubblica strumentale; acquisizione
delle risorse professionali di Sogei attualmente destinate al
soddisfacimento delle esigenze del Ministero delle Finanze;
necessario coordinamento con la Società Consip.
Sul piano operativo, restano tuttavia forti preoccupazioni
tenuto conto dei tempi disponibili per la concreta attuazione
di tale ipotesi di soluzione entro i termini di scadenza della
concessione Sogei, nella misura in cui non si è rilevata
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l'esistenza di un correlato progetto operativo,
sufficientemente definito sul piano temporale, normativo ed
economico.
L'unica proposta con un sia pur generale taglio operativo
è infatti quella, emersa nell'audizione del Ministro Del
Turco, incentrata sulla trasformazione di SOSE in azienda
pubblica strumentale per l'informativa, con ruolo di
concessionaria e capacità operativa sostanzialmente legata
alla presenza nell'azionariato di un partner tecnologico
privato (Telecom Italia); tuttavia tale ipotesi incontra
insormontabili obiezioni dal momento che il reitero della
concessione - come emerge chiaramente dall'intervento del
prof. Rey - finirebbe, al di là di ogni lodevole intenzione,
per perpetuare la dipendenza per gli indirizzi strategici
dell'Amministrazione dal partner tecnologico; senza contare
che la originale e prioritaria missione di "Centro Studi"
propria di SOSE sarebbe incoerente e potenzialmente in
contrasto con quella che verrebbe ulteriormente ad acquisire
con l'affidamento delle attività informatiche.
E' infine da sottolineare che la mancanza di un progetto
operativo e fattibile desta nella Commissione notevoli
preoccupazioni in quanto, se non si adottasse in tempi brevi
una soluzione di rapida attuazione e pienamente coerente con
tutti gli aspetti fin qui rilevati, si andrebbe
inevitabilmente verso la proroga della Concessione Sogei per
garantire la continuità del servizio, con ciò perpetuando una
situazione, quella concessoria, giustamente stigmatizzata
nell'audizione del Prof. Rey e incorrendo, come già avvenuto
in circostanze analoghe, nella contestazione da parte della
Comunità Europea, per la quale non potrebbe essere certo
invocata l'imprevedibilità dell'evento e la conseguente
mancanza di tempi tecnici adeguati per attuare una soluzione
rispondente al dettato della normativa comunitaria.
3) INDIRIZZI DELLA COMMISSIONE
Tenuto conto dei vincoli temporali, normativi ed economici
esistenti, la Commissione ritiene che le approfondite analisi
sviluppate nelle diverse audizioni e i concordanti criteri di
soluzione proposti conducano naturalmente ad un progetto
operativo fattibile nei tempi necessari, rispetto al quale
deve essere unicamente effettuata la scelta tra due possibili
assetti societari, premessa indispensabile per la
riappropriazione delle funzioni di governo dell'informatica da
parte dell'amministrazione finanziaria.
Appare evidente che la soluzione posta in atto del
Ministero del Tesoro attraverso la Consip viene individuata
anche per il Ministero delle Finanze come la cornice
istituzionale-normativa atta ad assicurare all'Amministrazione
il governo strategico e operativo della materia informatica. A
ciò si aggiunge il riconoscimento che le competenze,
l'organizzazione e le capacità operative attualmente
assicurate dalla Sogei rappresentano uno strumento di assoluta
e dimostrata efficacia, che deve rimanere nella piena
disponibilità del Ministero delle Finanze, senza soluzione di
continuità.
Da quanto sopra risulta che la soluzione più ovvia,
immediata ed efficace consiste nell'inquadrare nella cornice
istituzionale offerta dalla Consip le capacità consulenziali e
operative detenute da quella parte della struttura di Sogei
che oggi opera al diretto servizio del Ministero delle
Finanze. Ciò naturalmente va realizzato tenendo presente la
necessità, chiaramente sottolineata del Prof. Rey, di non
creare frammistioni forzate ed incoerenti sul piano temporale
e quindi turbative nei diversi contesti ed in particolare in
ambito Consip.
A tal fine la commissione ritiene che la soluzione
proposta - che ha il pregio di non richiedere ulteriori
modifiche della normativa primaria né un impegno gravante sul
bilancio dello Stato, e conseguentemente offre sufficenti
garanzie di essere completata in tempo utile - debba prevedere
una nuova articolazione dell'assetto societario della Consip,
che verrebbe a poggiare su due strutture operative, l'una
corrispondente alla "divisione Tesoro" e l'altra alla
"divisione Finanze".
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In altri termini la Consip, muovendosi all'interno della
vigente normativa, dovrebbe:
estendere le proprie competenze al complesso delle
attività informatiche del nuovo ministero unificato, come
consentito dal proprio statuto;
organizzare una struttura operativa in grado di
provvedere alla acquisizione del ramo di attività aziendale
Sogei dedicato al ministero delle finanze, tenuto in debito
conto il fatto che detta società ha accumulato un patrimonio
irripetibile di esperienza e professionalità, al punto che in
una ipotetica gara pubblica non avrebbe concorrenti; tuttavia
occorre tenere conto, in un equilibrio bilanciato di ragioni,
che il ministero costituisce l'unico acquirente possibile dei
servizi resi dal predetto ramo della Sogei, quello che gli
economisti chiamano regime di monopsonio, sicché si può
ritenere che l'acquisto del ramo di azienda possa essere
largamente compreso all'interno del corrispettivo fissato dai
vigenti contratti con lo Stato;
organizzare il ramo Sogei in un'apposita "divisione
Finanze", promuovendo allo scopo le opportune sinergie che
salvaguardino al tempo stesso i livelli di autonomia che sono
indispensabili per avviare il processo di riforma
organizzativa dell'Amministrazione finanziaria attraverso le
Agenzie, cui viene garantito l'accesso al mercato informatico
solo attraverso la "divisione Finanze" (ex Sogei) della
Consip.
Le attività propedeutiche che si richiedono per attuare la
predetta soluzione consistono nella definizione, in
contraddittorio con Telecom Italia, del perimetro del ramo
Sogei da acquisire da parte Consip e del valore del ramo
medesimo.
Sul piano meramente operativo, tenuto conto dei ristretti
tempi a disposizione e volendo scongiurare il rischio di una
proroga della vigente concessione Sogei, alla predetta
soluzione-obiettivo si potrebbe pervenire con una diversa
modalità che, sotto il profilo temporale, offre maggiori
garanzie. In particolare si protrebbe prevedere una fase
transitoria tra l'assetto attuale e quello di regime nella
quale:
Sogei venga scissa in due società, "Sogei pubblica" e
"Sogei privata"
Consip acquisisca la maggioranza di "Sogei pubblica"
venga stipulato un accordo tra Consip e Telecom Italia che
definisca un periodo entro il quale Consip potrà acquisire la
restante quota di partecipazione.
Si apre quindi un breve dibattito nei quali intervengono
il vicepresidente Vannoni, i deputati Bruno, Cambursano e
Pistone e la senatrice Thaler.
Resta stabilito che la parte relativa alla possibilità che
si dia luogo ad un regime provvisorio costituisce non parte
della relazione della commissione bensì una osservazione
aggiuntiva del presidente peraltro condivisa dalla
commissione, che tuttavia ritiene opportuno che sia
approfondita, per il suo contenuto specifico, presso le
Commissioni di merito.
Il Presidente mette quindi ai voti la proposta di
relazione che è approvata all'unanimità.
La seduta termina alle 14.45.
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