| ELIO VITO. Vista la fase in cui ci troviamo, prendo la
parola ora, anche se non su questo punto, per evitare che il
mio possa sembrare un intervento volto a sottrarre tempo alla
discussione del bilancio. Approfittando della sua presenza e
della sua disponibilità, Presidente, perché in effetti voglio
rivolgermi proprio alla sua autorevolezza e alla sua carica
per una questione di carattere istituzionale che a mio
giudizio, ogni giorno che passa, sta diventando sempre più
grave.
Non mi riferisco, Presidente, alle decisioni, che non
riguardano, non interessano questa Assemblea, ma semmai
possono interessare il dibattito politico, annunciate dal
sindaco di Roma rispetto alle sue dimissioni. Mi riferisco,
Presidente, e questo invece riguarda direttamente la Camera,
ai comportamenti che sono stati assunti dal Ministero
dell'interno in relazione a questa vicenda. Ripeto: quella con
Rutelli è polemica politica e ciascuno di noi la fa nelle sedi
che ritiene più opportune, ma, come lei sa, il Ministero
dell'interno, su una questione che in base alla Costituzione,
come è stato anche ribadito, è di esclusiva competenza e
prerogativa parlamentare, ha deciso di interessare il
Consiglio di Stato, assumendo già, a mio giudizio,
un'iniziativa singolare. E' vero infatti che riceveva al
riguardo sollecitazioni da parte degli enti locali, rispetto
ai quali ha indubbiamente competenza e anche il dovere di
informare, ma probabilmente investire della questione un
organismo terzo quale il Consiglio di Stato, sollecitandolo a
dare un parere su una questione di esclusiva competenza
parlamentare, ci è parsa una iniziativa poco opportuna e poco
rispettosa di queste prerogative.
Il Consiglio di Stato ha risposto come era ovvio e
doveroso, cioè che, trattandosi di un'esclusiva prerogativa
parlamentare, non si permetteva di rispondere in alcun modo al
quesito posto dal ministro dell'interno; perché è evidente che
una qualsiasi pronuncia di un altro organo può risultare come
un'influenza diretta o indiretta delle decisioni che la Camera
dei deputati e i suoi organi saranno chiamati ad assumere,
magari nella prossima legislatura. Il Consiglio di Stato mi
pare quindi che abbia risposto in maniera doverosa e corretta.
Resta l'iniziativa singolare del ministro dell'interno.
Ma ora ci giunge notizia, Presidente, che nonostante la
risposta del Consiglio di Stato, da parte degli uffici del
Ministero dell'interno sia partita o stia per partire una
circolare rivolta ai prefetti sulla stessa questione, in cui
il Ministero dell'interno ritiene di fornire
un'interpretazione della legge circa il tipo di scioglimento
anticipato o meno. Non entro nel merito, perché tra l'altro,
secondo me, il nodo della questione non è neanche se lo
scioglimento tecnico equivalga o meno a quello anticipato. Il
punto è se negli ultimi sei mesi di legislatura possa
ricorrere quella condizione eccezionale. Questa - ripeto - è
una questione di merito sulla quale neanche io mi voglio
pronunciare adesso, pur essendo, come ciascuno di noi,
appassionato alla materia. Però mi pare ancora più grave,
Presidente, che ora sia trasmessa ai prefetti una circolare
che probabilmente indirizzerà il comportamento di alcuni
sindaci che in futuro
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potranno dire di fronte alla Camera, quando saranno chiamati
a dare conto delle decisioni che hanno assunto, che lo hanno
fatto in base ad una circolare ufficiale di un organo
istituzionale quale appunto il Ministero dell'interno,
mettendo in questo caso davvero seriamente ed
istituzionalmente la Camera ed i suoi organi in difficoltà.
Questo mi preoccupa molto, Presidente, quindi la pregherei
di intervenire rapidamente - siamo infatti già alle ultime ore
rispetto a quella scadenza - affinché il Ministero, se ha
effettivamente emanato questa circolare, la ritiri, nel
rispetto assoluto delle prerogative che nella stessa circolare
si richiamano, laddove si fa riferimento al fatto che non si
intende con essa influenzare la Camera. Di fatto hanno
comunque dato un'interpretazione che autorizza o meno alcuni
comportamenti che saranno determinati anche in base a questa
circolare.
Senza alcuna polemica politica, che non riguarda questo
luogo, la prego di intervenire presso il Ministero
dell'interno a difesa e tutela delle nostre prerogative
affinché questa circolare, se emanata, venga ritirata, nonché
per evitare che possano essere compiute altre iniziative come
la richiesta di parere al Consiglio di Stato, che possono
sicuramente turbare le nostre prerogative e la serenità delle
decisioni che la Camera dovrà assumere.
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