Banche dati professionali (ex 3270)
Atti dell'Assemblea Costituente

Documento

documento precedente documento successivo
pagina precedente pagina successiva
46
ROS000000099
13-03-47 [P04]
DISPOSIZIONI GENERALI
ESAME E DISCUSSIONE GENERALE 360
TERRACINI
DE VITA
ONOREVOLI COLLEGHI, NON E' AGEVOLE SEPARARE LA DISCUSSIONE SULLE SINGOLE PARTI DEL PROGETTO DI COSTITUZIONE DALLA DISCUSSIONE GENERALE GIA' FATTA ED E' ANCORA MENO AGEVOLE QUESTA SEPARAZIONE IN ORDINE ALLE DISPOSIZIONI GENERALI LE QUALI RACCHIUDONO O DOVREBBERO RACCHIUDERE LO SPIRITO INFORMATORE DI TUTTA LA DISCUSSIONE . CERCHERO' , COMUNQUE, DI MANTENERMI ENTRO I LIMITI POSTI A QUESTA DISCUSSIONE. MI SI CONSENTA, PERO' , DI PREMETTERE- E ASSICURO L' ONOREVOLE PRESIDENTE CHE NON PARLERO' PIU' DI 20 MINUTI- CHE NEL LAVORO DI RIORGANIZZAZIONE SOCIALE, INTRAPRESO DA QUESTA ASSEMBLEA, SI DEVONO, A MIO AVVISO, TENERE PRESENTI DUE COSE: QUAL' E' LO SCOPO DELLO STATO; QUALI SONO I LIMITI, CHE DEBBONO PORSI ALL' AZIONE DELLO STATO. QUESTO ULTIMO PUNTO PER ME FORNISCE LA MISURA DELLA LIBERTA' DELL' INDIVIDUO E DELLA INDIPENDENZA DEI SUO ATTI, LIBERTA' ED INDIPENDENZA VERSO LE QUALI DOBBIAMO TENDERE. OGGI NOI SENTIAMO IMPERIOSO IL BISOGNO DI RICONDURRE LA LIBERTA' AD UN PRINCIPIO MORALE, DI CONSIDERARE LA LIBERTA' COME LA VITA STESSA DELL' INDIVIDUO, COME LA FORZA STESSA DELLA SOCIETA' . E, PUR DOVENDO RICONOSCERE ALLO STATO LA SUPREMA POTESTA' REGOLATRICE DELLA VITA IN COMUNE, IO NON RIESCO A COMPRENDERE, O SIGNORI, COME LO STATO POSSA ESSERE LIBERTA' OPERANTE PER TUTTI, SE TUTTO DEVE TRARRE DALLO STATO VITA ED INDIRIZZO, SE LO STATO DEVE AVERE FINANCO LA PROPRIA RELIGIONE. IN QUEST' AULA SONO STATE UDITE VOCI POSSENTI. SONO STATI SOLENNEMENTE AFFERMATI I DIRITTI DELL' INDIVIDUO, E' STATA SOLENNEMENTE AFFERMATA LA DIGNITA' DELLA PERSONA UMANA; MA IO TROVO, ONOREVOLI COLLEGHI, UNA PROFONDA CONTRADDIZIONE TRA QUESTE AFFERMAZIONI E IL CONCETTO DELLO STATO, CHE HA PARTICOLARMENTE INSPIRATO LA FORMULAZIONE DI ALCUNI ARTICOLI DELLE DISPOSIZIONI GENERALI. POCO IMPORTA RIAFFRMARE SOLENNEMENTE LA LIBERTA' INDIVIDUALE, SE POI SI PONE LO STATO AL DISOPRA DELL' INDIVIDUO, AL DISOPRA DELLA SOCIETA' . POCO CONTA, ONOREVOLI COLLEGHI, RIAFFERMARE IL VALORE ORIGINARIO DELLA PERSONA UMANA, NEGARE LA RIDUZIONE HEGELIANA DELL' INDIVIDUO AD UN MOMENTO ACCIDENTALE DELLA SOSTANZA STATALE, SE POI, FORSE INAVVERTITAMENTE, FORSE CONSAPEVOLMENTE, ATTRAVERSO GLI ORGANISMI SOCIALI, IN CUI LA PERSONA UMANA DOVREBBE INTEGRARSI E PROGRESSIVAMENTE ESPANDERSI, SI ARRIVA, FATALMENTE, AL CONCETTO DELLO STATO, IL QUALE VIVE PER I PROPRI FINI. QUESTA CONCEZIONE ORGANICA DELLA SOCIETA' E DELLO STATO, LA QUALE HA AVUTO TANTA PARTE NELLA FORMULAZIONE DELL' ARTICOLO 6 PR, PUO' NATURALMENTE ORIENTARE LA NOSTRA SOCIETA' E DETERMINARE IL DESTINO DELLA NOSTRA SOCIETA' , PUO' CONSENTIRE DI RICHIAMARE IN VITA , SOTTO NOVELLE SPOGLIE, L' IDEA DELLO STATO ANTICO, FORNENDO NUOVI ARGOMENTI DELLA POLITICA AUTORITARIA; E SOTTO LE APPARENZE DI CONCILIARE LE ESIGENZE DELLA VITA DELLO STATO CON LA LIBERTA' MODERNA , SI E' INFATTI ARRIVATI A SACRIFICARE QUEST' ULTIMA ALLE ESAGERATE ESIGENZE DELLA VITA SOCIALE. E COSI' LO STATO, PENETRANDO IL TUTTO- LA COMUNITA', LA FAMIGLIA, L' INDIVIDUO- DIVENTEREBBE VERAMENTE QUEL DIO TERRENO E REALE, DI CUI PARLAVA L' ONOREVOLE LA PIRA. QUESTA DIVINIZZAZIONE DELLO STATO, O SIGNORI, E' PER ME IL RISULTATO NATURALE E SPONTANEO DEL CONCETTO DELLO STATO, SINTESI INTRINSECA DELL' ORGANISMO SOCIALE. E' QUESTA UNA TENDENZA A RAPPRESENTARE LO STATO COME UNA PERSONALITA' SEPARATA, DISTINTA DAGLI INDIVIDUI; A CONCEPIRLO COME UN ORGANISMO ETICO. ORA, E' CERTO CHE PERSONIFICARE LO STATO ED OPPORLO ALL' INDIVIDUO, E' , PER ME, UNA FARE DELLA METAFISICA. QUESTO E' PER ME UNA SPECIE DI PANTEISMO POLITICO CONTRAPPOSTO A UN PANTEISMO METAFISICO. IN VERITA' NOI NON SIAMO DEBITORI DEI NOSTRI DIRITTI ALLO STATO; NON E' VERO CHE IL CITTADINO, FORMANDO LO STATO, RINUNZI A PARTE DEI SUOI DIRITTI PER AVERE MEGLIO ASSICURATO L' ESERCIZIO DI ALTRI DIRITTI. LA FORMAZIONE DELLA REPUBBLICA NON DEVE DIMINUIRE MA ACCRESCERE LA LIBERTA' DEVE SVILUPPARNE LA COSCIENZA, DEVE ASSICURARNE L' ESISTENZA. L' ALIENAZIONE DELL' UOMO ALLO STATO E' PER ME UN ARTIFICIO LOGICO ASSAI PERICOLOSO. NESSUN DIRITTO I CITTADINI DEBBONO ABBANDONARE, MA, NELL' ORDINAMENTO SOCIALE E POLITICO DELLA REPUBBLICA, DEBBONO TROVARE L' AMBIENTE ADATTO ALL' ESERCIZIO DI TUTTI I DIRITTI. CHE LA CONCEZIONE DELLO STATO COME ORGANISMO ETICO ABBIA ISPIRATO LA FORMULAZIONE DELL' ARTICOLO 6 PR, RISULTA EVIDENTE DAL CONTESTO DELL' ARTICOLO STESSO. E RISULTA ANCHE EVIDENTE DALLE PAROLE DEL RELATORE. PRIMA DI PARLARE DEI DIRITTI DI LIBERTA' E' DETTO NELLA RELAZIONE, E' NECESSARIO UN ARTICOLO NEL QUALE SI INDICHI L' ORIENTAMENTO DELLA LIBERTA' . E ALLORA SI E' VOLUTO, PRIMA PARLARE DEI DIRITTI DI LIBERTA' DELL' INDIVIDUO, DETERMINARE L' ORIENTAMENTO DELLA LIBERTA' ; SI E' VOLUTO, NIENTEMENO, FINALIZZARE LA LIBERTA' STESSA. PER ME, LA LIBERTA' E' FINE A SE STESSA E, PER DIRLA ALLA KANTIANA, NON PUO' ESSERE ASSUNTA A VALORE DI MEZZO. LA LIBERTA' E' L' ESSENZA STESSA DELLO SPIRITO UMANO E NON PUO' QUINDI ESSERE COSTRETTA A MUOVERSI ENTRO I LIMITI DELLA LEGGE, PERCHE' E' LA LIBERTA CHE FOGGIA LE LEGGI COME SUOI STRUMENTI E, COSI' COME LE FOGGIA, LE MODIFICA ED ANCHE LE ABBATTE. MA NOI NON VOGLIAMO LIMITARE LA LIBERTA' ; VOGLIAMO ORIENTARLA VERSO IL BENE: DICONO I SOSTENITORI DELLO STATO ETICO. MA QUALE BENE E' PIU' GRANDE, QUALE BENE E' PIU' SOMMO, DELLA STESSA LIBERTA' ? LA LIBERTA' ESISTE- ESSI DICONO- MA INTANTO LO STATO LA DEVE RICONOSCERE, IN QUANTO E' ESERCITATA PER IL RAGGIUNGIMENTO DI UN DETERMINATO FINE. ECCO LO STATO ETICO, LO STATO CHE VIVE PER I PROPRI FINI. IO NON RIESCO A CAPACITARMI DEL CONCETTO DELLO STATO COME COMPLETA REALTA' ETICA. PER ME LO STATO NON E' UNA REALTA' NE' ETICA, NE' ANTI-ETICA; PER ME LO STATO E' UNA REALTA' POLITICA, SIA PURE NON INDIFFERENTE ALL' ETICA. NELL' ORDINE MORALE L' UNICA REALTA' E' LA COSCIENZA E LE FORME DELLA COSCIENZA, ED IO, ONOREVOLI COLLEGHI, NON RIESCO, TRA LE FORME DELLA COSCIENZA, A TROVARNE UNA CHE SI CHIAMI LO STATO. CON L' ARTICOLO 5 PR, PERO' , QUESTO SCOPO E' STATO PIENAMENTE RAGGIUNTO, PERCHE' SI E' VOLUTO LO STATO ETICO, TANTO E' VERO CHE GLI SI E' DATA ANCHE UNA RELIGIONE. SOLTANTO MI DOMANDO ALLORA CHE VALORE ABBIA IL PRIMO COMMA DELL' ARTICOLO 7 PR, IN CUI E' DETTO: I CITTADINI, SENZA DISTINZIONE DI SESSO, DI RAZZA E DI LINGUA, DI CONDIZIONI SOCIALI, DI OPINIONI RELIGIOSE E POLITICHE, SONO UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE. LA VERITA' E' CHE QUANDO LO STATO SI DA' UNA RELIGIONE, ESSO DEVE DIFENDERLA. QUESTO MI SEMBRA OVVIO; E IN QUESTA DIFESA ESERCITA UNA INAMMISSIBILE PRESSIONE SULLA COSCIENZA DELL' INDIVIDUO, VIOLANDO UNA DELLE FONDAMENTALI LIBERTA' DELLA PERSONA UMANA. NELL' ATTUALE STATO DI SVILUPPO DELLA NOSTRA CIVILTA' , IL RISPETTO DELLE OPINIONI DEI SINGOLI PROFESSANTI RELIGIONI DIFFERENTI DEVE ASSURGERE A MAGGIORE PUBBLICA CONSIDERAZIONE. I CITTADINI DEVONO ESSERE EFFETTIVAMENTE EGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE, INDIPENDENTEMENTE DALLA RELIGIONE PROFESSATA. DALL' ARTICOLO 5 PR DELLE DISPOSIZIONI GENERALI APPARE EVIDENTE CHE LA RELIGIONE E' USATA COME MEZZO PER AGIRE SUL CARATTERE E SUL COSTUME DELLA NAZIONE. PER ME UN' INGERENZA DI TALE NATURA, IN QUALUNQUE MODO ESERCITATA DALLO STATO, E' DANNOSA, PERCHE' INCATENA LA LIBERTA' DELL' INDIVIDUO. A MIO AVVISO, NON PUO' SUSSISTERE ALCUNA INGERENZA DELLO STATO IN MATERIA RELIGIOSA, SENZA CHE QUESTA INGERENZA SIGNIFICHI MAGGIORE O MINORE FAVORE PER DETERMINATE PROFESSIONI RELIGIOSE. SI POTREBBE OBIETTARE CHE L' INCORAGGIAMENTO DELLA RELIGIONE PER MEZZO DELLE LEGGI E DELLE ISTITUZIONI DELLO STATO E' RECLAMATO PER LA DIFESA DELL' ORDINE INTERNO, PER LA MORALITA' . IO SONO FERMAMENTE CONVINTO CHE LA RELIGIONE PUO' PRODURRE BUONE AZIONI, MA DEBBO ANCHE DIRE CHE LA RELIGIONE E' UN MEZZO D' AZIONE IL CUI PRIMO PUNTO D' APPOGGIO E' ESTRINSECO ALLO STATO. SONO ANCHE CONVINTO CHE LE IDEE RELIGIOSE CONCORRONO AL PERFEZIONAMENTO MORALE; MA DEBBO ANCHE DIRE CHE PER ME RELIGIONE E MORALE NON SONO DUE TERMINI INDISSOLUBILMENTE CONNESSI. IO CHIEDO A VOI, ONOREVOLI COLLEGHI, SE ALL' INFUORI DI UN' IDEA RELIGIOSA VI E' L' IDEA DELLA PERFEZIONE SPIRITUALE. SE SI AMMETTE CHE ALL' INFUORI DI QUALSIASI RELIGIONE VI SIA L' IDEA DELLA PERFEZIONE SPIRITUALE, TALE IDEA E' ABBASTANZA GRANDE, E' ABBASTANZA SUBLIME PER NON AVER BISOGNO DI UNA VESTE E DI UNA FORMA ESTERIORE. CERTAMENTE, LA RELIGIONE INSEGNA AGLI UOMINI A SENTIRE LA BELLEZZA DELLA VIRTU' ; SVILUPPA SENZA DUBBIO IL SENTIMENTO DELL' AMORE E DELLA SOLIDARIETA' UMANA; MA L' UOMO CHE HA LA COSCIENZA DEL PROPRIO VALORE, DELLA PROPRIA ESISTENZA, NON SARA' CERTAMENTE MENO VIRTUOSO. E QUESTA IDEA DELLA PERFEZIONE NON E' SOLTANTO UNA FREDDA PERCEZIONE DELLA INTELLIGENZA, E' ANCHE UN CALDO SENTIMENTO DEL CUORE CHE FA PENETRARE L' ESISTENZA DELL' UOMO IN QUELLA DEI SUOI SIMILI, ED IL SENTIMENTO D' AMORE E DI SOLIDARIETA' UMANA DIVENTERA' SEMPRE PIU' FECONDO MANO A MANO CHE LO SPIRITO UMANO APPRENDERA' CHE LA SORTE DELL' UOMO DIPENDE DALL' UOMO STESSO. MI SI POTREBBE OBIETTARE CHE IO ATTRIBUISCO ALL' UOMO UNA POTENZA DI SPIRITO E DI CARATTERE NON SOLTANTO NON COMUNE, MA AFFATTO ECCEZIONALE. EBBENE, ONOREVOLI COLLEGHI, QUESTA OBIEZIONE VARREBBE ANCHE PER COLORO I QUALI RITENGONO CHE IL SENTIMENTO RELIGIOSO POSSA DETERMINARE UNA VITA VERAMENTE BELLA, EGUALMENTE LONTANA DALL' INDIFFERENZA E DAL FANATISMO. PERTANTO IO RITENGO CHE SE NON SI VUOLE ARRESTARE L' ESPANSIONE DELLO SPIRITO E LO SVILUPPO DELLE FACOLTA' DELL' ANIMO, SI DEBBA ATTRIBUIRE ALLO STATO SOLTANTO IL COMPITO DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI CHE MENOMANO LA FIDUCIA NEL SENTIMENTO RELIGIOSO, E DI AGEVOLARE LO SPIRITO DEL LIBERO ESAME. SE LO STATO VA OLTRE, SE LO STATO TENTA DIRETTAMENTE DI DOMINARE IL SENTIMENTO RELIGIOSO O DI ORIENTARLO, ANZICHE' DETERMINARE LA VERA COSCIENZA RELIGIOSA, DETERMINERA' UNA COSCIENZA RELIGIOSA CHE POGGIA SOPRA L' AUTORITA' . ( INTERRUZIONE FORESI. MA I CATTOLICI ITALIANI COSTITUISCONO L' ASSOLUTA MAGGIORANZA IN ITALIA) . ANCHE SE IN ITALIA CI FOSSE UN SOLO UOMO CHE LA PENSASSE DIVERSAMENTE DALLA MAGGIORANZA, NOI, IN OMAGGIO ALLA LIBERTA' DELL' INDIVIDUO, DOVREMMO ASSICURARGLI LA PIENA LIBERTA' DI COSCIENZA E DI PENSIERO. ( INTERRUZIONE UNA VOCE AL CENTRO. HA LETTO IL CONCORDATO, LEI? ) L' HO LETTO BENE, ED HO LETTO BENE ANCHE GLI ARTICOLI 1 C E 5 C. ALL' ARTICOLO 1 C E' ESPRESSAMENTE DETTO CHE LA RELIGIONE DELLO STATO ITALIANO E' LA RELIGIONE CATTOLICA. QUINDI E' UNO STATO CONFESSIONALE. ALL' ARTICOLO 5 C E' CONTEMPLATA LA PERDITA DEI DIRITTI CIVILI E POLITICI, PER I SACERDOTI APOSTATI E QUESTO NON E' CONFORME ALLA LIBERTA' CHE NOI VOGLIAMO INSTAURARE. ANCHE SE CERTI PRINCIPI RELIGIOSI GIOVANO A DETERMINARE AZIONI CONFORMI ALLA LEGGE, CIO' SOLO NON BASTA AD AUTORIZZARE LO STATO A PROPAGANDARE LE IDEE RELIGIOSE, ANCHE A DETRIMENTO DELLA LIBERTA' DI COSCIENZA E DI PENSIERO. IL CITTADINO, LASCIATO INTERAMENTE LIBERO IN MATERIA RELIGIOSA AVRA' O NON AVRA' NELL' ANIMO SENTIMENTO RELIGIOSO, A SECONDA DELLA SUA INDOLE PERSONALE; MA E' CERTO IN OGNI CASO CHE LE SUE IDEE SARANNO PIU' LOGICHE, LA SUA SENSIBILITA' PIU' PROFONDA, E SARA' PIU' AMMIREVOLE PER MORALITA' ED OBBEDIENZA ALLE LEGGI. CREDO QUINDI, PER TERMINARE QUESTO ARGOMENTO, CHE SI POSSA STABILIRE IL PRINCIPIO CHE TUTTO CIO' CHE SI RIFERISCE ALLA RELIGIONE STA AL DI FUORI DEI LIMITI DELL' AZIONE DELLO STATO. MI SI CONSENTA ANCHE DI FARE ALCUNE OSSERVAZIONI IN ORDINE AL 1 COMMA DELL' ARTICOLO 5 PR: LO STATO E LA CHIESA CATTOLICA SONO, CIASCUNO NEL PROPRIO ORDINE, INDIPENDENTI E SOVRANI. POICHE' ILLUSTRI UOMINI DEL PASSATO, E ANCHE DEL PRESENTE, NON HANNO AFFRONTATO IN PIENO QUESTO ARGOMENTO E, COME SI SUOL DIRE, SONO USCITI DAL ROTTO DELLA CUFFIA, CERCHEREMO, CON SERENITA' DI SPIRITO, DI AFFRONTARLO NOI. A MIO PARERE, IL COMMA IN QUESTIONE, COSI' COM' E' FORMULATO, ANZICHE' ASSICURARE LA TANTO DESIDERATA PACE RELIGIOSA, POTREBBE PORTARE AD APERTI CONTRASTI. CON QUESTO COMMA, INFATTI, NONSI VUOLE AFFERMARE IL PRINCIPIO DI SEPARAZIONE FRA LO STATO E CHIESA. LO SCOPO, EVIDENTEMENTE, E' UN ALTRO: SI VUOLE NON SOLTANTO AFFERMARE IL PRINCIPIO DEL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI E DEI POTERI TEMPORALI DELLA CHIESA COME SANTA SEDE- E PER CIO' ENTE CON PERSONALITA' INTERNAZIONALE PERFETTA- MA ANCHE DEI DIRITTI E POTERI CHE SI ESTENDONO OLTRE I LIMITI DELLA CITTA' DEL VATICANO. SORGE ALLORA SPONTANEA LA DOMANDA: CHI DETERMINA I LIMITI DELL' ORDINAMENTO GIURIDICO DELLO STATO E DELLA CHIESA, SE NON LO STATO E LA CHIESA MEDESIMI, QUALI ENTI SOVRANI? IN MATERIA MATRIMONIALE, AD ESEMPIO, LA CHIESA RITIENE DI AVERE LA COMPETENZA ESCLUSIVA NON SOLTANTO IN ORDINE AL MATRIMONIO COME SACRAMENTO, MA ANCHE IN ORDINE AGLI EFFETTI CHE SONO INDISSOLUBILEMENTE CONNESSI COL MATRIMONIO. E QUESTI EFFETTI VOI SAPETE QUALI SONO: RAPPORTI FRA I CONIUGI, PATRIA POTESTA' SECONDO IL DIRITTO DI NATURA, LEGITTIMITA' DELLA PROLE. SAREBBERO DI COMPETENZA DELLO STATO SOLTANTO GLI EFFETTI COSIDETTI MERAMENTE CIVILI DEL MATRIMONIO, OSSIA QUEGLI EFFETTI CHE POSSONO SEPARARSI DAL MATRIMONIO E SUSSISTERE ANCHE SE IL MATRIMONIO VIENE A MANCARE, COME LA SUCCESIONE EREDITARIA. ORA, DEVE LO STATO DISINTERESSARSI DI TUTTA QUESTA MATERIA CHE LA CHIESA RITIENE DI SUA ESCLUSIVA COMPETENZA? IO RITENGO DI NO. POSSONO LO STATO E CHIESA LEGIFERARE ENTRAMBI IN QUESTA E IN ALTRE MATERIE SENZA IL PERICOLO DI CONFLITTI? SI POTREBBE OBIETTARE CHE, AI SENSI DEL SUCCESSIVO COMMA DELLO STESSO ARTICOLO, IL COLLEGAMENTO FRA LO STATO E CHIESA DEVE ESSERE CONCORDATARIO. MA, A MIO AVVISO, L' OBIEZIONE NON REGGE, PERCHE' COL PRIMO COMMA SI RICONOSCE LA PIENA SOVRANITA' DELLA CHIESA ANCHE NEI RAPPORTI ESTERNI E NEL SECONDO COMMA E' SOLTANTO CONTENUTO UN IMPEGNO UNILATERALE DELLO STATO. QUESTA E' , PER ME, LA PORTATA DELL' ARTICOLO 5 PR CHE IO LASCIO ALLA PROVA DI UN ESAME PIU' PROFONDO. PER QUANTO RIGUARDA L' ULTIMO COMMA DELL' ARTICOLO 1 PR: LA SOVRANITA' EMANA DAL POPOLO ED E' ESERCITATA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE E DELLE LEGGI, MI LIMITO AD OSSERVARE CHE MOLTO OPPORTUNAMENTE SI DISTINGUE LO STATO DALLA SOVRANITA' . INVERO, ALTRA E' LA RAGION D' ESSERE DELLO STATO ED ALTRO IL TITOLO PER CUI LA SOVRANITA' SI ESERCITA NELLO STATO. DEVO PERO' RILEVARE CHE LA PAROLA EMANA- E QUESTO RILIEVO EBBI A FARLO IN SEDE DI PRIMA SOTTOCOMMISSIONE E IN SEDE DI COMMISSIONE PLENARIA, INSIEME ALL' ONOREVOLE LUCIFERO- CHE LA PAROLA EMANA, USATA NELLA FORMULAZIONE DEL COMMA, LIMITA IL CONCETTO DELLA SOVRANITA' POPOLARE, COME EBBE A DIRE ANCHE QUALCHE COLLEGA. ALCUNE MODERNE COSTITUZIONI REPUBBLICANE USANO LA PAROLA EMANA; PER ESEMPIO L' AUSTRIA, LA SPAGNA, LA CECOSLOVACCHIA. ALTRE USANO INVECE IL TERMINE APPARTIENE AL POPOLO: LA LETTONIA, LA LITUANIA, LA TURCHIA, L' U. R. S. S. SOLTANTO NELLA COSTITUZIONE DELLA ESTONIA E DELLA FILANDIA E' USATA LA PAROLA RISIEDE NEL POPOLO. QUESTA ESPRESSIONE A ME PARE LA MIGLIORE, PERCHE' SIGNIFICA CHE LA SOVRANITA' PERMANE NEL POPOLO, MENTRE INVECE LA LOCUZIONE LA SOVRANITA' EMANA DAL POPOLO STA A SIGNIFICARE CHE LA SOVRANITA' E' BENSI' GENERATA DAL POPOLO, MA UNA VOLTA GENERATA SI DISTACCA DA ESSO. E PER TERMINARE DESIDERO FARE QUALCHE OSSERVAZIONE IN ORDINE AL SECONDO COMMA DELL' ARTICOLO 7 PR: E' COMPITO DELLA REPUBBLICA RIMUOVERE GLI OSTACOLI D' ORDINE ECONOMICO E SOCIALE CHE LIMITANO LA LIBERTA' E L' UGUAGLIANZA DEGLI INDIVIDUI E IMPEDISCONO IL COMPLETO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA. QUESTA DISPOSIZIONE HA PER ME QUESTO SIGNIFICATO: IL NUOVO ASSETTO COSTITUZIONALE NON DEVE PRODURRE SOLTANTO CAMBIAMENTI DI PERSONE O DI POSSESSI, E SU QUESTO CREDO CHE SIAMO D' ACCORDO. QUESTA DISPOSIZIONE RACCHIUDE LO SPIRITO CHE DEVE INFORMARE LA SOLUZIONE DI OGNI PROBLEMA SOCIALE. ORBENE, IL PROBLEMA SOCIALE PUO' RISOLVERSI SOLTANTO DETERMINANDO L' ARMONIA DEGLI INTERESSI. MA IL MONDO ODIERNO PRESENTA LE SUE PROFONDE ANTITESI SOCIALI: DIFFERENZA DI LAVORO E PROPRIETA' , DI LAVORO MANUALE ED INTELLETTUALE, DI PICCOLA, MEDIA E GRANDE PROPRIETA' . SI DEVONO ALLORA SANARE QUESTE ANTITESI. COME? QUESTA E' LA DOMANDA CHE IO PONGO A QUESTA ASSEMBLEA. PER ME VI SAREBBE UN MEZZO PER SANARE QUESTE ANTITESI, ED E' , SECONDO LA FORMULA MAZZINIANA, CAPITALE E LAVORO NELLE STESSE MANI. E' QUELLA FORMA DI ASSOCIAZIONISMO, E' LA PARTECIPAZIONE OPEROSA ED UGUALE, ED ANZITUTTO E SOPRATUTTO COSCIENTE, DEL LAVORO AL PROCESSO PRODUTTIVO. CERTAMENTE OGNI PRIVILEGIO DEVE SCOMPARIRE DALLA NOSTRA SOCIETA' , OGNI INEGUAGLIANZA DEVE SCOMPARIRE, OGNI DISTINZIONE CHE NON DERIVI DALLE OPERE DELL' UOMO DEVE ESSERE CONDANNATA COME UNA USURPAZIONE. SU QUESTO CREDO CHE SIAMO D' ACCORDO. MA IO RITENGO CHE IN OGNI RIFORMA SOCIALE DEVE SEMPRE- E QUESTO E' PER ME FONDAMENTALE- RESPIRARE L' ANIMA DELL' UOMO, DEVE ESPANDERSI L' ESSENZA DELLA NATURA UMANA CHE E' LA LIBERTA' ( APPLAUSI) .
documento precedente documento successivo
pagina precedente pagina successiva

Ritorna al menu della banca dati