Banche dati professionali (ex 3270)
Domande di autorizzazioni a procedere della XIII Legislatura

Documento

documento precedente documento successivo
pagina precedente pagina successiva
52
DOC4T-0030
DOC IV ter n. 30 Legisl. XIII
24-06-96 [ DOC13-4TER-30 DO C134TER0030 13DOC4TER 00030 DOC13-4TER-30A 13DOC4TER 00030 A 000200022 DOC4TER 00030 000004T003000000101000245SI1 2 000101000264SI1 2 0000 00 00 ]
  RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITA',
  AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE,
            NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE
                  nei confronti del deputato
                           MATACENA
  per il reato di cui all'articolo 595, primo, secondo e
  terzo comma, del codice penale, 13 della legge 8 febbraio
  1948, n. 47 e 30, quarto comma, della legge 6 agosto 1990, n.
     223 (diffamazione col mezzo della stampa, aggravata)
      TRASMESSA DAL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
            PRESSO IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA
           E PERVENUTA ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA
                      il 24 giugno 1996
 
                              Pag.2
 
                 TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA
       UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
  IL G.U.P.
        a scioglimento della riserva relativa all'eccezione di
  applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della
  Costituzione sollevata dalla difesa dell'imputato Matacena
  Amedeo;
        ritenuta la manifesta infondatezza dell'eccezione, così
  come proposta, non potendosi ragionevolmente sostenere che la
  frase pronunciata dall'imputato "  c'è a Reggio Calabria una
  guerra tra bande.... il sostituto Macrì continua a dire che
  attraverso l'amicizia di Violante vuole tornare a tutti i
  costi applicato a Reggio Calabria perché deve vendicarsi di
  una serie di personalità di questa città  " possa in qualche
  modo essere fatta rientrare nelle opinioni espresse e nei voti
  dati nell'esercizio delle funzioni di parlamentare
  dell'imputato stesso, e ciò anche a voler ritenere, come
  sostenuto dalla difesa, la sussistenza di "remote relazioni"
  con il dibattito parlamentare in ordine all'articolo
  41-  bis  dell'ordinamento penitenziario;
        l'eccezione va pertanto rigettata e gli atti debbono
  conseguentemente essere trasmessi in copia alla Camera dei
  deputati, alla quale appartiene Matacena Amedeo, ai sensi
  dell'articolo 2, quarto comma, del decreto-legge 12 marzo
  1996, n. 116, per le deliberazioni di competenza;
        va inoltre disposta la sospensione del processo ai
  sensi dell'articolo 2, comma 5, del citato decreto-legge;
        infine, rilevata, dalla natura dei fatti per cui è
  processo, la necessità della trattazione congiunta dello
  stesso anche nei confronti del coimputato Lombardo Rosario,
  non va disposta la separazione della posizione di
  quest'ultimo, anche per il fatto che l'ipotesi della
  separazione, prevista dall'articolo 2, comma 2, del
  decreto-legge citato in caso di eccezione in ordine
  all'applicabilità dell'articolo 68 della Costituzione riguarda
  una pluralità di procedimenti eventualmente riuniti, mentre
  nella fattispecie trattasi di unico fascicolo processuale;
                      PER QUESTI MOTIVI
      1. rigetta l'eccezione proposta dalla difesa di Matacena
  Amedeo;
      2. dispone la trasmissione degli atti in copia alla
  Camera dei deputati - Roma;
      3. dispone la sospensione del processo.
      Reggio Calabria, 11 giugno 1996.
                          Il G.U.P.
                         Fabio Biasi
 
                    RELAZIONE DELLA GIUNTA
        PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIUDIZIO
              (Relatore:  CARMELO CARRARA) 
                            sulla
  RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITA',
  AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE,
            NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE
                  nei confronti del deputato
                           MATACENA
  per il reato di cui all'articolo 595, primo, secondo e
  terzo comma, del codice penale, 13 della legge 8 febbraio
  1948, n. 47 e 30, quarto comma, della legge 6 agosto 1990, n.
     223 (diffamazione col mezzo della stampa, aggravata)
      TRASMESSA DAL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
            PRESSO IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA
           E PERVENUTA ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA
                      il 24 giugno 1996
        Presentata alla Presidenza il 30 ottobre 1996
 
                              Pag.2
 
     Onorevoli Colleghi! - La vicenda riguarda la richiesta
  di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi
  dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione nell'ambito
  di un procedimento penale per il reato di cui all'articolo
  595, primo, secondo e terzo comma, del codice penale nei
  confronti del deputato Matacena Amedeo ed in danno del
  magistrato Vincenzo Macrì.  I fatti contestati si riferiscono
  al contenuto delle dichiarazioni rese all'emittente privata
  Telereggio  e trasmesse in data 14 febbraio 1995.
  L'assunto accusatorio nei confronti del Matacena è costituito
  dalla frase pronunciata dall'imputato: "  c'è a Reggio
  Calabria una guerra tra bande ... il sostituto Macrì continua
  a dire che attraverso l'amicizia di Violante vuole tornare a
  tutti i costi applicato a Reggio Calabria perché deve
  vendicarsi di una serie di personalità di questa città".
     Secondo l'assunto del Matacena, la frase censurata può
  essere fatta rientrare nelle opinioni espresse e nei voti dati
  nell'esercizio delle funzioni di parlamentare dell'imputato
  stesso in quanto consisterebbe in attività divulgativa di
  fatti già segnalati in sede di sindacato ispettivo nel
  contesto di precedenti interrogazioni parlamentari e nel corso
  del dibattito parlamentare in ordine alla proroga
  dell'articolo 41-  bis  dell'ordinamento penitenziario.
  Invero l'onorevole Matacena aveva avuto modo di contestare,
  nell'esercizio della funzione parlamentare, il cattivo uso del
  potere giudiziario da parte del sostituto della Direzione
  nazionale antimafia Vincenzo Macrì, evidenziando tutta una
  serie di gravi fatti suscettibili di valutazione penale e
  disciplinare emersi a carico dello stesso Macrì nel corso di
  accertamenti ispettivi, disposti dal Ministro di grazia e
  giustizia e sfociati nell'avvio di un procedimento
  disciplinare a carico del magistrato Macrì.  Va osservato, in
  particolare, che l'inciso relativo all'attività per bande di
  magistrati di Reggio Calabria, è compreso già nel testo
  dell'interrogazione parlamentare dell'11 ottobre 1994 e del
  resto il riferimento al contenuto di siffatte dichiarazioni
  corrisponde all'analisi effettuata sulle vicende oggetto
  dell'ispezione condotta dal dottor Nardi.
     Analogamente, del resto, si era espresso il Governo, come
  si evince dal contenuto della risposta scritta fornita dal
  Ministro di grazia e giustizia all'interrogazione n. 4-04104,
  presentata, tra gli altri dallo stesso Matacena (cfr.  Allegato
  B ai resoconti della seduta dell'8 maggio 1995, p. LXIII).
  Peraltro, nella citata interrogazione si fa riferimento alla
  condizione di sofferenza istituzionale in cui versano gli
  uffici giudiziari di Reggio Calabria, ed è affermato che
  "sulla base di quanto esposto è da ritenere che la
  magistratura reggina agisce in un clima di guerra per bande,
  per fini politici e non di giustizia ... che il killeraggio
  fra i giudici del tribunale di Reggio Calabria è evidenziato
  dal verbale del Consiglio superiore della magistratura che
  denunciò chiaramente la spregiudicate volontà di questi
  magistrati, particolarmente del sostituto Macrì, di annientare
  tutti gli avversari sia magistrati che politici".
     In buona sostanza, non si può disconoscere il fatto che le
  espressioni usate dal Matacena sono attività divulgative, pur
  se svolte fuori dal Parlamento, di interrogazioni ed
  interventi posti in essere a causa e nell'esercizio della
  funzione parlamentare.  Per le superiori considerazioni si
  propone all'Assemblea l'insindacabilità  ex  articolo 68,
  primo comma, della Costituzione in quanto le dichiarazioni
  contestate ed espresse dal deputato Matacena sono strettamente
  connesse all'esercizio delle funzioni di parlamentare
  dell'imputato stesso.
                                  Carmelo CARRARA,  Relatore.
 
documento precedente documento successivo
pagina precedente pagina successiva

Ritorna al menu della banca dati