| Onorevoli Deputati! - Con la presentazione della
presente proposta di legge di iniziativa popolare si intende
segnalare l'esigenza di affrontare i problemi della
ristrutturazione del territorio e del potenziamento
dell'agricoltura per uscire dalla crisi e costruire un'Italia
nuova: si tratta di una scelta prioritaria.
La ristrutturazione del territorio interessa, infatti, in
via diretta tutta la popolazione e tocca ogni campo di
attività: costruire una scuola, un ospedale, uno stadio,
sopprimere una linea ferroviaria o definire un nuovo tracciato
autostradale, creare una nuova università o abolire un ufficio
postale, chiudere una fabbrica o progettare una nuova centrale
elettrica, non sono fatti ininfluenti sulla vita di ogni
giorno di migliaia, milioni di cittadini. Agire per
ristrutturare il territorio non dev'essere considerata
un'operazione di geografia applicata, ma come un impegno volto
a creare le condizioni di base necessarie per il rilancio
dell'economia e il miglioramento della qualità della vita,
valorizzando l'agricoltura e il territorio.
L'Italia è una Repubblica delle autonomie nella quale le
competenze sono ripartite tra le diverse istituzioni
territoriali - regioni, province, comuni - e lo Stato. Lo
Stato conserva, però, la funzione ineliminabile e primaria di
indirizzo, coordinamento e controllo, per assicurare la
coerenza tra gli interessi particolari locali e quelli
generali della nazione.
In questa fase - è opportuno precisarlo - aumentano i
fenomeni di concentrazione urbana, di degradazione delle zone
industriali,
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di crisi delle periferie e di sviluppo delle
infrastrutture dei trasporti, le quali ultime amplificano la
mobilità e favoriscono la concentrazione. Ciò provoca
l'addensamento della popolazione in alcune zone e lo
spopolamento pericoloso di molte altre, specie di quelle
rurali, di collina e di montagna, creando, così, problemi
nuovi per la difesa del suolo e la conservazione
dell'ambiente.
Per rovesciare questa logica occorre una svolta nella
politica economica e sociale e un uso più corretto del
territorio valorizzando la funzione primaria dell'agricoltura
quale volàno di riequilibrio territoriale, produttivo e
sociale.
La ristrutturazione del territorio è, infatti, la vera
sfida del presente e del futuro; ben si può dire che si tratta
di una vera sfida di civiltà. Dal modo come l'Italia saprà
gestire il suo territorio dipenderà, in effetti, sia la
vivibilità delle grandi città sia la salvaguardia del
territorio e dello spazio rurale, condizione per la difesa
dell'unità nazionale.
L'articolazione della proposta di legge è molto
semplice.
L'articolo 1, infatti, indica i princìpi per la
salvaguardia del suolo agrario, del territorio e dell'ambiente
secondo le norme dell'articolo 117 della Costituzione.
L'articolo 2 autorizza il Governo a definire un programma
organico di misure idonee per porre un freno al caotico
sviluppo urbano, a valorizzare le zone interne, di collina e
di montagna nonché le aree periurbane, sentite le
organizzazioni delle categorie interessate, secondo le
indicazioni dell'articolo precedente.
L'articolo 3 prescrive le modalità di presentazione del
programma alle Camere da parte del Governo con l'obbligo di
collegare le misure ritenute idonee alla legge finanziaria e
al programma poliennale.
L'articolo 4 indica l'esigenza di costituire un'Autorità
unica per le acque al fine di consentire un uso razionale di
questa risorsa fondamentale per la vita dell'uomo e per
l'agricoltura.
L'articolo 5 prescrive di predisporre un progetto organico
di completamento del piano energetico nazionale, sollecitando
le regioni a predisporre, a loro volta, un piano energetico
per il comprensorio di competenza, coordinato con quello
nazionale.
L'articolo 6 tratta il tema dello smaltimento dei rifiuti
solidi, nella salvaguardia del territorio e dell'ambiente,
affidando al Governo il compito di favorire la costituzione di
consorzi di comuni in grado di operare con metodi scientifici
per garantire l'igiene dell'aria e dell'acqua e preservare,
comunque, il territorio dall'inquinamento.
L'articolo 7 propone di istituire un'Autorità garante per
verificare le norme di programmazione attualmente esistenti
con il programma di ristrutturazione del territorio previsto
dalla presente legge.
L'articolo 8 prevede l'istituzione di un Comitato
scientifico nazionale che dovrà provvedere a redigere una
"carta per la corretta utilizzazione del territorio" tenendo
conto delle necessità del riequilibrio territoriale,
produttivo e sociale.
L'articolo 9 prescrive l'obbligo di consultare la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni
e le province autonome di Trento e di Bolzano, di cui
all'articolo 12 della legge 23 agosto 1988, n. 400.
L'articolo 10 afferma la pubblicità dei provvedimenti per
consentirne la valutazione da parte dei cittadini e permettere
eventuali ricorsi in merito.
L'articolo 11, infine, sollecita la consultazione delle
organizzazioni professionali presenti nel CNEL da parte
dell'Autorità garante prevista dall'articolo 7 e del Comitato
scientifico previsto dall'articolo 8.
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