Banche dati professionali (ex 3270)
Atti dell'Assemblea Costituente

Documento


1063
MAR000001352
19-05-47 [P08]
TITOLO III/ 1, ARTICOLO 44 PR EMENDAMENTO PERSICO
SVOLGIMENTO DI EMENDAMENTO 1758
TERRACINI
PERSICO
APPROVO IL TESTO DELL' ARTICOLO 44 PR: LA REPUBBLICA TUTELA IL RISPARMIO . LO STATO, CIOE' , DEVE ASSUMERE LA DIFESA, QUANTO PIU' E' POSSIBILE, DEI PICCOLI RISPARMIATORI. BISOGNERA' RIVEDERE ED AGGIORNARE LA LEGGE 7 SETTEMBRE 1926 SULLA TUTELA DEL RISPARMIO. POTREMMO ANCHE ACCOGLIERE L' EMENDAMENTO DELL' ONOREVOLE NOBILE INTEGRATO DA QUELLO DELL' ONOREVOLE SALERNO, PERCHE' LA FINALITA' E' UNICA: LA TUTELA DEL PICCOLO RISPARMIO. E QUESTO DEVE ESSERE TUTELATO SOPRATTUTTO DA QUEI COLPI IMPROVVISI DI VENTO, QUEI NUMEROSI FALLIMENTI DELLE PICCOLE BANCHE LOCALI PER CUI TANTI PATRIMONI SONO ANDATI COMPLETAMENTE DISTRUTTI. LA REPUBBLICA DISCIPLINA, COORDINA E CONTROLLA L' ESERCIZIO DEL CREDITO: QUI MI PARE CHE DOBBIAMO RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE BANCHE: CIOE' SE LE BANCHE DOVRANNO ESSERE STATIZZATE O MENO. PER IL NOSTRO MASSIMO ISTITUTO DI EMISSIONE E' RIMASTO, SI' , IL GOVERNATORE, L' ILLUSTRE COLLEGA ONOREVOLE EINAUDI: E' RIMASTA, SI' , L' ASSEMBLEA DEI PARTECIPANTI, MA IN FONDO SI PUO' DIRE CHE LA BANCA D' ITALIA E' OGGI COMPLETAMENTE STATIZZATA. RIMANE IL PROBLEMA DELLE BANCHE D' INTERESSE NAZIONALE, CHE SI POTRA' RISOLVERE A SUO TEMPO. MA PIU' CHE DIMOSTRARE L' UTILITA' DI QUESTO ARTICOLO 44 PR, VOGLIO BREVEMENTE DIRE LE RAGIONI PER LE QUALI HO CREDUTO OPPORTUNA LA PROPOSTA DI AGGIUNGERE DUE CAPOVERSI, CHE NON HO IDEATO IO, MA CHE VENGONO DIRETTAMENTE DALLO STATUTO ALBERTINO E SONO COLLAUDATI DA CENTO ANNI DI VITA. ALLO STATUTO ALBERTINO VENIVANO DALLA COSTITUZIONE SPAGNOLA DEL 1830 E SOPRATTUTTO DA QUELLA BELGA DEL 1831: QUINDI E' PASSATO OLTRE UN SECOLO DI ESPERIENZA. SONO GLI ARTICOLI 30 ST E 31 ST DELLO STATUTO ALBERTINO. HO AGGIUNTO I DUE COMMI, PER COLMARE UNA LACUNA. DICO LA VERITA', HO CERCATO INVANO NEI LAVORI PREPARATORI QUALCHE COSA CHE MI ILLUMINASSE; HO GUARDATO I VERBALI DELLA TERZA SOTTOCOMMISIONE; QUELLI DELLA COMMISSIONE DI COORDINAMENTO E DEL COMITATO DI REDAZIONE, MA POCO O NULLA HO SCOPERTO AL RIGUARDO. SOLO LA RELAZIONE DELL' ONOREVOLE RUINI HA UNA FRASE, CHE RIMANE UN PO' GENERICA E CHE DICE COSI' : L' ALTRO ACCENNO ALLA TUTELA DEL RISPARMIO ED ALLA VIGILANZA SUL CREDITO, CONTIENE UNA INDICAZIONE AL COORDINAMENTO DI NORME E D' ISTITUTI CHE MANCA OGGI IN ITALIA. HO CERCATO POI NEI LAVORI PREPARATORI DEL MINISTERO DELLA COSTITUENTE ED HO TROVATO MOLTE NOTIZIE NEL VOLUME V, CHE SI OCCUPA DELLE FINANZE; E NELL' APPENDICE AL VOLUME V, DOVE LA QUESTIONE E' AMPIAMENTE TRATTATA. L' ARTICOLO 30 ST DELLO STATUTO ALBERTINO DICE: NESSUN TRIBUTO PUO' ESSERE IMPOSTO O RISCOSSO SE NON E' STATO CONSENTITO DELLE CAMERE O SANZIONATO DAL RE. L' EMENDAMENTO CHE IO PROPONGO E' NATURALMENTE AGGIORNATO: NESSUN TRIBUTO PUO' ESSERE IMPOSTO O RISCOSSO SE NON E' STATO CONSENTITO DAL PARLAMENTO. STORICAMENTE I PARLAMENTI SONO SORTI APPUNTO PER CONSENTIRE LA IMPOSIZIONE DEI TRIBUTI: NEI REGIMI ASSOLUTI IL RE CONVOCAVA IL PARLAMENTO PER AVERNE IL CONSENSO NELLE SUE RICHIESTE DI NATURA FINANZIARIA. COSI' SONO SORTI LA CAMERA DEI COMUNI E GLI STATI GENERALI, CHE DIETRO POI LUOGO AL GLORIOSO PARLAMENTO FRANCESE. QUINDI, LA LEGGE CHE STABILISCE I TRIBUTI DEVE ESSERE FATTA DALLE CAMERE E DEVE RIGUARDARE DUE COSE: L' IMPOSIZIONE DEL TRIBUTO, E L' AUTORIZZAZIONE A RISCUOTERLO. VI DEVE ESSERE QUINDI UNA LEGGE-NORMA, CIOE' UNA LEGGE D' IMPOSTA; E UNA LEGGE DI BILANCIO, UNA LEGGE-PROVVEDIMENTO, CHE RENDA POSSIBILE LA RISCOSSIONE DEL TRIBUTO. SI POTREBBE OPPORRE- MA NON CREDO CHE L' OBIEZIONE ABBIA VALORE- CHE L' ARTICOLO 18 TD, GIA' APPROVATO, DELLA COSTITUZIONE SI OCCUPA GIA' DI QUESTO PROBLEMA. ESSO DICE: NESSUNA PRESTAZIONE PERSONALE O PATRIMONIALE PUO' ESSERE IMPOSTA SE NON IN BASE ALLA LEGGE. L' ONOREVOLE BADINI-CONFALONIERI NOTO' , A SUO TEMPO, CHE LA DIZIONE E' ANTIQUATA, PERCHE' RISPONDE ALLE PRESTAZIONI DI ALTRI TEMPI. COMUNQUE, CI SONO CASI, IN CUI QUESTE PRESTAZIONI SONO NECESSARIE E ATTUALI. PROPRIO IERI IL PREFETTO DI SASSARI HA EMANATO UN' ORDINANZA CHE OBBLIGA TUTTI I CITTADINI, DAI 18 AI 60 ANNI, A PRESTARE CINQUE ORE DI LAVORO PER LA LOTTA CONTRO LE CAVALLETTE. LE PRESTAZIONI PATRIMONIALI RIGUARDANO I CASI DI REQUISIZIONI D' IMMOBILI, DI VESTIARI, DI VIVERI, QUANDO GUERRE, CALAMITA' PUBBLICHE O CIRCOSTANZE ECCEZIONALI LO IMPONGANO. NESSUN RAPPORTO, QUINDI, FRA L' ARTICOLO 18 GIA' APPROVATO, E L' EMENDAMENTO CHE IO PROPONGO. E QUI SI PUO' NOTARE- PER INCISO- CHE LE DISCUSSIONI DEL PROGETTO DI COSTITUZIONE HANNO ALTI E BASSI ABBASTANZA STRANI. NELLE SEDUTE MATTUTINE GLI ARTICOLI PASSANO RAPIDAMENTE; INVECE NELLE SEDUTE POMERIDIANE SI DISCUTE MOLTO DI PIU' . L' ARTICOLO 18 PR FU APPROVATO A TAMBURO BATTENTE. UNA PROPOSTA DI EMENDAMENTO DELL' ONOREVOLE BADINI-CONFALONIERI NON VENNE APPROVATA ED UNA PROPOSTA DELL' ONOREVOLE FERRARESE FU RIMANDATA AD ALTRA SEDE. E COSI' L' ARTICOLO FU PRESTO VOTATO. QUINDI NEANCHE DA QUESTO PRECEDENTE PARLAMENTARE POSSIAMO TRARRE DEI LUMI. VI E' POI IL SECONDO COMMA DEL MIO EMENDAMENTO, CHE SUONA COSI' : OGNI IMPEGNO DELLO STATO VERSO I SUOI CREDITORI E' INVIOLABILE. L' ARTICOLO 31 ST DELLO STATUTO ALBERTINO, DA CUI E' TOLTA LA FORMULA DICEVA: IL DEBITO PUBBLICO E' GUARENTITO. OGNI IMPEGNO DELLO STATO VERSO I SUOI CREDITORI E' INVIOLABILE. A PARTE IL FATTO CHE NON MI PIACE LA PAROLA GUARENTITO, LA QUALE E' ANTIQUATA, HO TOLTO LA PRIMA PARTE ED HO MANTENUTO, INVECE LA SECONDA. PER IL DEBITO PUBBLICO PROVVEDE BENE LA LEGGE 10 LUGLIO 1861 SUL GRAN LIBRO DEL DEBITO PUBBLICO CHE, ALL' ARTICOLO 4LE/ 1861 STABILISCE: LA PRIMA ASSEGNAZIONE DA FARSI SUL BILANCIO DI CIASCUN ANNO E' PER IL PAGAMENTO DELLE RENDITE, CHE COSTITUISCONO IL DEBITO PUBBLICO. E' UNA LEGGE FONDAMENTALE DELLO STATO, CHE NESSUNO PUO' METTERE IN DISCUSSIONE E CHE SI E' MANTENUTA INALTERATA FINO AD OGGI. IO CONSIGLIO I COLLEGHI DI RECARSI AL MINISTERO DEL TESORO A VEDERE- E' COSA MOLTO INTERESSANTE- LE GRANDI STANZE PIENE DI TUTTI I VOLUMI DEL GRAN LIBRO, CHE SI TRAMANDANO DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE. TROVERANNO ANCHE UNA COSA MOLTO CARATTERISTICA: C' E' UN IMPIEGATO CHE DA QUANDO E' ENTRATO IN CARRIERA, DAI 18 ANNI AI 60 ANNI, E' SEMPRE RIMASTO NELLA STESSA STANZA A PRESTARE LO STESSO SERVIZIO: IL CHE DIMOSTRA CHE LA CONTINUITA' E' ANCHE NELLA PERSONA ADDETTA AL DELICATISSIMO SERVIZIO. SI POTREBBE, FORSE, FARE ALL' ARTICOLO 4LE/ 1881 DELLA LEGGE DEL 1881 UNA AGGIUNTA: CIOE' CHE SONO GARANTITI, NELLA ASSEGNAZIONE DEI FONDI DI BILANCIO, ANCHE I TITOLI SCADUTI E SORTEGGIATI, PERCHE' OGGI SI PARLA SOLTANTO DI RENDITE. E A ME SEMBRA CHE NON SIA GIUSTA QUESTA DIVERSITA' DI TRATTAMENTO FRA PAGAMENTO DI RENDITE E DI TITOLI SCADUTI O SORTEGGIATI. E QUI ESPRIMO UN CONVINCIMENTO, CHE SARA' UTILE MANIFESTARE POI ALLA ASSEMBLEA COSTITUENTE IN ALTRA SEDE. CONVERRA', COME FA L'INGHILTERRA, STABILIRE IL FONDO CONSOLIDATO CONSOLITATED FUND, PER CUI CERTE SPESE FISSE ( IN INGHILTERRA SONO POCHE RIGUARDANTI LA LISTA CIVILE, IL DEBITO PUBBLICO, GLI STIPENDI DELLA MAGISTRATURA, DELLA SPEAKER AI COMUNI, ECC. ) NON SI DISCUTONO OGNI ANNO NEL BILANCIO, MA VANNO DA CORONA A CORONA, DA SOVRANO A SOVRANO ( IL SISTEMA FU INTRODOTTO NEL 1688 COLL' AVVENTO AL TRONO DI GUGLIELMO III) . IN UNA RIFORMA CHE POTREMO FARE AL NOSTRO BILANCIO SI POTREBBE STABILIRE CHE LE SPESE CONSOLIDATE VANNO DI DECENNIO IN DECENNIO. ED ALLORA FRA QUESTE SPESE POTREMO METTERE GLI INTERESSI DEL DEBITO PUBBLICO. COSICCHE' CI SAREBBE UNA GARANZIA ASSOLUTA, PERCHE' IL BILANCIO AVREBBE UNA PARTE FISSA FUORI DISCUSSIONE, NELLA QUALE ENTREREBBE APPUNTO IL PAGAMENTO DEGLI INTERESSI. ED ORA VENIAMO AL SECONDO COMMA DEL MIO EMENDAMENTO: OGNI IMPEGNO DELLO STATO VERSO I SUOI CREDITORI E' INVIOLABILE. HO RITENUTO DI LASCIARLO TALE QUALE ERA NELLO STATUTO ALBERTINO. LO STATO DEVE MANTENERE FEDE AI SUOI IMPEGNI. GUAI SE LO STATO PERDE LA FIDUCIA DEI CITTADINI RICORDIAMO CHE FRA LE CAUSE REMOTE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE DELL' 89 TUTTI GLI STORICI METTONO L' INFLAZIONE E IL DISASTRO ECONOMICO PROVOCATO, SOTTO LA REGGENZA, DAL CELEBRE BANCHIERE INGLESE JOHN LAW, E FRA LE CAUSE IMMEDIATE DEL NAZIFASCISMO IN GERMANIA ( QUESTO PURTROPPO LO ABBIAMO VISTO NOI) VI E' STATA SENZA DUBBIO LA CADUTA DEL MARCO. QUINDI LA DIFESA DEGLI IMPEGNI DELLO STATO E' UNA COSA ESSENZIALE PER OGNI REGIME CHE VOGLIA DURARE. PERCIO' IL POTERE ESECUTIVO DEVE ISCRIVERE OGNI ANNO NEI SUOI BILANCI SOMME NECESSARIE PERCHE' SIANO ESTINTE LE VARIE PASSIVITA' DELLO STATO, O NE SIANO PAGATI GLI INTERESSI. IL POTERE LEGISLATIVO DEVE APPROVARE QUESTE SOMME ISCRITTE NEI VARI BILANCI, ED IL POTERE GIUDIZIARIO DOVRA' DIFENDERE I DIRITTI DEI CREDITORI ANCHE CONTRO LO STATO, SE OCCORRE. NEL QUESTIONARIO N. 4, ALLEGATO AI LAVORI DELLA COMMISSIONE ECONOMICA, HO LETTO ATTENTAMENTE LE RISPOSTE CHE LE BANCHE E GLI ECONOMISTI HANNO DATO AL QUESITO SE SIA OPPORTUNA LA GARANZIA COSTITUZIONALE DEGLI IMPEGNI FINANZIARI DELLO STATO. RISPOSTE DISCORDANTI. ALCUNI RITENGONO UTILE CHE NELLA COSTITUZIONE CI SIA QUESTA NORMA, ALTRI LA STIMANO SUPERFLUA, PERCHE' DICONO CHE LA GARANZIA DEL RISPETTO DEGLI IMPEGNI FINANZIARI DELLO STATO DERIVA DALL' INTERESSE CHE LO STATO HA A NON COMPROMETTERE IL PROPRIO CREDITO. ALTRI AFFERMANO CHE LA GARANZIA COSTITUZIONALE E' ASSOLUTAMENTE INEFFICACE DI FRONTE ALLA SVALUTAZIONE MONETARIA. E' FACILE RISPONDERE. SECONDO ME, LA RIAFFERMAZIONE STATUTARIA DELLA INVIOLABILITA' DEGLI IMPEGNI FINANZIARI E' SOPRATTUTTO NECESSARIA IN UM PERIODO FORTUNOSO COME QUELLO CHE LA FINANZA DELLO STATO ITALIANO ATTRAVERSA. OGGI TUTTO E' INSTABILE; E LA NORMA STATUTARIA, DALLA QUALE DERIVA CHE LO STATO MANTIENE INVIOLABILI, GLI IMPEGNI VERSO I SUOI CREDITORI, RESTA UN' ANCORA FERMA CHE POTREBBE ISPIRARE UNA MAGGIOR FIDUCIA DA PARTE DEI CREDITORI PRESENTI E FUTURI. LO STATO DEMOCRATICO ITALIANO HA, DEL RESTO, GIA' DATO PROVA DI QUESTA SUA VOLONTA' ; SI E' ADDOSSATO TUTTI I DEBITI DELLA COSIDDETTA REPUBBLICA SOCIALE FASCISTA, E CREDO CHE ANCHE I COMUNI DI MILANO E DI GENOVA FINIRANNO PER ADDOSSARSI GLI ONERI DEI PRESTITI PARINI E SAN GIORGIO, PERCHE' SAREBBE DOLOROSO SE QUESTO NON AVVENISSE. MA VI E' UNA RAGIONE PREMINENTE, ONOREVOLI COLLEGHI, UNA RAGIONE CHE, SECONDO ME, RISOLVE ALLA RADICE LA QUESTIONE; SAREBBE CERTO INTERPRETATO NEL SENSO PIU' SFAVOREVBOLE, OGGI, TOGLIERE DALLA NUOVA COSTITUZIONE IL TRADIZIONALE PRINCIPIO DELL' INVIOLABILITA' DEI DEBITI DELLO STATO. QUESTO MUTAMENTO POTREBBE INCIDERE SUL CREDITO INTERNAZIONALE DELLO STATO CON ENORME DANNO. COME GIA' LA COMMISSIONE ECONOMICA, ANCHE LA SOTTOCOMMISSIONE DI STUDIO DEI PROBLEMI ATTINENTI ALL' ORGANIZZAZIONE DELLO STATO, PRESIEDUTA DAL PROFESSOR FORTI, CONCLUSE PER IL MANTENIMENTO NELLA NUOVA CARTA COSTITUZIONALE DELL' ARTICOLO 31 ST DELLO STATUTO ALBERTINO. IL NUOVO STATO DEMOCRATICO, SORTO DALLA CADUTA DEL FASCISMO, HA BISOGNO SOPRATTUTTO DI CREDITO E FIDUCIA, SIA NELLA SFERA INTERNA, SIA IN QUELLA DEI RAPPORTI INTERNAZIONALI; IL CREDITO E LA FIDUCIA SONO ELEMENTI INDISPENSABILI DELLA RIPRESA ECONOMICA, CIOE' DELLA SICUREZZA DEL LAVORO DELLE CLASSI OPERAIE. SOLO COSI' RITENGO CHE L' ITALIA, USCENDO DAL BARATRO DOVE L' HA CACCIATA IL FASCISMO, POTRA' RIPRENDERE CON FEDE E CON SPERANZA LE VIE LUMINOSE DELL' AVVENIRE ( APPLAUSI) .



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