| AL PUNTO IN CUI E' ARRIVATA QUESTA DISCUSSIONE SUL TITOLO I, DURANTE LA QUALE SONO STATI PRONUNZIATI DISCORSI, VERAMENTE DEFINITIVI, OCCORRE PROCEDERE PER SINTESI. ABBIAMO ASCOLTATO DISCORSI DI NATURA STRETTAMENTE DOTTRINARIA, E DISCORSI DI COLLEGHI, I QUALI HANNO INQUADRATO LA TRATTAZIONE DEL TITOLO I SULLA DIFESA DELLE LIBERTA' ESSENZIALI NELLA CRITICA DELLA PARTE STRETTAMENTE POLITICA E GIURIDICA CONTENUTA NELLA PROPOSTA DI COSTITUZIONE. E COME INNANZI LA PRIMA SOTTOCOMMISSIONE E LA COMMISSIONE DEI SETTANTACINQUE SI ERA, CON ARDENTE PASSIONE, ESAMINATO IL PROBLEMA DELLE LIBERTA' ESSENZIALI, COSI' INNANZI A QUESTA ASSEMBLEA, CON LA STESSA PASSIONE, SI E' APPROFONDITO L' ESAME DELLA DIFESA E DELLA PROTEZIONE DELLE LIBERTA' INVIOLABILI DELLA PERSONA. LA DISCUSSIONE CONCLUSIVA HA CONDOTTO A PENSARE CHE LA FORMULA PROPOSTA NELL' ARTICOLO 8 PR: LA LIBERTA' PERSONALE E' INVIOLABILE, RAPPRESENTA UN SICURO PROGRESSO SULLA FORMULA DELLO STATUTO ALBERTINO, SECONDO CUI LA LIBERTA' PERSONALE E' GARANTITA. LA FORMULA PROPOSTA OGGI RISPONDE MEGLIO ANCHE AL CRITERIO ANIMATORE DEL NUOVO LEGISLATORE, CHE NEL CAMPO PENALISTICO DOVRA' POI ACCINGERSI A FISSARE LE NORME REPRESSIVE DEI DELITTI CONTRO TUTTE LE LIBERTA' . E MI SIA CONSENTITO DI RILEVARE CHE L' ONOREVOLE CAVALLARI AVEVA RAGIONE AD OSSERVARE CHE, MENTRE L' ARTICOLO 8 PR PROVVEDE A STABILIRE IL PRINCIPIO: LA LIBERTA' PERSONALE E' INVIOLABILE, QUANDO HA DOVUTO DISPORRE SULLA INVIOLABILITA' DEL DOMICILIO, DI ESSA SI E' OCCUPATO SOLTANTO IN MANIERA INDIRETTA, QUANDO, COL PRIMO COMMA, HA DOVUTO PROVVEDERE ALLA REPRESSIONE DELLE ISPEZIONI E PERQUISIZIONI PERSONALI ARBITRARIE. GIOVA A QUESTO PUNTO RICORDARE ALL' ASSEMBLEA, CHE PIU' LAPIDARIA, PIU' RISPONDENTE ESSENZIALMENTE ALLE FINALITA' DELLA DIFESA ANCHE DELLA LIBERTA' DEL DOMICILIO E' LA DIZIONE CONTENUTA NELL' ARTICOLO 6 CCR DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA; NELLA QUALE, DOPO ESSERSI AFFERMATA LA INVIOLABILITA' DELLA LIBERTA' PERSONALE, SI VOLLE PARTICOLARMENTE AGGIUNGERE: IL DOMICILIO E' SACRO E NON E' PERMESSO ENTRARVI CHE NEI CASI E NEI MODI DETERMINATI DALLA LEGGE. E QUI OCCORRE RICORDARE CHE NEL CAMPO DELLA REPRESSIONE PENALE IL CRITERIO PIU' POSSIBILMENTE ESPLICATIVO E SPICCATAMENTE ELENCATIVO PREVALSE IN QUELLA CHE FU LA LEGISLAZIONE BASILARE SULLA REPRESSIONE DEGLI ATTENTATI ALLA MENOMAZIONE DELLE LIBERTA' ; FU GIUSEPPE ZANARDELLI CHE NEL CODICE DEL 1889 ESPRESSE DECISAMENTE IL PENSIERO DELLA RINNOVATA COSCIENZA PENALISTICA NELLA PARTE DELLA RIFORMA CHE PROVVIDE A TUTELARE TUTTE LE LIBERTA' , FRA CUI LA INVIOLABILITA' DEL DOMICILIO, ACCANTO ALLA PROTEZIONE DELLE LIBERTA' POLITICHE, DEI CULTI E ALL' INVIOLABILITA' DEI SEGRETI E DI CORRISPONDENZA. IL CODICE FASCISTA DEL 1930 SEGNO' , COM' ERA DA PREVEDERE, UN ARRESTO IN TEMA DI REPRESSIONE DI DELITTI CONTRO LE LIBERTA' , TALCHE' , APPENA LIBERATO IL MEZZOGIORNO D' ITALIA DALLA OCCUPAZIONE NAZI-FASCISTA, S' INTESE IL BISOGNO DI MODIFICARE GLI ARTICOLI 224 PP E 238 PP DEL CODICE PROCESSUALE PENALE: CIO' NESSUNO DEI COLLEGHI HA RICORDATO, MENTRE IL PROVVEDIMENTO ADOTTATO DAL GOVERNO DEL TEMPO SEGNO' L' INIZIO DELLA RIFORMA PENALISTICA INQUADRATA NEL CLIMA DELLA RISORGENTE DEMOCRAZIA. INTENDO RIFERIRMI AL DECRETO-LEGGE DEL 31 GENNAIO 1944, CHE SI ALLONTANAVA DECISAMENTE DA QUELLI CHE ERANO STATI I PRINCIPI DEL CODICE PENALE E DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE DEL 1930, IN TEMA DI LIMITAZIONE DELLA LIBERTA' PERSONALE E MENTRE LA LEGGE FASCISTA NON PONEVA QUASI LIMITE ALLA DURATA DEL COSI' DETTO FERMO DI POLIZIA, LA NUOVA LEGISLAZIONE, CHE PRENDE LE MOSSE DAL DECRETO DA ME RICORDATO, DETERMINA IL CONTROLLO DELL' AUTORITA' GIUDIZIARIA SU QUELLA DI POLIZIA. FU INNOVATO COSI' PROFONDAMENTE IL PRINCIPIO REAZIONARIO CONTENUTO NEI CODICI DEL 1930, E SI MODIFICARONO GLI ARTICOLI 224 PP E 238 PP DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE, AFFIDANDO ALL' AUTORITA' GIUDIZIARIA IL POTERE DI CRITICA E DI SINDACATO SULL' OPERATO DELL' AUTORITA' DI PUBBLICA SICUREZZA, INNOVANDO PROFONDAMENTE IL SISTEMA E PORTANDO CRITERI DI PROTEZIONE E DI SOSTANZIALE DIFESA DELLA LIBERTA' DEL PREVENUTO O INDIZIATO. SENONCHE' , SI DOVETTE CONSTATARE CHE IL TERMINE DI 7 GIORNI DURANTE I QUALI L' AUTORITA' GIUDIZIARIA AVREBBE DOVUTO DECIDERE SULLA CONVALIDA O MENO DEL FERMO, NON POTEVA RITENERSI SUFFICIENTE, TENUTO CONTO DELLE CONDIZIONI DEI SERVIZI GIUDIZIARI E TENENDO SOPRATTUTTO PRESENTE CHE IL BREVE TERMINE FISSATO POTEVA SPIEGARSI ALLORCHE' IL LAVORO GIUDIZIARIO ERA LIMITATO SOLTANTO ALL' ITALIA MERIDIONALE LIBERATA. SI RAVVISO' , COSI' , SUBITO LA NECESSITA' DI PROLUNGARE TALE TERMINE QUANDO LIBERATA CON ROMA E FIRENZE TUTTA L' ITALIA CENTRO-MERIDIONALE, LA VITA GIUDIZIARIA COMINCIO' A PRESENTARE LE PRIME DIFFICOLTA' . RICORDO, INFATTI, CHE COLLABORANDO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CON L' ONOREVOLE TUPINI, FU IL 31 GENNAIO 1945 EMANATO UN PROVVEDIMENTO DI CARATTERE LEGISLATIVO, PER IL QUALE IL TERMINE DEI 7 GIORNI POTEVA ESSERE PROROGATO, SU ISTANZA DELL' AUTORITA' DI POLIZIA GIUDIZIARIA- ISTANZA PERALTRO MOTIVATA- SINO A 20 GIORNI, LASCIANDO ALL' AUTORITA' GIUDIZIARIA DI DECIDERE SULLA EVENTUALE LIMITAZIONE DELLA NUOVA PROROGA. IL PROVVEDIMENTO CHE VENNE ALLORA ADOTTATO HA TROVATO PERFETTO RISCONTRO NELLA VITA GIUDIZIARIA ITALIANA E SI PUO' OGGI AFFERMARE CHE EFFETTIVAMENTE IL MAGISTRATO E' STATO POSTO NELLA CONDIZIONE DI ESERCITARE UN AMPIO E RIGOROSO CONTROLLO SULL' AUTORITA' DI POLIZIA. GRADUALMENTE SI ANDRA' , COSI' , PROFILANDO L' ATTUAZIONE DI QUELLA VASTA RIFORMA PENALISTICA DESTINATA AD INQUADRARE NEI CODICI I PRINCIPI DELLA COSTITUZIONE. GRADUALMENTE, PERCHE' , COME I DUE GUARDASIGILLI CHE CREARONO E ANIMARONO LE COMMISSIONI PER LA RIFORMA- GLI ONOREVOLI TUPINI E TOGLIATTI COI QUALI IO SUCCESSIVAMENTE MI ONORAI DI COLLABORARE- AD ESSE RICORDARONO, IL LORO COMPITO ERA DI PREPARARE INNANZITUTTO L' ELIMINAZIONE DAL CODICE PENALE E DI PROCEDURA PENALE DI TUTTE QUELLE DISPOSIZIONI CHE AVEVANO SAPORE RIGOROSAMENTE E PIATTAMENTE FASCISTA E DI VOLER POI PROCEDERE, CON GRADUALITA' , PER POTER INQUADRARE LA PREPARAZIONE DELLA RIFORMA PIU' VASTA NEL CLIMA POLITICO E GIURIDICO DELLA NUOVA COSTITUZIONE. E, INFATTI, LE DUE COMMISSIONE PER LA RIFORMA DEL CODICE PENALE E DI PROCEDURA VANNO INTONANDO, MAN MANO, I LORO LAVORI ALLO SPIRITO DELLA COSTITUZIONE DEL NUOVO STATO DEMOCRATICO E SAPRANNO CERTAMENTE TENER PRESENTI I LAVORI DELLA NOSTRA ASSEMBLEA. TALCHE' , QUANDO SENTO LAMENTARE CHE NELL' ARTICOLO 8 PR, INTESO ALLA DIFESA DELLE LIBERTA' ESSENZIALI, NON SI E' PROVVEDUTO IN CONFORMITA' DI LEGGI, IO DICO CHE L' ARTICOLO 8 PR VA SENZ' ALTRO APPREZZATO, VOTATO, APPROVATO, POICHE' , NELL' ARTICOLO 8 PR, SI DICE CHE, SE DA UNA PARTE SI FISSA IL POTERE PROVVISORIO DELL' AUTORITA' DI POLIZIA, ESSO VIEN SUBITO SOTTOPOSTO ALLA REVISIONE E AL CONTROLLO DELL' AUTORITA' GIUDIZIARIA. COSA VUOL DIRE TUTTO QUESTO? VUOL DIRE CHE LA COSTITUZIONE E' IL PRESUPPOSTO CUI VORRA' E DOVRA' INFORMARSI LA NUOVA LEGISLAZIONE PENALE TUTTORA ALLO STUDIO E, SE I TERMINI ENTRO I QUALI DOVRA' ESERCITARSI IL CONTROLLO DELL' AUTORITA' GIUDIZIARIA ATTUALMENTE PREVISTI NEL DECRETO DEL DICEMBRE 1944, NEL DECRETO DEL GENNAIO 1945, DOVRANNO ESSERE RIVISTI O SPOSTATI, DIMINUITI O ACCRESCIUTI, A SECONDA DELLE ESIGENZE DELLA VITA GIUDIZIARIA, A CIO' PROVVEDERA' LA NUOVA LEGISLAZIONE, LA CUI APPROVAZIONE SARA' NEI COMPITI DELLA CAMERA LEGISLATIVA. E SCENDENDO ALL' ESAME DELL' ULTIMO COMMA DELL' ARTICOLO 8 PR, IO SON DI PARERE CONFORME A QUELLO CHE HANNO MANIFESTATO AUTOREVOLMENTE GLI ONOREVOLI MASTINO E GRILLI; CIOE' CHE LA DIZIONE: E' PUNITA OGNI VIOLENZA FISICA O MORALE A DANNO DELLE PERSONE COMUNQUE SOTTOPOSTE A RESTRIZIONI DI LIBERTA' , POTREBBE ESSERE ANCHE SOPPRESSO. ED INFATTI, IL VOLER AFFERMARE OGGI, IN SEDE DI COSTITUZIONE, CHE E' PUNITA LA VIOLENZA FISICA O MORALE CHE LE AUTORITA' DI QUALSIASI GENERE POSSANO COMPIERE NEI CONFRONTI DI UN IMPUTATO, DI UN SOSPETTATO, DI UN INDIZIATO, SIGNIFICA IMPLICITAMENTE AMMETTERE CHE LA LEGGE PENALE NON SIA SUFFICIENTE E CAPACE A REPRIMERE DELITTI DI TAL NATURA. SONO RIMASTI PER IL PASSATO IMPUNITI? ( INTERRUZIONE TUPINI, PRESIDENTE DELLA PRIMA SOTTOCOMISSIONE. PURTROPPO) . L' ONOREVOLE TUPINI DICE PURTROPPO MA, SICCOME NON SI PUO' IMMAGINARE CHE ANCORA OGGI DEBBANO RESTARE IMPUNITI COME PER IL PASSATO, E PARTICOLARMENTE DURANTE IL TRAGICO REGIME VENTENNALE, IO PENSO CHE DI QUESTO COMMA SI POSSA FARE A MENO. E SE PROPRIO NON SE NE VOLESSE FARE A MENO, SARA' QUANTO MAI OPPORTUNO AFFERMARE IL PRINCIPIO PIU' EFFICACEMENTE, DICENDO: E' REPRESSA E PUNITA, COME IO HO PROPOSTO IN UN MIO EMENDAMENTO. QUESTA DIZIONE POTREBBE ESSERE CONSIDERATA COME UN' AFFERMAZIONE PIU' DRASTICA E DI MAGGIOR RIGORE, PER SIGNIFICARE LA SOLENNITA' DI UN' AFFERMAZIONE ESPLICITA CHE LA DEMOCRAZIA INTENDE DI FARE NEI CONFRONTI DI QUELLO CHE E' STATO IL PASSATO. E CONSENTANO GLI ONOREVOLI COLLEGHI CHE DA ULTIMO IO ACCENNAI A UN RICORDO PERSONALE DEL MIO PASSAGGIO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, QUANDO COLLABORAI CON L' ONOREVOLE TUPINI PRIMA E CON L' ONOREVOLE TOGLIATTI DOPO: INTENDO ALLUDERE ALLE CONDIZIONI DEGLI STABILIMENTI PENITENZIARI. SE, IN QUESTO CAMPO, ABBIAMO POTUTO ORGANIZZARE A ROMA QUALCHE COSA DI DIVERSO DA QUELLA CHE E' LA CONDIZIONE DI TUTTI GLI ALTRI STABILIMENTI PENITENZIARI, LO DOBBIAMO PROPRIO A DUE COMPONENTI DELLA COMMISSIONE: AL MIO MINISTRO DEL TEMPO, L' ONOREVOLE TUPINI, E ALL' ONOREVOLE RUINI, CHE QUALE MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI CI CONCESSE I PRIMI QUARANTA MILIONI OCCORSI PER RIPRENDERE I LAVORI DI SISTEMAZIONE DEL CARCERE DI REBIBBIA, CHE E' VERAMENTE UNO STABILIMENTO MODELLO, VERAMENTE IN PRIMA LINEA TRA GLI STABILIMENTI CARCERARI ESISTENTI IN EUROPA E NEL MONDO. MA QUELLO CHE ABBIAMO POTUTO AVERE ALLORA E PIU' TARDI PER RIPRENDERE LA COSTRUZIONE DI QUESTO STABILIMENTO PENITENZIARIO QUASI PERFETTO, NON E' FACILE CHE IL BILANCIO DELLO STATO POSSA OGGI DARCI, PER POTER PROVVEDERE ALLE ESIGENZE CARCERARIE DI TUTTA L' ITALIA. IO, PER RAGIONI DEL MIO UFFICIO, HO AVUTO LA POSSIBILITA' DI VISITARE TUTTI GLI STABILIMENTI PENITENZIARI ESISTENTI IN ITALIA: HO DOVUTO CONSTATARE CHE PURTROPPO LE DEFICIENZE SONO ENORMI E CHE LE CONDIZIONI DEGLI STABILIMENTI CARCERARI SONO CONSIDEREVOLMENTE PEGGIORI DI QUELLO CHE IL PAESE PUO' SAPERE E CONOSCERE. MA COME PROVVEDERE? OVUNQUE SI RECLAMANO COSTRUZIONI DI NUOVI EDIFICI PER SOSTITUIRE QUELLI FORTEMENTE DANNEGGIATI DALLA GUERRA O SISTEMAZIONE DI STABILIMENTI CARCERARI GIA' ESISTENTI, IL CHE ESIGE, DA UN CONTO CHE AVEMMO L' OCCASIONE DI FARE, UNA SPESA VERAMENTE IMPONENTE. ORA, DI FRONTE A QUESTA ESIGENZA DI CARATTERE FINANZIARIO, ASSUMERE CHE GLI STABILIMENTI CARCERARI E I SERVIZI PENITENZIARI NON FUNZIONANO, O SONO MAL RIDOTTI, SIGNIFICA NON AVER APPROFONDITO E CONOSCIUTO IL PROBLEMA IN TUTTA LA SUA INTEREZZA. CHI SA LE ANSIE DI CHI HA AVUTO LA DIREZIONE DEI SERVIZI PENITENZIARI DURANTE IL PERIODO IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVO ALLA LIBERAZIONE, NON IGNORA CHE DALLA AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA FURONO REALIZZATI DEGLI AUTENTICI MIRACOLI PER FRONTEGGIARE LA SITUAZIONE VERAMENTE PAUROSA IN OGNI PARTE D' ITALIA. E CIO' NON SOLO PER LE CONDIZIONI GRAVI E DI ASSOLUTA DEFICIENZA IN CUI SI VENNERO A TROVARE GLI STABILIMENTI CARCERARI, MA ANCHE PER LE CONDIZIONI ECONOMICHE E MORALI IN CUI ERA IL PERSONALE DEGLI STABILIMENTI STESSI. QUINDI, QUANDO L' ONOREVOLE MASTINO HA DETTO: MIGLIORATE LE CONDIZIONI DEGLI AGENTI DI CUSTODIA, HA DETTO UNA COSA CHE RISPONDE ALLA COSCIENZA COMUNE; MA BISOGNAVA ANCHE DIRE CHE MOLTO SI E' FATTO PER ESAUDIRE LE LORO RICHIESTE E GLI AGENTI NON SI POSSONO DOLERE DEL TRATTAMENTO CHE HANNO AVUTO DALLA LIBERAZIONE D' ITALIA IN POI. ESSI SANNO CHE, PRIMA DALL' ONOREVOLE TUPINI E PIU' TARDI DALL' ONOREVOLE TOGLIATTI, FURONO CONCESSI MIGLIORAMENTI EFFICIENTI, MIGLIORAMENTI CHE HANNO TRANQUILLIZZATO QUEL MALESSERE CHE SERPEGGIAVA IN SENO AL LORO CORPO: PER CUI E' DA RITENERE CHE UNA VOLTA PROVVEDUTO MAN MANO, GRADUALMENTE, ALLA SISTEMAZIONE DEGLI STABILIMENTI CARCERARI E MIGLIORATE ANCORA LE CONDIZIONI DEL PERSONALE ADDETTO AI SERVIZI PENITENZIARI, ANCHE QUESTO PROBLEMA POTRA' DIRSI AFFRONTATO E AVVIATO VERSO LA SUA SOLUZIONE, CREANDO COSI' QUELLA POSSIBILITA' DI OTTENERE ATTRAVERSO LA ESPIAZIONE DELLA PENA LA RIEDUCAZIONE DEL COLPEVOLE. NE' VALE SU CIO' QUANTO AUTOREVOLMENTE DICEVA L' ONOREVOLE MASTINO: QUANDO AVRETE UN IMPUTATO CHE SI SIA INCALLITO NEL DELITTO, QUANDO AVRETE UN RECIDIVO REITERATO, VOI NON POTRETE SPERARE CHE LA PENA LO RIEDUCHI. TALE ENUNCIATO NON HA IMPORTANZA, PARTICOLARMENTE AI FINI DI QUELLA CHE DEVE ESSERE LA DIZIONE DELL' ARTICOLO DELLA COSTITUZIONE. POICHE' NOI NON CI POSSIAMO PREOCCUPARE DI CASI SPECIFICI; NON POSSIAMO METTERE NELLA COSTITUZIONE DISPOSIZIONI DI REGOLAMENTO CARCERARIO O DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE. DOBBIAMO ENUNCIARE IL PRINCIPIO GENERALE, SECONDO CUI LA PENA E' INTESA A RIEDUCARE IL REO. SE QUESTO E' IL PRINCIPIO ( CHE DEL RESTO LA DOTTRINA HA ACCOLTO E CHE IL DIRITTO PENALE E PENITENZIARIO DI OGNI PAESE HA CONSACRATO) , IO TROVO CHE L' ARTICOLO 21 PR DEL PROGETTO DI COSTITUZIONE E' VERAMENTE DA APPROVARSI. ONOREVOLI COLLEGHI, ENTRA IN QUESTO MOMENTO NELL' AULA VITTORIO EMANUELE ORLANDO, MENTRE IO MI ACCINGO A PARLARE DELLA RESPONSABILITA' DEI PUBBLICI FUNZIONARI E DI QUELLA DELLO STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI PER FATTO E COLPA DEI PROPRI DIPENDENTI. ORA, SE VI SONO PAGINE VERAMENTE DEFINITIVE SULLA RESPONSABILITA' DEI PUBBLICI FUNZIONARI E SULLA RESPONSABILITA' DELLO STATO PER GLI ATTI DEI PROPRI DIPENDENTI, SONO PROPRIO QUELLE CHE HA DETTATO IL NOSTRO GRANDE MAESTRO. LA NUOVA COSTITUZIONE CONSACRA ORA I PRINCIPI CHE IN TEMPI LONTANI, E POI SEMPRE, EGLI DETTO' DALLA CATTEDRA E CONSACRO' NEI SUOI SCRITTI, TAL CHE NON POSSIAMO NON ASSOCIARCI AL RICORDO AFFETTUOSO CHE VOLLE FARE DELLA SUA OPERA INSIGNE L' ONOREVOLE CODACCI PISANELLI, TRA I PIU' RECENTI SUOI DISCEPOLI. E' , QUINDI, DA APPREZZARSI IL PRINCIPIO CHE IL PROGETTO DI COSTITUZIONE, RICONOSCENDO LA RESPONSABILITA' DELLO STATO PER GLI ATTI DEI PROPRI FUNZIONARI, E DEGLI ENTI PUBBLICI IN GENERE PER I LORO DIPENDENTI, CONSACRA OGGI, CREANDO NELLA REALTA' COSTITUZIONALE UN PUNTO DI VISTA GIURIDICO E POLITICO LUNGAMENTE DIBATTUTOSI. E' NATURALE CHE IL PRINCIPIO DOVRA' ESSERE REGOLATO E CONTENUTO DALLA LEGGE, CUI SPETTERA' DI DETERMINARE LE CONDIZIONI IN CUI POTRA' ESSERE REALIZZATA LA RESPONSABILITA' DELLO STATO. ONOREVOLI COLLEGHI, VI AVEVO PREANNUNCIATO CHE SAREI STATO SINTETICO NEL RPOSPETTARVI ALCUNI DEI PROBLEMI ESSENZIALI CONTENUTI NEL TITOLO PRIMO. PENSO DI AVERE MANTENUTO LA PROMESSA E RITENGO ANCHE, ONOREVOLI COLLEGHI, CHE SE QUESTO TITOLO NOI APPROVEREMO COSI' COME CI VIENE PRESENTATO GIUDICANDO CHE ESSO DIFENDE E PROTEGGE NEL MIGLIOR MODO E CON SPIRITO VERAMENTE DEGNO DELLA RINNOVATA DEMOCRAZIA LE LIBERTA' ESSENZIALI DEL CITTADINO, NOI AVREMO BEN DIRITTO DI POTER DIRE DI AVER SERVITO FERVIDAMENTE E FEDELMENTE LA CAUSA DELLA REPUBBLICA. ( APPLAUSI- CONGRATULAZIONI) . | |