| ONOREVOLI COLLEGHI, MAI COME IN QUESTO MOMENTO SENTO IL VALORE DEL VOCATIVO COL QUALE APRIAMO I NOSTRI DISCORSI. PERCHE' SE NOI COLLABORIAMO SEMPRE, ANCHE NEI MOMENTI DI PIU' RIGIDA TENSIONE, ANCHE QUANDO ESPLICHIAMO DA UNA PARTE L' ATTIVITA' DELL' OPPOSIZIONE E DALL' ALTRA QUELLA DELLA MAGGIORANZA, IN QUESTO MOMENTO COLLABORIAMO PIENAMENTE, PERCHE' DI MASSIMA I PRINCIPI CHE DEBBONO INFORMARE LA NOSTRA COSTITUZIONE SONO STATI FISSATI IN QUELLO CHE SI E' CHIAMATO IL COMPROMESSO DEI PARTITI, MA CHE E' POI IL PRESUPPOSTO DI OGNI LEGGE, GIACCHE' OGNI LEGGE E' LA RISULTANTE DI UN RAPPORTO DI FORZE E DI TENDENZE CHE IN ESSA SI COMPONGONO E QUESTA LEGGE E' , COME TUTTE LE ALTRE, UNA RISULTANTE. A NOI IN QUESTA FASE TOCCA PREVALENTEMENTE UN PROBLEMA TECNICO, CHE E' QUELLO DI SCOLPIRE NELLE FORMULE LEGISLATIVE I PRINCIPI RISULTATI E POI QUELLO, FORSE PIU' IMPORTANTE, DI CREARE UN APPARATO COSTITUZIONALE CHE VALGA A RENDERE ATTUOSI E FECONDI QUESTI PRINCIPI, TALCHE' LA COSTITUZIONE, CHE NOI DOBBIAMO CREARE SU QUEI PRINCIPI, SI POSSA ATTUARE E PER IL PIU' LUNGO TEMPO POSSIBILE. NOI TROVANDOCI DI FRONTE ALLE DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE ABBIAMO UNO SOLO DI QUESTI PROBLEMI: FORMULARE ESATTAMENTE I PRINCIPI. POI, ESAMINANDO GLI ALTRI TITOLI E PRINCIPALMENTE LA SECONDA PARTE, DOVREMO RISOLVERE L' ALTRO: CREARE L' APPARATO TECNICO CHE ATTUI EFFICACEMENTE QUESTI PRINCIPI. SUI PRINCIPI FORMULATIVI SI E' DI MASSIMA D' ACCORDO, PERO' LA FORMULAZIONE HA BISOGNO DI ESSERE RIVEDUTA. SI E' VOLUTO CREARE UNO STATO DEMOCRATICO, UNO STATO DI DIRITTO E LIBERO, UNO STATO SOCIALE E SI SONO FORMULATI, IN QUESTE SETTE PRIME DISPOSIZIONI, I PRINCIPI CORRISPONDENTI. IL PRINCIPIO INFORMATORE DELLO STATO DEMOCRATICO E' CONSEGNATO PRINCIPALMENTE ALL' ARTICOLO PRIMO, IL QUALE SI APRE CON QUESTA DICHIARAZIONE: L' ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA. LA FORMULAZIONE MI SEMBRA INESATTA: E' PRIMA DI TUTTO GENERICA. NON SI E' USATA QUESTA FORMULA NELLE ALTRE COSTITUZIONI. IN QUESTE SI DICE: LO STATO SI REGGE A MONARCHIA RAPPRESENTATIVA, O A REPUBBLICA DEMOCRATICA E NON CHE E' QUELLA O QUESTA. EVIDENTEMENTE L' ESIGENZA DELL' ESATTEZZA NELLA REDAZIONE DI UN TESTO LEGISLATIVO E' LA PRIMA. E QUI NON SI TRATTA SOLTANTO DI ESATTEZZA LINGUISTICA, SI TRATTA DI ESATTEZZA TIPICAMENTE TECNICA. QUELL' E' ESPRIME UN CONCETTO DI QUALIFICAZIONE. L' ITALIA E' QUALIFICATA COME REPUBBLICA DEMOCRATICA. GIA' LA QUALIFICAZIONE NON E' ESATTA, PERCHE' NON DEFINISCE L' ITALIA. L' ITALIA E' UNA NAZIONE, E' UNA CIVILTA' , E' UNA STORIA. INVECE: L' ITALIA SI REGGE A REPUBBLICA DEMOCRATICA HA UN SIGNIFICATO ANCHE PROFONDAMENTE POLITICO, PERCHE' VI E' SCOLPITO IL CONCETTO DI ATTIVITA' , DI AUTOGOVERNO, CHE E' PROPRIO DELLO STATO LIBERO E DEMOCRATICO. SI PONE CHE E' L' ITALIA CHE REGGE SE STESSA. A ME SEMBRA CHE LA FORMULAZIONE DEL PROGETTO SIA INESATTA E CHE, DA TUTTI I PUNTI DI VISTA, SIA CONSIGLIABILE SOSTITUIRLA CON L' ALTRA, CHE IO HO PROPOSTO: L' ITALIA SI REGGE A REPUBBLICA DEMOCRATICA L'ONOREVOLE CRISPO NEL SUO INTERVENTO HA PROPOSTO DI AGGIUNGERE PARLAMENTARE. NON CREDO CHE SIA NECESSARIO, PERCHE' NELLA STESSA COSTITUZIONE SI DICE DI VOLER FARE UNA REPUBBLICA PARLAMENTARE ; INFATTI, NELLA PARTE SECONDA, CHE SEGUE IMMEDIATAMENTE, SI DICE DI VOLERE CREARE QUESTO APPARATO PARLAMENTARE. SARA' , DUNQUE, QUESTIONE DI VEDERE SE VERAMENTE UN APPARATO DI REPUBBLICA PARLAMENTARE SI E' FORMATO NELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE E, SE NON SI E' FORMATO, DI FORMARLO. SE FOSSERO ESATTE LE ISTANZE MOSSE DALL' ONOREVOLE ORLANDO NEL SUO MAGISTRALE INTERVENTO, DOVREMMO DIRE CHE UNA REPUBBLICA PARLAMENTARE NON E' STATA EVIDENTEMENTE AVVISATA DAL PROGETTO DI COSTITUZIONE. ALLORA, NULLA VARREBBE LA DEFINIZIONE INIZIALE SE MANCASSE LA SOSTANZA LA' DOVE SI CREA L' APPARATO COSTITUZIONALE. VI E' POI LA SECONDA PARTE DI QUEST' ARTICOLO: LA REPUBBLICA ITALIANA HA PER FONDAMENTO IL LAVORO E LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI ALLA ORGANIZZAZIONE POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE. COSA VUOL DIRE CHE LA REPUBBLICA ITALIANA HA PER FONDAMENTO IL LAVORO? SI E' DETTO QUI: UNA REPUBBLICA SENZA LAVORO NON PUO' SUSSISTERE; ARGOMENTO INDISCUTIBILE. VI DICO SUBITO CHE IO SENTO PROFONDAMENTE, NON SOLTANTO LA NOBILTA' , MA LA SANTITA' DEL LAVORO, PERCHE' IL PIU' ALTO ORGOGLIO DELLA MIA VITA E' DI ESSERE PROFESSORE UNIVERSITARIO, CIOE' UNA LAVORATORE CHE CONOSCE L' ASPRA SUDATA E NON REMUNERATA FATICA. E L' ALTRO ORGOGLIO DELLA MIA VITA E' DI NON AVER NULLA, CHE NON SIA FRUTTO DEL MIO LAVORO E DEL LAVORO DI MIO PADRE. POI, IO SENTO PROFONDAMENTE LA SANTITA' DEL LAVORO, PERCHE' SONO CRISTIANO E SO CHE LABORARE EST ORARE. SENTO LA NOBILTA' DEL LAVORO PERCHE' SONO ITALIANO E SO CHE IL LAVORO E' L' UNICA RICCHEZZA DEL NOSTRO PAESE, COME HA DIMOSTRATO LA TRAGEDIA IN CUI VIVIAMO, NELLA QUALE, FRA TANTO DISASTRO, SI E' VERIFICATO QUESTO PRODIGIO: CHE NOI SIAMO ANCORA IN QUALCHE MODO IN PIEDI E CHE CON LA NOSTRA LIRA SI COMPRA ANCORA QUALCHE COSA. QUESTO E' AVVENUTO PERCHE' LA NOSTRA ECONOMIA E' IMPERNIATA SUL LAVORO, CHE E' UNA RICCHEZZA CHE NON SI E' POTUTA DISTRUGGERE E NON CI SI E' POTUTA ESPROPRIARE. SI E' VERIFICATO PER LA NOSTRA FAMIGLIA NAZIONALE QUELLO CHE SI VERIFICA NELLE FAMIGLIE DI LAVORATORI CHE PERDONO IL LORO PATRIMONIO: RIMANGONO IN UNA SITUAZIONE PRESSO A POCO UGUALE, RIMANE IL LAVORO DI CUI VIVONO. LE FAMIGLIE, INVECE, CHE VIVONO DI PATRIMONIO, PERDUTO QUESTO, CADONO ANCH' ESSE. PER TUTTE QUESTE RAGIONI IO SENTO ALTAMENTE LA NOBILTA' E LA SANTITA' DEL LAVORO. NON SONO DUNQUE PRECONCETTI CHE MI SPINGONO A QUESTE OSSERVAZIONI. CHE COSA VUOL DIRE , DICEVO, CHE IL LAVORO E' IL FONDAMENTO DELLA REPUBBLICA? SI OSSERVAVA: UNA REPUBBLICA SENZA LAVORO NON PUO' ESISTERE. INDUBBIAMENTE. MA CIO' NON VALE AD IDENTIFICARE LA REPUBBLICA, PERCHE' NON SOLO LA REPUBBLICA MA NESSUNA ASSOCIAZIONE UMANA SI REGGE SENZA LAVORO, SOPRATTUTTO LA SOCIETA' ECONOMICA, LA FAMIGLIA, IL COMUNE, LA SOCIETA' INTERNAZIONALE DI TUTTI GLI UOMINI. NESSUNA DI QUESTE FORME SI REGGEREBBE SENZA IL LAVORO. DUNQUE IL LAVORO NON IDENTIFICA L' ESSENZA DELLA REPUBBLICA IN MODO DA POTERNE ESSERE IL FONDAMENTO. MA POI, SOPRATTUTTO, E' DA OSSERVARE CHE NON SI PUO' DIRE CHE IL LAVORO SIA DA SOLO IL FONDAMENTO DELLA REPUBBLICA. ABBIAMO PRIMA IMPARATO E POI INSEGNATO NELLE UNIVERSITA' CHE GLI ELEMENTI FONDAMENTALI, COSTITUTIVI DELLO STATO, E PERCIO' ANCHE DELLA REPUBBLICA, SONO TRE: IL POPOLO, IL TERRITORIO, L' ORGANIZZAZIONE GIURIDICA. QUALCHEDUNO AGGIUNGE ANCHE L' ORGANIZZAZIONE DELLA ECONOMIA E DEL LAVORO, E ALLORA DIVENTANO QUATTRO QUESTI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLO STATO. MA E' CHIARO CHE LA PAROLA FONDAMENTO NON E' STATA USATA IN QUESTO SENSO, DIREI, FISICO, DI BASE SU CUI CONSISTE LA REPUBBLICA, MA IN UN SENSO DEONTOLOGICO, CIOE' NEL SENSO DI TITOLO CHE DA' DIRITTO A PARTECIPARE ALLA REPUBBLICA. IN QUESTO SENSO IL LAVORO E' STATO CHIAMATO FONDAMENTO DELLA REPUBBLICA: E' IL FONDAMENTO IDEALE, ETICO, GIURIDICO. E ALLORA SE E' COSI' - ED E' CERTO CHE E' COSI' , PERCHE' E' CHIARITO DALL' ARTICOLO 31 PR DELLO STESSO PROGETTO, LA' DOVE E' AFFERMATO IL DOVERE DEI CITTADINI DI PARTECIPARE ALL' ORGANIZZAZIONE DEL PAESE CON UNA FUNZIONE CHE CONCORRA ALLO SVILUPPO DELLA SOCIETA' E SI AGGIUNGE CHE CHI SI SOTTRAE A QUESTO DOVERE E' PRIVATO DEI DIRITTI POLITICI- NON C' E' DUBBIO, O AMICI, CHE QUI, NON SO SE CLARIS VERBIS O SURRETTIZIAMENTE, COME DICIAMO NOI GIURISTI, SI E' TENTATO DI FAR RIENTRARE DALLA FINESTRA QUEL CHE E' USCITO PER LA PORTA. SI VOLEVA DIRE CHE LA REPUBBLICA ITALIANA E' LA REPUBBLICA DEGLI OPERAI, DEI CONTADINI E DEGLI INTELLETTUALI: SI SONO TROVATE OPPOSIZIONI E SI E' ESCOGITATA QUEST' ALTRA FORMULA CHE VALE PERFETTAMENTE LO STESSO. ORA SE E' STATA QUESTA LA VOSTRA INTENZIONE, NOI NON POSSIAMO ESSERE D' ACCORDO , E SE NON E' STATA QUESTA LA VOSTRA INTENZIONE, L' ESPRESSIONE CHE AVETE USATO VA MODIFICATA. IL NOSTRO DISSENSO E' DUNQUE NECESSARIO E IRRIDUCIBILE, PERCHE' SIFFATTA REPUBBLICA NON SAREBBE UNA REPUBBLICA SE, COME DICEVAMO GIORNI ADDIETRO RIECHEGGIANDO IL DIALOGO CICERONIANO DE REPUBBLICA LA REPUBBLICA E' LA RES POPULI, LA RES DUNQUE DI TUTTI I CITTADINI, NESSUNO ESCLUSO. E CICERONE CI INSEGNAVA CHE, QUANDO LA REPUBBLICA DIVENTA DI PARTE, QUANDO LA REPUBBLICA DIVENTA DISPONIBILITA' DI UNA PARTE, O E' AMMINISTRATA NELL' INTERESSE DI UNA PARTE, CESSA DI ESSERE RES PUBLICA E DIVIENE RES PRIVATA, SIA QUESTA PARTE UN MONARCA, O SIA UN' ASSEMBLEA, O SIA ANCHE UNA LARGA COLLETTIVITA' , CHE NON COMPRENDA PERO' TUTTA QUANTA LA COLLETTIVITA' POLITICA. DIVENTA COMUNQUE UNO STATO DI PARTE; ED E' MIRABILE COME IL FILOSOFO NOSTRO TRAGGA DALLO STESSO NOME LA LEGGE DEONTOLOGICA DELL' ESSENZA DELLA REPUBBLICA. VOI, LASCIANDO INVARIATA LA FORMULA DEL PROGETTO, NON AVRESTE CREATO UNA REPUBBLICA E TANTO MENO UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA. LA REPUBBLICA DEMOCRATICA E' INVECE FONDATA SULLA SOVRANITA' POPOLARE. IO VI PROPONGO QUESTA FORMULA. LA REPUBBLICA ITALIANA HA PER FONDAMENTO LA SOVRANITA' POPOLARE IO CHE SO QUESTA E' UN' ESPRESSIONE SCIENTIFICAMENTE DISCUTIBILE, PERCHE' LA SCIENZA DEL DIRITTO PUBBLICO INSEGNA CHE L' ATTRIBUTO DELLA SOVRANITA' NON APPARTIENE AD UNA PARTE DELLO STATO O AD UN ELEMENTO DELLO STATO, SIA PURE AL POPOLO CHE PUO' ESSERE L' ELEMENTO PRINCIPALE. LA SOVRANITA' E' ATTRIBUTO DELLO STATO NELLA SUA PIENEZZA ED E' SOPRATTUTTO L' ATTRIBUTO DELL' ORDINAMENTO GIURIDICO, TALCHE' SI POTREBBE E SI DOVREBBE DIRE CHE SOVRANA IN UNO STATO E' LA LEGGE. PERO' L' ESPRESSIONE SOVRANITA' POPOLARE HA UN SIGNIFICATO ORMAI ACQUISITO ALLA STORIA. LA SOVRANITA' POPOLARE E' UN SISTEMA DI VITA STATALE NEL QUALE LA VOLONTA' DELLO STATO VIENE FORMATA DAL POPOLO. NOI DUNQUE, CON QUESTA ESPRESSIONE CHE, ATTRAVERSO L' USO TRADIZIONALE, HA ACQUISTATO UN SIGNIFICATO BEN FISSO E STABILE, AFFERMIAMO VERAMENTE ED INTEGRALMENTE LA DEMOCRATICITA' DELLO STATO. PER ALTRO, QUANDO NOI DICIAMO LA PARTECIPAZIONE EFFETTIVA NON DEI LAVORATORI, MA DEI CITTADINI, ANZI IO DIREI DI TUTTI I CITTADINI ALL' ORGANIZZAZIONE POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE, IN FONDO NOI VENIAMO A RIAFFERMARE CHE SI E' CITTADINI ATTIVI DELLO STATO IN QUANTO SI PARTECIPA CON LA PROPRIA ATTIVITA' , O ECONOMICA, O SOCIALE, O MORALE , O POLITICA, ALLA VITA DELLA COLLETTIVITA' . SOLO A QUESTO TITOLO SI E' CITTADINI DELLO STATO. NO, NO: TOGLIETE QUELL' ESPRESSIONE CHE CREEREBBE DEI CITTADINI OPTIMO IURE E DEI CITTADINI MINORIS IURIS. E POI E' UN' ESPRESSIONE PERICOLOSA CHE POTREBBE SOPPRIMERE LA LIBERTA' , NELLA QUALE IO PENSO ANCHE VOI CREDIATE. ( PROTESTE A SINISTRA) . ( INTERRUZIONE PERTINI. QUELL' ANCHE E' ESAGERATO: CI SIAMO BATTUTI VENTI ANNI PER LA LIBERTA' . ANCHE QUALE GENEROSITA' ) . IO PENSO CHE NON CI SIA ADERENZA NELLA VOSTRA DOTTRINA ALLA LIBERTA' , MA CHE CI SIA ADERENZA NEL VOSTRO SENTIMENTO. ORA, SE CONSERVASSIMO QUESTA ESPRESSIONE, POTREMMO CADERE IN ERRORE GRAVISSIMI. PERCHE' VOI DITE: MA NOI CON QUESTA ESPRESSIONE VOGLIAMO RAGGIUNGERE SOLTANTO QUESTO EFFETTO: CHE I LAVORATORI SIANO IMMESSI N NELLA CITTADELLA DELLO STATO. MA NON CHE SIANO ESCLUSI GLI ALTRI. MA GUARDATE COME PUO' ESSERE INTERPRETATA QUESTA PAROLA LAVORATORI. IO VI PORTO L' ESEMPIO DI UN ECONOMISTA, NON DELL' AVVENIRE, MA DI OGGI, UNO DEI PIU' CELEBRATI ECONOMISTI DI OGGI- - PARETO- CHE DISTINGUE LE CLASSI SOCIALI IN RAPPORTO ALLE OCCUPAZIONI, E FA UNA DISTINZIONE QUADRUPLICE: PARLA DI OCCUPAZIONE DIRETTE A PRODURRE BENI ECONOMICI O SERVIZI; POI DI OCCUPAZIONI CHE PRODUCONO INDIRETTAMENTE DEI BENI ECONOMICI- E SAREBBERO APPUNTO LE OCCUPAZIONI AUSILIARIE; PROBABILMENTE GLI AVVOCATI, NELLA MIGLIORE DELLE ACCEZIONI, POTREBBERO APPARTENERE A QUESTA CATEGORIA SUBLIMINALE DI LAVORATORI- POI C' E' UNA TERZA CATEGORIA: GLI OZIOSI; E INFINE UNA QUARTA, CHE SAREBBE COSTITUITA DA COLORO CHE ATTRAVERSO UN' ATTIVITA' LEGALE O ILLEGALE SI IMPADRONISCONO DEI BENI ALTRUI. LE PRIME DUE CLASSI SONO PROBABILMENTE DI LAVORATORI; DICO PROBABILMENTE, PERCHE' PER LA SECONDA SI POTREBBE DISCUTERE; MA GLI OZIOSI NON SONO CERTAMENTE DEI LAVORATORI; E NESSUNO SI SENTIREBBE DI METTERE FRA I LAVORATORI COLORO CHE CON MEZZI LEGALI O ILLEGALI SI APPROPRIANO DEI BENI ALTRUI. ORA, LO SAPETE DA CHI E' COSTITUITA LA TERZA CLASSE, QUELLA DEGLI OZIOSI? DA COLORO CHE VIVONO DI RENDITA E AMMINISTRANO IL LORO PATRIMONIO. QUESTI SONO DEGLI OZIOSI, IN QUANTO TRAGGONO DAL LORO PATRIMONIO QUALCHE COSA DI PIU' , DI QUELLA CHE POTREBBE ESSERE LA REMUNERAZIONE DELLA LORO ATTIVITA' DI AMMINISTRATORI. QUEL DI PIU' CHE TRAGGONO LI FA DIVENTARE DEGLI OZIOSI, CIOE' DEI NON LAVORATORI. NELLA QUARTA CATEGORIA, NATURALMENTE, CI ENTREREBBERO TUTTI I PROPRIETARI, PERCHE' , SECONDO LA VOSTRA DOTTRINA, LA PROPRIETA' E' UN MEZZO ATTRAVERSO IL QUALE SI ESPROPRIA IL LAVORO DEGLI ALTRI. VOI VEDETE, ANCHE INTERPRETANDO LE COSE ALLA LUCE DEL PENSIERO DI UN GRANDE ECONOMISTA MODERNO, A CHE COSA SI POTREBBE ARRIVARE. MA POI, GUARDIAMO ANCHE SOLTANTO ALLA PRIMA CATEGORIA. OGGI SARESTE TUTTI PRONTI A DIRMI CHE PERSONE CHE RENDONO CERTI GENERI DI SERVIZI, CHE TUTTI CONSIDERIAMO POCO LECITI E POCO DECENTI, CERTAMENTE NON SONO DEI LAVORATORI. COME I SACERDOTI, I RELIGIOSI, CHE PREGANO O CHE ESERCITANO UN MINISTERO DI ASSISTENZA SPIRITUALE, SONO DEI LAVORATORI, PERCHE' ESERCITANO UNA FUNZIONE CHE CONCORRE ALLO SVILUPPO DELLA SOCIETA' . MA LASCIATE CHE CAMBINO QUESTE POSIZIONI MENTALI, CHE DIVENGA COMUNE UN CERTO MODO DI PENSARE , CHE E' AFFIORATO IN QUESTA ASSEMBLEA, IN QUESTO DIBATTITO, E ALLORA VEDRETE CHE I SACERDOTI, I RELIGIOSI, GLI SPIRITUALI SARANNO MESSI SUBITO AL LIVELLO DEGLI INDOVINI, DEI FATTUCCHIERI, DEGLI STREGONI, E PERCIO' RELEGATI SENZ' ALTRO NELLA QUARTA CATEGORIA, DI COLORO CHE CON MEZZI LEGALI O ILLEGALI SI APPROPRIANO DEI BENI ALTRUI. ( INTERRUZIONE VOCI A SINISTRA. NO NO ) . MA CERTAMENTE SAREBBE COSI' NOI CONSIDERIAMO IN QUESTO MODO GLI STREGONI DELLE TRIBU' PRIMITIVE, IN QUANTO SAPPIAMO CHE SONO SUPERSTIZIOSE LE LORO PRATICHE . MA SOLO CHE PREVALGA L' OPINIONE CHE ANCHE LA RELIGIONE DI CRISTO E' UNA SUPERSTIZIONE ( E NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA CHE SI SONO RELEGATI SENZ' ALTRO I RELIGIOSI, I SACERDOTI, NELLA QUARTA CATEGORIA NELLA QUALE SONO POSTI I PARASSITI, E NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE SI SENTONO CHIAMARE PARASSITI I SACERDOTI, I FRATI, I DISCEPOLI DI SAN FRANCESCO) , E CHE LE ETERE ESERCITANO UNA FUNZIONE SOCIALE, VOI VEDRETE LE ETERE ENTRARE TRIONFANTI NELLA PRIMA CATEGORIA E LE MONACHE USCIRNE PER PASSARE NELLA QUARTA MA, PER NIENTE HANNO SCRITTO GLI STUDIOSI PER NIENTE SI INSEGNA NELLE UNIVERSITA MA NON PER IL PREVALERE DI FORMULE TRITE, CHE SE EBBERO UN SIGNIFICATO IN UN CERTO MOMENTO STORICO, LO HANNO TOTALMENTE PERDUTO ORA . AFFERMIAMO CHE LA NOSTRA REPUBBLICA E' FONDATA SULLA SOVRANITA' POPOLARE E NOI VERAMENTE AVREMO FORMULATO ED AFFERMATO UN PRINCIPIO DEMOCRATICO E NELLA ULTIMA PARTE DI QUESTO ARTICOLO NON SI DICA CHE LA SOVRANITA' EMANA DAL POPOLO O E' ESERCITATA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE E DELLA LEGGE. SI DICA CHE IL POTERE SPETTA AL POPOLO ED E' ESERCITATO NELLE FORME E NEI LIMITI, ECC. , PERCHE' LA SOVRANITA' POPOLARE NON E' CHE UNA FORMULA. SI PUO' USARE QUESTA FORMULA E NON DARE UN BRICIOLO DI POTERE AL POPOLO. BISOGNA CHE IL POTERE SIA DATO AL POPOLO, CHE E' LA CONCRETEZZA DELLA SOCIETA' . ( INTERRUZIONE UNA VOCE A SINISTRA. IL POTERE E' UN ASPETTO DELLA SOVRANITA' ) . NON E' UN ASPETTO DELLA SOVRANITA' ; IL POTERE E' IL POTERE, E LA SOVRANITA' E' UN ATTRIBUTO CHE SI DA' ALLO STATO E QUINDI ANCHE AI POTERI DELLO STATO. BADATE, DA QUESTO PUNTO DI VISTA CREDO DI PASSARVI AVANTI. NOI ABBIAMO PREMESSO CHE IL PROBLEMA DI CUI ORA CI INTERESSIAMO E' UN PROBLEMA ESSENZIALMENTE TECNICO. SE AVETE VOLUTO, COME ANCHE NOI VOGLIAMO, AFFERMARE IL PRINCIPIO DELLO STATO DEMOCRATICO, VOI DOVETE DIRE CHE ESSO E' FONDATO SULLA SOVRANITA' POPOLARE E CHE IL POTERE, E CIOE' LA CONCRETEZZA DELLA SOVRANITA' , SPETTA AL POPOLO. SI E VOLUTO, DICEVO, CREARE LO STATO LIBERO E FORMULARNE I PRINCIPI. LO STATO LIBERO E' STATO DI DIRITTO. CIO' E' STATO AFFERMATO ACCONCIAMENTE NELL' ULTIMA PARTE DELL' ARTICOLO 1, DOVE SI DICE CHE LA SOVRANITA' - IO DIREI IL POTERE- E' ESERCITATA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE E DELLE LEGGI. E LO STATO DI DIRITTO E' PIENAMENTE LO STATO DI DIRITTO QUANDO ESSO E' LIMITATO NON SOLO DAL DIRITTO INTERNO, MA ANCHE DAL DIRITTO ESTERNO, CIOE' DAL DIRITTO INTERNAZIONALE. AVRETE PERTANTO COMPLETA LA FIGURA DELLO STATO DI DIRITTO CON L' ARTICOLO 3 PR DELLE DISPOSIZIONI GENERALI NEL QUALE SI DICE CHE L' ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO SI CONFORMA ALLE NORME DEL DIRITTO INTERNAZIONALE GENERALMENTE RICONOSCIUTO. NELLA FORMULAZIONE, VI E' QUALCHE COSA DI SUPERFLUO CHE PUO' INTORBIDARE: QUELLA AGGIUNTA, CIOE' : GENERALMENTE RICONOSCIUTO. IO CREDO DI INTUIRE LA GENESI DI QUESTA AGGIUNTA. E' UNA TESI SCIENTIFICA CHE E' STATA AUTOREVOLMENTE SOSTENUTA, MA E' MEGLIO NON INTRODURRE QUESTA QUESTIONE DOTTRINALE NELLA LEGGE. IL DIRITTO INTERNAZIONALE SAPPIAMO CHE COSA E' . IL DIRITTO INTERNAZIONALE RISULTA DA TRE FONTI: I TRATTATI INTERNAZIONALI- TRATTATI-ACCORDO O TRATTATI NORMATIVI- LE CONSUETUDINI ED UNA FONTE, NON DA TUTTI AMMESSA, CHE E' IL DIRITTO TACITO FONDAMENTALE. EVIDENTEMENTE QUESTA ESPRESSIONE GENERALMENTE RICONOSCIUTO NON SI PUO' RIFERIRE AI TRATTATI, SI RIFERISCE ALLE CONSUETUDINI. FORSE, SI PENSA CHE UNA CONSUETUDINE NON E' TALE SE NON E' GENERALMENTE RICONOSCIUTA. IN FONDO, CI SI RICOLLEGA ALLA TEORIA DEL RICONOSCIMENTO COME FONDAMENTO OBBLIGATORIO DELLA CONSUETUDINE. E' UNA OPINIONE CHE NON SOLO IO, MA LA GENERALITA' NON CONDIVIDE, PERCHE' IL RICONOSCERE UNA CONSUETUDINE NON DAT ESSE ALLA CONSUETUDINE, NON E' UN ATTO DI VOLONTA CREATIVO DELLA CONSUETUDINE, E' SOLTANTO LA CONSTATAZIONE DELL' ESISTENZA DELLA CONSUETUDINE, E' SOLO UN ATTO DI INTELLIGENZA. LA CONSUETUDINE ESISTE DA PER SE' , A PRESCINDERE DAL RICONOSCIMENTO. IO PENSO CHE BISOGNEREBBE TOGLIERLA, QUESTA AGGIUNTA, PERCHE' POTREBBE ESSERE INTERPRETATA COME VOLONTA' DI ATTENUARE LA SUBIEZIONE DEL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO AL DIRITTO INTERNAZIONALE, CHE INVECE PERFEZIONA LA FIGURA DELLO STATO DI DIRITTO, CHE VOLONTARIAMENTE SI LIMITA, COL DIRITTO INTERNO ALL' INTERNO, COL DIRITTO INTERNAZIONALE NEI RAPPORTI ESTERNI, NEI RAPPORTI CON GLI ALTRI STATI. VOI AVETE VOLUTO CREARE E NOI VOGLIAMO CREARE LO STATO SOCIALE, IMPRIMERE UN CARATTERE FORTEMENTE SOCIALE ALLO STATO ITALIANO. LA RIVOLUZIONE FRANCESE ERA SORTA CON L' ACCORDO TEORICO O CON LA SPINTA, NON SAPPIAMO, DELL' INDIVIDUALISMO RAZIONALISTA CHE METTEVA L' INDIVIDUO AL CENTRO DI TUTTI I VALORI, TALCHE' LO STATO ASSUMEVA UNA GIUSTIFICAZIONE IN QUANTO MEZZO PER L' INDIVIDUO, COME GARANZIA DELLA SUA LIBERTA' . IL DIRITTO, NELLA FORMULAZIONE DI KANT, ERA CONSIDERATO COME LA CONDIZIONE DELLA COESISTENZA DELL' ARBITRIO DI CIASCUNO CON L' ARBITRIO DI TUTTI. SI SVOLGE TUTTO UN TRAVAGLIO SPIRITUALE DAL SECOLO XIX A QUESTO SECOLO, CHE PONE IN EVIDENZA IL CARATTERE SOCIALE E STORICO DELL' UOMO: L' INDIVIDUO NON E' CHE UNA ASTRAZIONE. LA REALTA' SOSTANZIALE CHE DEVE ESSERE IL CENTRO DI TUTTO QUANTO IL SISTEMA ETICO, GIURIDICO, ECONOMICO, NON E' QUESTO SCARNITO INDIVIDUO CHE E' UNA ASTRAZIONE, MA L' UOMO, CHE E' CONTEMPORANEAMENTE, COME DICEVA POCO FA IL COLLEGA GIORDANI, FAMIGLIA, CLASSE ECONOMICA, NAZIONE, STATO, CHIESA. E' L' UOMO SOCIALE. QUESTO VOI AVETE VOLUTO AFFERMARE. DA CIO' UN NUOVO CONCETTO DI LIBERTA' CHE, PER ALTRO, ERA ACQUISITO ALLA SCIENZA, ALLA FILOSOFIA, AL NOSTRO STESSO DIRITTO POSITIVO. LA LIBERTA' , INTESA NON PIU' IN SENSO SOLTANTO NEGATIVO, MA ANCHE E PIU' IN SENSO POSITIVO, CIOE' COME POSSIBILITA' DATA ALL' UOMO DI ATTUARE SE' STESSO, DI SVOLGERE LA SUA PERSONALITA' . E QUESTO MI PARE CHE VOI ABBIATE VOLUTO AFFERMARLO NELL' ARTICOLO 6. MA L' AFFERMAZIONE E' DIFETTOSA, GRAVEMENTE DIFETTOSA. IO SO QUAL' E' L' ALCHIMIA DELLE DELIBERAZIONI COLLETTIVE. AD UN CERTO PUNTO, DI FRONTE A TANTE TENDENZE, SI TROVA UN COMPROMESSO ED UNA FORMULA CHE NON SODDISFA NESSUNO, MA CHE E' IL MEZZO PER USCIRE DA UNA DISCUSSIONE CHE SI PROLUNGA. MA, QUESTA VOLTA, LA FORMULA SORTITA NON PUO' MERITARE L' APPROVAZIONE DI NESSUNO DEI GIURISTI CHE HANNO DATO PRESTIGIO ALLA COMMISSIONE DEI SETTANTACINQUE. L' ARTICOLO 6 PR DICE CHE PER TUTELARE I PRINCIPI INVIOLABILI E SACRI DI AUTONOMIA E DIGNITA' DELLA PERSONA E DI UMANITA' E GIUSTIZIA FRA GLI UOMINI, LA REPUBBLICA ITALIANA GARANTISCE I DIRITTI ESSENZIALI AGLI INDIVIDUI ED ALLE FORMAZIONI SOCIALI OVE SI SVOLGE LA LORO PERSONALITA' E RICHIEDE L' ADEMPIMENTO DEI DOVERI DI SOLIDARIETA' POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE. GARANTISCE I DIRITTI ESSENZIALI? PERCHE' SOLO QUELLI? E GLI ALTRI DIRITTI NON LI GARANTISCE? GARANTISCE TUTTI QUANTI I DIRITTI SOGGETTIVI, MA NON TRANSIGE SU QUELLI ESSENZIALI: IN SOSTANZA, IL VOSTRO PENSIERO DOVEVA ESSERE QUESTO. VICEVERSA AVETE FATTO UNA FORMULAZIONE PALESEMENTE DIFETTOSA PERCHE' PARE CHE LA REPUBBLICA GARANTISCA SOLTANTO I DIRITTI ESSENZIALI E CHE GLI ALTRI LI SACRIFICA, NON LI CONSIDERA. LA REPUBBLICA, CHE E' UN ORDINAMENTO GIURIDICO, NON PUO' GARANTIRE ALTRO CHE TUTTI I DIRITTI CHE ESSA DA' , CIOE' TANTO I DIRITTI ESSENZIALI, QUANTO QUELLI ACCIDENTALI E SECONDARI. MA POI DOVE E' STATA TROVATA QUESTA DISTINZIONE FRA DIRITTI ESSENZIALI E DIRITTI NON ESSENZIALI? FORSE IN QUALCHE TRATTATO DI DIRITTO NATURALE DI UN SECOLO E MEZZO FA? MA NELLA TERMINOLOGIA MODERNA, CHE IO SAPPIA, NON C' E' . CHE COSA SONO QUESTI DIRITTI ESSENZIALI? I DIRITTI INNATI? MA OGGI NESSUNO, NE' NELLA FILOSOFIA, NE' NELLE SCIENZE DEL DIRITTO CREDE NEL LE IDEE INNATE NE' TANTO MENO NEI DIRITTI INNATI. TUTTI I DIRITTI IN SENSO TECNICO SI HANNO DALLO STATO, SI HANNO DALL' ORDINAMENTO. CI SONO DIRITTI CHE HANNO UN FONDAMENTO NATURALE, MA NON SONO DIRITTI INNATI. SI VOLEVA DIRE I DIRITTI NATURALI? CI SIAMO INGOLFATI NELLE NEBBIE DEL GIUSNATURALISMO CHE, NON SO SE A RAGIONE O A TORTO, SE PER IL BENE O PER IL MALE DELL' UMANITA' , NON E' PIU' DI ATTUALITA' . L' ESPRESSIONE NON E' CERTO FELICE ED IO SONO CERTO CHE I GIURISTI ME NE DARANNO ATTO. ( INTERRUZIONE PRESIDENTE TERRACINI. ONOREVOLE CONDORELLI, TENGA CONTO CHE LA MEZZ' ORA STABILITA PER CIASCUN ORATORE E' PASSATA GIA' DA CINQUE MINUTI) . E POI C' E' CHE LA REPUBBLICA RICHIEDE L' ADEMPIMENTO DEI DOVERI DI SOLIDARIETA' POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE, CIOE' DI TUTTI I DOVERI UMANI. MA COSI' IL DIRITTO SOFFOCA. COME LO RICHIEDE, LA REPUBBLICA, L' ADEMPIMENTO DI QUESTI DOVERI? COME IL MAESTRO PUO' RICHIEDERLO AL SUO DISCEPOLO, IL PADRE AL FIGLIO, IL PRECETTORE ALLO SCOLARO? VI ACCORGETE CHE QUESTA E' UNA POSIZIONE ATTRAVERSO LA QUALE LO STATO PUO' DIVENTARE UN CONVENTO, UNA CASERMA O, PEGGIO, UN CARCERE SI PUO' CREARE UN REGOLAMENTO DI DISCIPLINA CHE REGOLI IN TUTTI I MODI, FINO AGLI ULTIMI DETTAGLI, TUTTE QUANTE LE AZIONI, A INCOMINCIARE DALL' ORA DELLA LEVATA, PASSANDO A QUELLA DEI PASTI, A QUELLA DI ANDARE A LETTO. STIAMO ATTENTI SONO ANCH' IO CONVINTO CHE SONO DISPOSIZIONI CHE NON AVREBBERO NESSUNA EFFICACIA PRATICA; MA VOI SARETE I PRIMI A RICONOSCERE CHE NOI ITALIANI, CHE CI VANTIAMO SOPRATTUTTO DI UNA GRANDE TRADIZIONE GIURIDICA, PROPRIO A ROMA, NON POSSIAMO FABBRICARE UN DOCUMENTO NEL QUALE CI SIANO DI QUESTE ESPRESSIONI. DELL' ARTICOLO 6, SECONDO ME, NON C' E' ALTRO DA FARE CHE SOPPRIMERLO E PASSARE L' AFFERMAZIONE DI QUESTI PRINCIPI DI SOLIDARIETA' SOCIALE FRA GLI UOMINI NEL PREAMBOLO. NON C' E' ALTRO DA FARE. MI SONO SFORZATO A PENSARE COME QUEST' ARTICOLO POTESSE ESSERE CONSERVATO, MA DEVO DICHIARARE CHE MI SONO TROVATO ASSOLUTAMENTE IMPOTENTE A TROVARLO. NON E' POSSIBILE. C' E' POI NELL' ARTICOLO 7 PR UN' ESPRESSIONE CHE HA RICHIAMATA L' ATTENZIONE ANCHE DEL NOSTRO COLLEGA DOTTOR CAPUA. L' ESPRESSIONE E' LA SEGUENTE: E' COMPITO DELLA REPUBBLICA RIMUOVERE GLI OSTACOLI D' ORDINE ECONOMICO E SOCIALE CHE LIMITANO LA LIBERTA' E L' EGUAGLIANZA DEGLI INDIVIDUI E IMPEDISCONO IL COMPLETO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA. STIAMO ATTENTI ALLA ESPRESSIONE RIMUOVERE GLI OSTACOLI. BADATE, CHE SI PARLA DI OSTACOLI ECONOMICI E SOCIALI, CIOE' DI OSTACOLI UMANI, DI OSTACOLI CHE VENGONO DAGLI UOMINI. COME RIMUOVE LO STATO QUESTI OSTACOLI? NOI GIA' AVVISIAMO NELLA STESSA COSTITUZIONE DELLE LEGGI CHE TENDONO A FAVORIRE LA CONQUISTA DI QUESTA EGUAGLIANZA DI FATTO. NON BASTA INFATTI ENUNCIARE UNA EGUAGLIANZA DI DIRITTO-E' VERO, MANCINI? - PERCHE' L' EGUAGLIANZA CI SIA. L' EGUAGLIANZA DEVE ESSERE DI FATTO. NATURALMENTE, COME TENDENZA. L' EGUAGLIANZA DI FATTO NON SI PUO' RAGGIUNGERE. DUNQUE LO STATO PROMETTA DI AIUTARE L' UOMO NELLA CONQUISTA DI QUESTA EGUAGLIANZA DI FATTO. GLI DIA L' EGUAGLIANZA E POI GLI PERMETTA DI INTEGRARE LA SUA ATTIVITA' PER CONQUISTARE L' EGUAGLIANZA DI FATTO, MA NON GLI PUO' PROMETTERE DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI ECONOMICI E SOCIALI. GLI PUO' PROMETTERE DI AIUTARLO A SUPERARE QUESTI OSTACOLI, MA NON DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI . IO SENTO IL RICHIAMO DEL SIGNOR PRESIDENTE. PERCIO' RINUNCIO AD ILLUSTRARE ALTRI PUNTI CHE MI RIPROMETTO DI ILLUSTRARE IN SEDE DI DISCUSSIONE DEGLI EMENDAMENTI, E VADO A QUELLO CHE E' STATO CHIAMATO IL PUNTO INCANDESCENTE, IL CAMPO INFUOCATO DELL' ARTICOLO 5, CHE IO CHIAMEREI, VERAMENTE, IL CAMPO FERTILE DI EQUIVOCI: EQUIVOCI CHE SONO GIURIDICI E CHE SONO POLITICI E CHE ORA, IN GRAN PARTE, SONO STATI CHIARITI DAL DISCORSO VERAMENTE ILLUMINANTE DELL' ONOREVOLE JACINI E DALL' ALTRO DISCORSO, CHE GLI E' BUON SECONDO, CHE OGGI ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI SENTIRE IN QUEST' AULA DALLA BOCCA DEL COLLEGA GIORDANI . EQUIVOCO GIURIDICO PERCHE' IL PROBLEMA, DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO, NON E' STATO, SECONDO ME, POSTO ESATTAMENTE; EQUIVOCO POLITICO PERCHE' IO SENTO CHE IN QUESTA LUNGA DISCUSSIONE RAFFIORANO I MOTIVI CHE SI SONO SCONTRATI IN ITALIA NELL' EVO CRISTIANO NELLE DISPUTE TRA PAPOCESARISTI E CESAROPAPISTI, TRA CURIALISTI E REGALISTI , TRA GUELFI E GHIBELLINI. E POI RITORNANO I FERMENTI DEL NOSTRO RISORGIMENTO, CHE SI DOVETTE FARE FATALMENTE CONTRO LA CHIESA, TALCHE' RESIDUARONO, SPECIALMENTE NEGLI UOMINI DELLA VECCHIA GENERAZIONE, CHE OGGI VOLGE AL TRAMONTO, SENTIMENTI DI OSTILITA' VERSO LA CHIESA CHE AVEVA COSTITUITO UN INTRALCIO, FORSE PLURISECOLARE, ALLA REALIZZAZIONE DELLA NOSTRA UNITA' NAZIONALE. IL CERTO SI E' CHE LA NOSTRA NAZIONE, PUR ESSENDO UNA DELLE NAZIONI PIU' CHIARAMENTE DETERMINATE GEOGRAFICAMENTE, LINGUISTICAMENTE, RELIGIOSAMENTE, STORICAMENTE, E' L' ULTIMA CHE SIA PERVENUTA ALL' UNITA' POLITICA. PROBABILMENTE ERA LA PRESENZA DI QUESTO GRANDE POTERE SPIRITUALE CHE NE SOSTENEVA UNO TEMPORALE ED OSTACOLAVA IL PROCESSO DI UNIFICAZIONE CHE IL POTERE TEMPORALE AVREBBE TRAVOLTO. DA CIO' UNA EREDITA' , FORSE INCONSCIA, DI AVVERSIONE VERSO LA CHIESA , AVVERSIONE SUPERSTITE, CHE SI RIVELA IN CONSIDERAZIONI GIURIDICHE E IN CONSIDERAZIONI POLITICHE, CHE VORREBBERO ESSERE SPASSIONATE, MA CHE SONO CERTAMENTE CONDIZIONATE DA QUESTI VAGHI FERMENTI NON ANCORA ELIMINATI. MA IO NON RIFARO' LA QUESTIONE STORICA CHE E' STATA FATTA EGREGIAMENTE IERI; CERCHERO' SOLTANTO DI PORRE IL PROBLEMA NEI SUOI TERMINI STRETTAMENTE GIURIDICI. NEL PRIMO COMMA DI QUESTO ARTICOLO SI AFFERMA UNA VERITA' DI CARATTERE GIURIDICOSTORICO: CHE CHIESA E STATO SONO SOVRANI E INDIPENDENTI NEI LORO RISPETTIVI ORDINI. NON E' UNA NOVITA' DELLA NOSTRA COSTITUZIONE. LA CHIESA, CIOE' LA SANTA SEDE, CHE POI RAPPRESENTA LA CHIESA, E' STATA SEMPRE UN SOGGETTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE. SAREBBE GRAVE ERRORE PENSARE CHE SOGGETTI DI DIRITTO INTERNAZIONALE SIANO SOLTANTO GLI STATI. SOGGETTI DI DIRITTO INTERNAZIONALE SONO TUTTI GLI ORDINAMENTI GIURIDICI SOVRANI. ABBIAMO SOGGETTI DI DIRITTO INTERNAZIONALE COME LA CHIESA, O MEGLIO LA SANTA SEDE, COME, PER ESEMPIO, IL SOVRANO ORDINE DI MALTA, CHE E' ANCH' ESSO UN SOGGETTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE. CHIESA E STATO SONO DUNQUE AMBEDUE ENTITA' DI DIRITTO INTERNAZIONALE, DUNQUE SOVRANI OGNUNO NEL SUO CAMPO. QUI LA SOVRANITA' VUOL DIRE, COME HO AVUTO OCCASIONE DI ACCENNARE POCO FA, ORIGINARIETA' DELLA POTESTA' . OSSIA- PER QUANTO RIFLETTE LA CHIESA- POTESTA' CHE NON PROVIENE DELLA STATO OD ALIUNDE, MA POTESTA' ORIGINARIA PROPRIA, CONNATURATA, ONDE IL DIRITTO CANONICO NON E' DIRITTO PERCHE' LO RICONOSCE LO STATO, MA E' DIRITTO PERCHE' EMANA DA UN POTERE SOVRANO, CHE E' LA CHIESA. NEL PRIMO COMMA DELL' ARTICOLO 5 PR, DUNQUE, NON SI E' AFFERMATO NIENTE CHE NON FOSSE GIA' CONSACRATO DALLA SCIENZA E DALLA STORIA AL COSPETTO DELLE QUALI LA CHIESA E' APPARSA SEMPRE COME UN ORDINAMENTO SOVRANO. POSTO QUESTO PRINCIPIO, LA CONSEGUENZA E' OVVIA: I RAPPORTI TRA STATO E CHIESA NON SI POSSONO REGOLARE CHE PARITARIAMENTE, CIOE' PER ATTO CONSENSUALE: SI REGOLANO PER CONCORDATO. ESISTONO DELLE MATERIE CHE I CANONISTI CHIAMANO RES MERE SPIRITUALES, E QUESTE SONO DI COMPETENZA ESCLUSIVA DELLA CHIESA; VI SONO DELLE MATERIE CHE LA SCIENZA DEI CANONISTI CHIAMA MERE CORPORALES, E QUESTE SONO DI COMPETENZA DELLO STATO. VI SONO DELLE INTERFERENZE, VI SONO LE COSIDDETTE RES MIXTAE, CIOE' DELLE RES SPIRITUALES CHE HANNO RIPERCUSSIONI E PROPAGGINI NEL MONDO TEMPORALE E DI QUELLE CORPORALI O TEMPORALI CHE HANNO RIPERCUSSIONI NEL MONDO SPIRITUALE. E' OVVIO CHE QUESTE MATERIE MISTE VADANO REGOLATE CON CONCORDATI FRA LE DUE POTESTA' . ED ALLORA, SE LA CHIESA E' UN ORDINAMENTO SOVRANO, COME LO STATO, SE I RAPPORTI TRA QUESTI DUE ENTI NELLE COSE MISTE SI DEVONO REGOLARE CON CONCORDATI, ERA BEN LOGICO CHE NELLA FORMULAZIONE DELLA NORMA COSTITUZIONALE SI USCISSE DALL' ASTRATTO, E SI VENISSE AL CONCRETO, DICENDO: I RAPPORTI SONO REGOLATI DAI PATTI LATERANENSI. E' UNA CONSTATAZIONE DI FATTO. QUI SONO NATE DELLE DISCUSSIONI, CHE HANNO PARTICOLARMENTE APPASSIONATO QUESTA ASSEMBLEA. ED IO RAGGRUPPO GLI ARGOMENTI, PER RAGIONI DI RAPIDITA' E DI CHIAREZZA, IN DUE ORDINI: VI SONO QUESTIONI DI CARATTERE FORMALE E QUESTIONI DI CARATTERE SOSTANZIALE. COLORO CHE FANNO QUESTIONE DI CARATTERE FORMALE AFFERMANO DI NON AVERE NIENTE DA DIRE CONTRO QUEGLI ACCORDI, DI ESSERE LIETI DI QUESTA SITUAZIONE DI ACCORDO TRA LO STATO E LA CHIESA , CHE NON VOGLIONO MODIFICARE, MA DI RITENERE ANTIGIURIDICO ED ANTICOSTITUZIONALE CHE QUESTI ACCORDI SIANO RECEPITI NELLA COSTITUZIONE. COLORO- E PURTROPPO SONO MOLTI- CHE SONO CONTRATI A QUESTI ACCORDI, DICONO CHE, QUANTO MENO, ESSI DOVREBBERO ESSERE RIVEDUTI, PERCHE' CONSACRANO DEI PRINCIPI CONTRASTANTI CON QUELLI DELLO STATO DEMOCRATICO. CI SAREBBE, INSOMMA, INCOMPATIBILITA' SU DIVERSI PUNTI, TRA GLI ACCORDI E L' ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA. ORA, IO NON ACCETTO NESSUNO DI QUESTI DUE ORDINI DI IDEE, PERCHE' , FRANCAMENTE, MI SEMBRANO INFONDATI. QUAL' E' LA DIFFICOLTA' A CHE QUESTI ACCORDI SIANO RECEPITI DALLA NOSTRA COSTITUZIONE? SI DICE CHE SAREBBE UNA LIMITAZIONE DELLA NOSTRA SOVRANITA' ? SI E' SCRITTO ALL' ARTICOLO 3 PR ( ED ERA SUPERFLUO, PERCHE' SI SA CHE LO STATO MODERNO E' SOGGETTO AL DIRITTO INTERNAZIONALE) CHE NOI VOLONTARIAMENTE CI SOTTOPONIAMO AL DIRITTO INTERNAZIONALE. ORA GLI ACCORDI VATICANI CONSTANO D' UN TRATTATO, STIPULATO CON LA SANTA SEDE, NEL QUALE SI CREA LO STATO DEL VATICANO, E DEL CONCORDATO, CON CUI SI REGOLANO I RAPPORTI TRA CHIESA E STATO, QUESTE RES MIXTAE. SONO: L' UNO, UN TRATTATO INTERNAZIONALE; L' ALTRO , UN CONTROLLO DI DIRITTO PUBBLICO INTERNO, STIPULATO FRA DUE ENTI SOVRANI. LO STATO VOLONTARIAMENTE SI E' AUTOLIMITATO. QUAL' E' L' OFFESA ALLA NOSTRA SOVRANITA' NON LA VEDO; A MENO CHE NON SI PENSI, NON DA UN PUNTO DI VISTA GIURIDICO, MA DA UN PUNTO DI VISTA STORICO-GEOGRAFICO, ALLA PERDITA DEI 44 ETTARI DI TERRITORIO NAZIONALE. NON E' QUESTO. E' UN ERRORE CHE QUESTA COSIDDETTA RECEZIONE DEGLI ACCORDI SIA UNA LIMITAZIONE DELLA NOSTRA SOVRANITA' . QUALCUNO, ONOREVOLE PRESIDENTE, HA FINANCO DETTO CHE E' UN ASSURDO GIURIDICO, PERCHE NOI CREIAMO EX NOVO L' ITALIA E NON POSSIAMO, PERCIO', RECEPIRE RELITTI DEL PASSATO. GUARDATE COME VA A RISORGERE IL MITO DEL CONTRATTO SOCIALE: NOI COSTITUENTI RINNOVIAMO I NOSTRI FAVOLOSI PROGENITORI CHE SI INCONTRANO ALLA FORESTA E FANNO IL CONTROLLO SOCIALE . GUARDIAMO LE COSE COME SONO. NOI, GRAZIE A DIO, NON STIAMO CREANDO LO STATO ITALIANO. NON HA BISOGNO DI ESSERE CREATO ; ESSO E' UNA REALTA' STORICA, CHE HA BASI BEN PIU' SOLIDE DI QUESTA COSTITUZIONE, CHE SPERIAMO SOLTANTO LO RAFFORZI. DIRE CHE NOI CREIAMO LO STATO E CHE DOBBIAMO IGNORARE OGNI PRESUPPOSTO GIURIDICO, E' UN' ERESIA. QUALCHE ALTRO HA DETTO CHE LA DIFFICOLTA' CONSISTE IN QUESTO: CHE NOI VENIAMO A LIMITARE IL NOSTRO POTERE DI DENUNZIARE GLI ACCORDI. NOI, IN RAPPORTO AL TRATTATO COL QUALE SI CREA LA CITTA' DEL VATICANO, NON ABBIANO NESSUNA FACOLTA' DI DENUNZIA. UNO STATO, UNA VOLTA CREATO ATTRAVERSO UN TRATTATO, SI PUO' DEBELLARE, MA NON SI PUO' DISTRUGGERE REVOCANDO O DENUNCIANDO UN TRATTATO. NESSUNA MAGGIORANZA NE' DI META' PIU' UNO NE' QUALIFICATA, NE' LA TOTALITA' DELLA NOSTRA ASSEMBLEA PUO' DISTRUGGERE IL TRATTATO. RIPETO, NOI POSSIAMO AGGREDIRE LA CITTA' DEL VATICANO, DISTRUGGERE LO STATO DEL VATICANO, MA NON POSSIAMO DENUNZIARE IL TRATTATO: NELL' ORDINE DEL DIRITTO QUESTA FACOLTA' NON C' E' . PERO' , SI DICE, NOI ABBIAMO LA FACOLTA' DI DENUNZIARE IL CONCORDATO E SICCOME ESSO VIENE INCLUSO NELLA COSTITUZIONE NOI NON LO POTREMMO DENUNZIARE COME PRIMA. LA COSTITUZIONE IN CUI E' RECEPITO CI OBBLIGA A CONSIDERARLO COME UNA LEGGE COSTITUZIONALE, E PER MODIFICARLO UNILATERALMENTE, CIOE' DENUNCIARLO, DOBBIAMO RAGGIUNGERE QUELLE DETERMINATE MAGGIORANZE NECESSARIE PER IL PROCESSO DI REVISIONE. ( INTERRUZIONE PRESIDENTE TERRACINI. SCUSI, ONOREVOLE CONDORELLI, A QUESTO PUNTO DOVREI CHIEDERE AI COLLEGHI SE, NONOSTANTE CHE ELLA PARLI DA 55 MINUTI, RITENGANO CHE ELLA DEBBA PROSEGUIRE) . ( INTERRUZIONE VOCI. SI' , SI' ; ASCOLTIAMO TUTTI CON MOLTO INTERESSE) . ( INTERRUZIONE PRESIDENTE TERRACINI. FO ALTRETTANTO RILEVARE CHE UNO STRAPPO ALLE NORME REGOLAMENTARI IMPEDIRA' POI DI POTERSI OPPORRE A CHE LO STESSO STRAPPO NON VALGA PER ALTRI COLLEGHI. COMUNQUE, ONOREVOLE CONDORELLI, CONTINUI, MA TENGA CONTO CHE C' E' UN' INTESA ACCETTATA DAL RAPPRESENTANTE DEL SUO GRUPPO) . DUNQUE, QUESTO TRATTATO NON POTREMMO DENUNZIARLO CHE RAGGIUNGENDO QUELLA TALE MAGGIORANZA. ANCHE SULLA DENUNCIABILITA' DEL CONCORDATO CI SONO MOLTI DISSENSI, MOLTO GRAVI, PERCHE' LA FORMULA DELLA CHIESA E' : SIMUL CADENT SIMUL STABUNT. PERCIO' , SICCOME NON PUO' CADERE IL TRATTATO, NON PUO' CADERE NEMMENO IL CONCORDATO. QUESTA E' LA TESI DELLA CHIESA, CONDIVISA ANCHE DA GIURISTI LAICI, I QUALI PER ALTRO TROVANO ARGOMENTI NELL' ARTICOLO 44 C DEL CONCORDATO NEL QUALE E' PREVISTA L' INTERPRETAZIONE D' ACCORDO IN CASO DI DISSENSO. IL CONFLITTO CHE POTESSE NASCERE TRA CHIESA E STATO NON SI DOVREBBE MAI RISOLVERE CON UNA DENUNZIA, MA IN NUOVE TRATTATIVE, IN UNA INTERPRETAZIONE FATTA CONCORDEMENTE. CHECCHE' SIA DI QUESTA TESI SI HA, COMUNQUE, SE LA NECESSITA' DI ADOTTARE LE FORME DELLA REVISIONE, PER MODIFICARE UNILATERALMENTE LE NORME CONCORDATE, APPARISSE TROPPO GRAVOSA, CHE NON C' E' NIENTE DI IRREVOCABILE, NULLA DI FATALE, NESSUN OSTACOLO DINANZI AL QUALE SI DEBBA FERMARE LA INTELLIGENZA DEI GIURISTI DI QUESTA ASSEMBLEA. NON C' E' CHE DA FARE UN RITOCCO AGLI ARTICOLO 76 PR E 83 PR DELLA COSTITUZIONE, LA' DOVE E' PREVISTA L' AUTORIZZAZIONE ALLA RATIFICA DEI TRATTATI DA PARTE DEL PARLAMENTO E LA RATIFICA DA PARTE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. PERCHE' DUNQUE PARLARE SOLO DI RATIFICA DEI TRATTATI INTERNAZIONALI DI NATURA POLITICA O DI ARBITRATO? SI PARLI ANCHE DEI CONCORDATI: E' UNA LACUNA CHE SI E' LASCIATA E CHE PUO' ESSERE COLMATA, GIACCHE' LO STATO FA ANCHE DEI CONCORDATI CHE DEBBONO ESSERE LOGICAMENTE ANCHE ESSI SOTTOPOSTI ALLA RATIFICA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PREVIA AUTORIZZAZIONE DEL PARLAMENTO. SI PARLI ANCHE DELLA DENUNZIA, CHE DEVE ESSERE OPPORTUNAMENTE AUTORIZZATA, E IL GRANDE PROBLEMA E' RISOLTO. IO NON SO CHE COSA RESIDUI DI QUESTO PROBLEMA, DI FRONTE AD UNA COSTITUZIONE CHE E' ANCORA IN FIERI E NELLA QUALE POSSIAMO METTERE QUELLO CHE VOGLIAMO. E BADATE CHE NON METTIAMO NIENTE DI ARBITRARIO, MA QUALCHE COSA DI RAGIONEVOLISSIMO. PREVEDIAMO IL PROCESSO DI FORMAZIONE E DI DISFACIMENTO ANCHE DEI CONCORDATI E I CONCORDATI SI CREERANNO E SI DISFARANNO COME SI CREANO E COME SI DISFANO I TRATTATI. NON RIMANE CHE L' AVVERSIONE DI MERITO AL CONCORDATO E QUESTA NON SO SE SIA MOLTO O POCO DIFFUSA; MA E' CERTO CHE C' E' ED AFFIORA NELLE DISCUSSIONI. IL NOSTRO COMPAGNO- CONSENTITEMI CHE USURPI PER UN MOMENTO QUESTA VOSTRA ESPRESSIONE- ONOREVOLE CRISPO HA ESPOSTO DEGLI ARGOMENTI SECONDO I QUALI, A SUO GIUDIZIO, IL NUOVO DIRITTO PUBBLICO ITALIANO, QUALE RISULTA DAL PROGETTO DI COSTITUZIONE, E' INCOMPATIBILE CON IL CONCORDATO. EGLI HA ESPRESSO AUTOREVOLMENTE, CON UN DISCORSO CHE NON ESITO A DEFINIRE NOTEVOLE, UN SUO PUNTO DI VISTA CHE NON E' IL MIO E CHE NON E' NEANCHE QUELLO, PENSO, DELLA MAGGIORANZA DEL GRUPPO LIBERALE E CHE NON E' NIENTE AFFATTO IL PENSIERO DEL LIBERALISMO ITALIANO. IL LIBERALISMO ITALIANO INFATTI, NELLA SUA GENUINA SCATURIGINE, NON HA MAI AVUTO DI QUESTI PRECONCETTI, AL PUNTO CHE- COME E' NOTO- CAVOUR, PER RISOLVERE LA QUESTIONE ROMANA, NEL 1861, POCHI GIORNI PRIMA DELLA MORTE, ERA DISPOSTO AD AVERE ROMA CON IL RE D' ITALIA QUALE VICARIO DEL PAPA. IN CIO' NON TROVAVA NIENTE DI STRAORDINARIO IL PROGENITORE DEL PARTITO LIBERALE ITALIANO. ORA, ESAMINIAMO IN MERITO LE ECCEZIONI DI CARATTERE GIURIDICO CHE SI TROVANO NEL CONCORDATO. ( INTERRUZIONE PRESIDENTE TERRACINI. ONOREVOLE CONDORELLI: E' INTERESSANTISSIMO IL SUO DISCORSO, MA RICORDI L' INVITO CHE LE FACCIO PER LA TERZA VOLTA) . LO STATO CHE RISULTA DAL TRATTATO E' UNO STATO CONFESSIONALE, PERCHE' L' ARTICOLO PRIMO DELLO STATUTO DICEVA CHE LA RELIGIONE CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA E' LA SOLA RELIGIONE DELLO STATO E L' ARTICOLO PRIMO DEL TRATTATO SI RIMETTE ALL' ARTICOLO PRIMO DELLO STATUTO, TRASCRIVENDONE ANZI LA FORMULA. E COME CIO' SI METTE D' ACCORDO CON LA NORMA CHE TUTTI I CITTADINI SONO EGUALI, SENZA DISTINZIONE DI OPINIONI RELIGIOSE, CHE LO STATO E' UNO STATO LIBERO E DEMOCRATICO? ORA, NON DA SOLO, MA APPOGGIANDOMI A QUELLA CHE SI PUO' DIRE LA COSTANTE OPINIONE DEI GIURISTI ITALIANI, NEGO CHE LO STATUTO ALBERTINO, QUALI CHE FOSSERO LE INTENZIONI DI COLUI CHE LO EMANO' , ABBIA CREATO UNO STATO CONFESSIONALE. MALGRADO QUELLA DICHIARAZIONE, LO STATO PIEMONTESE PRIMA E LO STATO ITALIANO POI NON FURONO MAI DEGLI STATI CONFESSIONALI. ERA UNA DICHIARAZIONE CHE AVEVA SOLTANTO QUESTO SIGNIFICATO: OVE LO STATO AVESSE AVUTO BISOGNO DI ACCOMPAGNARE DEI SUOI ATTI CON RITI PROPIZIATORI O DI RINGRAZIAMENTO, AVREBBE DOVUTO RICORRERE AL RITO CATTOLICO E AI SACERDOTI CATTOLICI. NON EBBE MAI ALTRO SIGNIFICATO, E NON NE HA ACQUISTATO NUOVO, QUANDO E' STATO TRASCRITTO NEL TRATTATO. IL SIGNIFICATO E' RIMASTO IDENTICO. E POI, D' ALTRO CANTO, ORMAI NEGLI STATI MODERNI PUO' ESISTERE PIU' QUESTO CONFESSIONALISMO? NON PUO' ESISTERE, PERCHE' LO STATO MODERNO SI E' SPERSONALIZZATO; SIA MONARCHIA, SIA REPUBBLICA, E' UNA ISTITUZIONE, UN ISTITUTO CHE NON SI CONFONDE COL SOVRANO, CON COLUI CHE DETIENE IL POTERE: UN ISTITUTO- E' OVVIO- NON SI PUO' NE' BATTEZZARE, NE' CONFESSARE, NE' COMUNICARE, ECC. ; NON HA LA POSSIBILITA' DI ESSERE CATTOLICO. LE DICHIARAZIONI DI CONFESSIONALISMO HANNO SOLTANTO QUESTA IMPORTANZA, CHE DICEVO POCO FA, FORMALE. BADATE CHE NON VENGO MENO A QUEL RISPETTO CHE DEBBO ALLA CHIESA. E' UN' ESIGENZA DI CONCETTI. QUESTO E' IL SIGNIFICATO MODERNO DI CONFESSIONALISMO, TANTO E' VERO CHE ORMAI QUELLE VECCHIE DISTINZIONI TRA UNIONE, SEPARAZIONE, CONFESSIONALISMO, ECC. SONO STATE RELEGATE FRA I RICORDI SCOLASTICI, NON HANNO PIU' NESSUN SIGNIFICATO FUORCHE' STORICO. NOI ABBIAMO OGGI DEI CASI DI SEPARAZIONE SOSTANZIALE E DI UNIONE MERAMENTE FORMALE; SEPARAZIONE SOSTANZIALE, PERCHE' LO STATO E' UN' ENTITA LAICA; FORMALE, PERCHE' SI DA' FORMA GIURIDICA, ATTRAVERSO IL CONCORDATO, A CERTI RAPPORTI INTERCORRENTI FRA STATO E CHIESA. LO STATO ITALIANO E' VERAMENTE QUESTO: E' UNO STATO SOSTANZIALMENTE SEPARATO DALLA CHIESA, FORMALMENTE COORDINATO PER REGOLARE LE MATERIE COMUNI. E GIACCHE' PIU' DI UNA VOLTA IL NOSTRO ONOREVOLE PRESIDENTE MI HA RICHIAMATO ALLA FATALITA' DEL TERMINE, IO DEVO RINUNCIARE. ( INTERRUZIONE PRESIDENTE TERRACINI. ONOREVOLE CONDORELLI, ORMAI NON SI PUO' PIU' DARE LA PAROLA AD UN ALTRO ORATORE; QUINDI PUO' CONTINUARE. LEI E' RIUSCITO BRILLANTEMENTE AD ASSORBIRE IL TEMPO DI TRE ORATORI: E' UN ESEMPIO DI DOTTRINA, MA FORSE NON DI DISCIPLINA) . QUESTO E' UN ARGOMENTO CHE TOCCA COSI' PROFONDAMENTE UN LATO TANTO GELOSO DELLA NOSTRA COSCIENZA, CHE AVREI SENTITO DI MANCARE AD UN PRECISO DOVERE, SE NON AVESSI DETTO CHIARAMENTE IL MIO PENSIERO, E NE AVREI CONSERVATO IL CRUCCIO PER TUTTA LA VITA. ( COMMENTI) . ( INTERRUZIONE PRESIDENTE TERRACINI. ONOREVOLE CONDORELLI, POTEVA LIMITARE A QUESTO ARGOMENTO DI COSI' PROFONDO INTERESSE IL SUO INTERVENTO E RINUNCIARE A TUTTA LA PRIMA PARTE, CHE ERA ANCHE INTERESSANTE, MA FORSE NON UN PROBLEMA DI COSCIENZA) . ( APPROVAZIONI) . DUNQUE, QUALI SONO QUESTI CONFLITTI TRA IL NUOVO DIRITTO PUBBLICO E IL CONCORDATO? QUELLO DEL CONFESSIONALISMO NON HA SIGNIFICATO. NON E' CONFESSIONALE IL NOSTRO STATO. SE LO FOSSE, LO SAREBBE NEL SENSO CHE HO DETTO, MERAMENTE FORMALE. NON VI HA CERTO CONFLITTO IN QUEL FAMOSO ARTICOLO 5, CHE E' STATO RICHIAMATO DA TUTTI, E NEL QUALE IN SOSTANZA NON SI DICONO CHE DELLE COSE OVVIE, CHE CREDO SAREBBERO STATE, ALMENO IN PARTE, SANCITE DALLO STATO, ANCHE FUORI DEL CONCORDATO. QUANDO UN SACERDOTE O UN ECCLESIASTICO RICOPRE UN UFFICIO ITALIANO DEVE ESSERE AUTORIZZATO DAI SUOI SUPERIORI ECCLESIASTICI E SE QUESTO DIRITTO E QUESTA AUTORIZZAZIONE E' REVOCATA, LUI DEVE LASCIARE L' IMPIEGO. E' UNA LIMITAZIONE DELLA LIBERTA' UMANA? MA DA QUANDO IN QUA LE LIMITAZIONI VOLONTARIE SONO LIMITAZIONI DELLA LIBERTA' ? MA ANCHE I CONTRATTI SONO ALLORA LIMITAZIONE DELLA LIBERTA' . IO, DIVENENDO SACERDOTE, ACCETTO LE LIMITAZIONI CHE MI VENGONO DALLA DISCIPLINA DELL' ORGANIZZAZIONE DELLA QUALE VOLONTARIAMENTE VENGO A FAR PARTE E SO BENISSIMO QUAL' E' LA MIA SORTE. E' UN PO' COME LA INDISSOLUBILITA' DEL MATRIMONIO: E' UNA LIMITAZIONE DI LIBERTA? IO, ALLORCHE' MI SPOSO, SO BENISSIMO QUALI SONO GLI EFFETTI DELL' ATTO A CUI VADO INCONTRO. E' COSI' QUANDO SI PRENDE L' ORDINE SACRO. SI DICE CHE UN SACERDOTE APOSTATA O IRRETITO DA CENSURA NON PUO' ESERCITARE UFFICI PARTICOLARMENTE ESPOSTI AL PUBBLICO, PER ESEMPIO NON PUO' FARE IL PROFESSORE. MA E' UNA INVENZIONE DEL CONCORDATO CHE IL 97 PER CENTO DEGLI ITALIANI SONO CATTOLICI E CHE LO STATO, TENENDO DELLE SCUOLE, LE DEVE MANTENERE ACCETTABILI E FREQUENTABILI DALLA MAGGIORANZA DEI CITTADINI? MA CHI DI NOI- NON PARLO DEL MIO CARO AMICO TONELLO- MANDEREBBE UN FIGLIO IN UNA SCUOLA IN CUI INSEGNA UNO SCOMUNICATO? ( INTERRUZIONE TONELLO. IO NON LO MANDEREI DA UN PRETE ) . MA LA SCUOLA DEVE ESSERE ACCETTABILE DALLA MAGGIORANZA, DALLA QUASI TOTALITA' DEGLI ITALIANI. NON SI POSSONO CREARE DEI SERVIZI PUBBLICI DEI QUALI SI POSSA SERVIRE SOLO QUALCUNO IN VIA SPORADICA. SI PARLA POI DELLE PARTICOLARI SANZIONI PER CHI VILIPENDI LA CHIESA, PER CHI BESTEMMIA LA DIVINITA' O I SANTI, O PER CHI OFFENDA IL PAPA, ECC. MA VI PARE CHE SIA LO STESSO BESTEMMIARE ALLAH O BUDDA, O GESU' O LA MADONNA? MA E' EVIDENTE CHE PER LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI BESTEMMIARE ALLAH O BUDDA POTRA' ESSERE SOLTANTO UNO SCHERZO. LA BESTEMMIA A BACCO LA FANNO TUTTI. NON E' CHE UNA CELIA UN ALTRO SIGNIFICATO HA LA BESTEMMIA ALLA DIVINITA' , AI SANTI CHE SONO VENERATI DA TUTTI GLI ITALIANI. NON DEVONO ESPRIMERE LE LEGGI LA COSCIENZA PUBBLICA DEL PAESE? L' INSEGNAMENTO RELIGIOSO: ALTRO EQUIVOCO L' INSEGNAMENTO RELIGIOSO E' LIBERO IN ITALIA. IL PADRE CHE LA PENSA COME L' AMICO TONELLO FA SAPERE AI PROFESSORI CHE NON VUOLE CHE IL SUO FIGLIOLO SIA CONTAMINATO DA SI' PRAVA DOTTRINA LO FA DISPENSARE DALL' INSEGNAMENTO RELIGIOSO. NESSUNO LO COSTRINGE A MANDARVELO. CE NE SARA' UNO SU 10 MILA, MA LA LIBERTA' DI QUEST' UNO E' ANCHE RISPETTATA. E COSI' NESSUNO VUOLE CHE SI INSEGNI AD ALCUNO LA RELIGIONE CONTRO LA SUA VOLONTA' . MA, SIGNORI, DOVE SONO QUESTE INCOMPATIBILITA' COL NUOVO DIRITTO PUBBLICO CHE NOI ANDIAMO A CREARE IN ITALIA? NON NE ESISTE NESSUNA. A MENO CHE NON SI INSISTA SU QUELLA DEI TITOLI NOBILIARI, CHE LA CHIESA AMMETTE E LO STATO NO. ORA, SIGNORI, IO CHIUDO CON UN DILEMMA: C' E ' CONTRASTO TRA IL DIRITTO PUBBLICO NUOVO E IL CONCORDATO? NON C' E' CONTRASTO, SI PUO' RISPONDERE, E NON C' E' , ALLORA, NESSUNA RAGIONE VALIDA PER ESCLUDERE DALLA COSTITUZIONE IL RICHIAMO DEI PATTI LATERANENSI. C' E' CONTRASTO? SOLTANTO QUESTA POTREBBE ESSERE LA RAGIONE DELLA ESCLUSIONE. MA ALLORA, SE C' E' CONTRASTO, EFFETTIVO O ANCHE SOLTANTO SUPPONIBILE, NON VI ACCORGETE CHE, LEGIFERANDO COSI' VOI VENITE A DENUNZIARE IL CONCORDATO, CIOE' A DISTRUGGERE QUELLA PACE RELIGIOSA CHE TUTTI QUANTI DITE DI VOLERE CONSERVARE? BADATE CHE LEGIFERARE CONTRO IL CONCORDATO EQUIVALE A DENUNZIARLO NELLA MANIERA PIU' SOLENNE, PERCHE' UN CONCORDATO NON E' ESSO STESSO FONTE DI DIRITTO, FONTE DI OBBLIGHI PER I CITTADINI. E' FONTE DI OBBLIGHI SOLTANTO PER LO STATO CHE DEVE LEGIFERARE CONFORMEMENTE AL CONCORDATO. FINCHE' IL CONCORDATO NON E' TRASFUSO IN UNA LEGGE NON HA NESSUN EFFETTO NEL DIRITTO PUBBLICO INTERNO; LO ACQUISTA QUANDO E' TRASFUSO NELLA LEGGE. ORA, SE NOI INVECE DI TRASFORMARE NELLA LEGGE IL CONCORDATO, LEGIFERIAMO CONTRO IL CONCORDATO. ( INTERRUZIONE UNA VOCE A SINISTRA. MA NON CONTRO ) . CONTRO IL CONCORDATO, NOI LO DENUNZIAMO. E' COSI' E NON AMMETTO CHE IN CAMPO DI DIRITTO SI POSSA SOSTENERE IL CONTRARIO, PERCHE' NON E' POSSIBILE. PROPRIO SE SI POTESSE SOSTENERE QUALCHE INCOMPATIBILITA' TRA IL CONCORDATO ED I PRINCIPI DELLA NUOVA COSTITUZIONE, IL RICHIAMO DEI PATTI LATERANENSI DIVERREBBE ANCORA PIU' INDISPENSABILE ONDE ESCLUDERE IL SIGNIFICATO DI DENUNCIA IMPLICITA . ( INTERRUZIONE MANCINI. IN QUESTO MODO SI MUTANO I TERMINI DELLA DISCUSSIONE ) . ED ALLORA BADATE A QUELLO CHE FATE SI SONO CREATE TANTE RAGIONI DI DISSENSO TRA GLI ITALIANI E NON C' E' BISOGNO DI CREARNE UN' ALTRA PER UNA QUESTIONE DOTTRINALE CHE INTERESSA, SE INTERESSA, UNO SPARUTO NUMERO DI LIBERI PENSATORI MALE INFORMATI. ( INTERRUZIONE TONELLO. NON E' SPARUTO IL NUMERO ) E' SPARUTO ( INTERRUZIONE TONELLO. I PATTI DEL LATERANO LI HA FATTI MUSSOLINI ) . E PER QUESTO SI CREA UNA QUESTIONE CHE SEPAREREBBE ANCOR DI PIU' GLI ITALIANI E CHE ACCRESCEREBBE, ASSOMANDOSI AGLI ALTRI SCONTENTI, IL DISTACCO, GIA' GRAVE AGLI INIZI, TRA IL POPOLO DELLA NASCENTE REPUBBLICA ITALIANA E LA NUOVA COSTITUZIONE? ( APPLAUSI AL CENTRO E A DESTRA- CONGRATULAZIONI) . | |