Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


100297
IDG750600039
75.06.00039 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
recchioni francesco
finalita' ed aspetti della valutazione equitativa del danno
Arch. resp. civ., s. 3, an. 17 (1974), fasc. 2, pag. 105-109
d30703; d40632; d40622
teorico-sistematico
formale
per procedere alla valutazione equitativa del danno in base all' art. 1226 codice civile, si deve giustificare la somma difficolta' di dare prova concreta dell' entita' del pregiudizio. il danno deve essere certo, ma non provato nell' ammontare; o si proietta nel futuro; o ci sia difficolta' di fornire elementi concreti del pregiudizio; o gli elementi probatori sono di efficacia non sicura. dopo alcuni esempi si critica la sentenza che ha affermato che si puo' adoperare il criterio equitativo senza ricorrere a quello della capitalizzazione. si pone in luce che il ricorso all' equita' oltre ad avere una funzione integrativa, puo' averne una correttiva dell' applicazione della norma poiche' il giudice deve valutare il caso concreto quando si debba adeguare l' astratta previsione normativa alla mutevole realta' delle diverse fattispecie giuridiche. comunque l' equita' non e' puro arbitrio, ma strumento di maggior aderenza ad una giustizia sostanziale.
art. 1226 c.c. art. 116 c.p.c. art. 114 c.p.c. art. 2045 c.c. art. 2047 c.c.
Scuola perf. dir. civile - Univ. Camerino



Ritorna al menu della banca dati