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Documento


105117
IDG760400914
76.04.00914 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
romagnoli umberto
le origini del pensiero giuridico-sindacale in italia
Mat. st. cult. giur., an. 3 (1973), pt. 2, pag. 13-78
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f426; d71100
l' a. ricostruisce nelle grandi linee la complessa problematica che investi' gli inizi del secolo, allorche' si tratto' di rivedere l' intero campo del diritto del lavoro alla luce delle nuove esigenze sociali e politiche. dopo aver brevemente esaminato il senso della giurisprudenza probivirale, che a grande maggioranza era orientata favorevolmente nei confronti dell' azione collettiva dei lavoratori, l' a. descrive i tentativi svolti dalla dottrina al fine di costruire una teoria delle "grandi forme di contratti di lavoro" che, pur recependo le nuove istanze del mondo sociale, rinsaldasse la struttura del sistema giuridico positivo. ma le figure dei giuristi piu' eminenti, quali carnelutti, redenti, messina, si mantennero avversarie delle istanze democratiche che sostenevano politicamente l' esigenza di una nuova legislazione in tema di contrattazione collettiva. l' a. esamina quindi i risultati della ix e della xii sessione del consiglio superiore del lavoro (giugno 1907 e giugno 1908) attraverso la trascrizione normativa del dibattito fatta da giuseppe messina. le voci di bonomi, turati, mortara sono tra le piu' significative. resta tuttavia fermo, nella legislazione (cosi' la l. 14 luglio 1912, n. 835), l' indirizzo liberal-autoritario che caratterizza la posizione ideologica dei giuristi del periodo precorporativo.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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