| l' a. suddivide la propria analisi storiografica in 4 periodi: un
primo periodo, quello della ricostruzione, durante il quale si
svolgono lotte durissime per i problemi generali del lavoro, per il
salario e per il rinnovo dei contratti nazionali, dei quali il
padronato rifiuta, sia nella parte normativa che in quella economica,
qualsiasi revisione che comporti il benche' minimo onere finanziario.
si sviluppa qui la duplice scelta politica della cgil per un' azione
accentrata e per una politica con obiettivi generali. l' a., nell'
esaminare il periodo 1949-1955 con i relativi problemi della
contrattazione, ritiene opportuno considerare in via preliminare due
problemi connessi: quello dell' atteggiamento confederale nei
confronti dell' applicazione dell' art. 39 cost. e verso le
commissioni interne. il terzo periodo che l' a. descrive - gli anni
1956-1959 - e' introdotto dal iv congresso confederale, tenutosi a
roma dal febbraio al maggio 1956. esso segna l' inizio di un'
autocritica assai importante per la cgil, che avrebbe condotto nel
decennio '60 ad un decisivo mutamento di rotta e ad una diversa e
piu' incisiva azione sindacale. vengono esaminate in questo contesto
le vicende relative alla l. 22 dicembre 1956, n. 1589, riguardante l'
istituzione del ministero delle partecipazioni statali e quindi il
distacco delle aziende a prevalente partecipazione statale dalle
associazioni sindacali dei datori di lavoro aderenti alla
confindustria; nonche' la l. 14 luglio 1959, n. 741, riguardante le
norme transitorie per garantire i minimi di trattamento economico e
normativo ai lavoratori. l' a. conclude valutando i periodi della
contrattazione attorno agli anni '60, ovvero immediatamente
precedenti ed immediatamente seguenti il v congresso di milano, dell'
aprile 1960.
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