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Documento


105742
IDG760401483
76.04.01483 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
pasquino gianfranco
contro il finanziamento pubblico di questi partiti
Mulino, an. 23 (1974), fasc. 232, pag. 233-255
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
d04321
l' a. introduce una serie di considerazioni critiche nei confronti della legge sul finanziamento pubblico dei partiti. la motivazione generalmente addotta a favore di tale provvedimento e' che i partiti svolgono attivita' fondamentali per il funzionamento del sistema politico e che il denaro pubblico permette loro di svolgerle nel modo migliore e senza condizionamenti. ma l' a. contesta tale motivazione; afferma che i partiti italiani non sono piu' in grado di svolgere efficacemente le loro funzioni (trasmissione della domanda politica, selezione e reclutamento politico, policy making) e che la causa di questa situazione e' interna e non dipende dalla mancanza di fondi. questo e' provato dalla constatazione che ne' i fondi neri della montedison ne' le tangenti dei petrolieri hanno consentito ai partiti politici italiani di migliorare le loro prestazioni. non si vede quindi, dice l' a., perche' dovrebbe avere tale capacita' il finanziamento dello stato. ne' si puo' sperare che la legge abbia un effetto moralizzatore, eliminando il ricorso ad altre fonti di finanziamento: infatti e' gia' stata accettata l' interpretazione di un finanziamento statale meramente aggiuntivo e non sostitutivo. infine l' intervento statale rende meno sentita la partecipazione dei cittadini, anche come sovvenzionatori, alla vita di partito e ne accentua la depoliticizzazione.
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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