| l' a. mette al centro della sua riflessione il rapporto tra natura e
diritto. tale rapporto e' stato studiato fin dall' antichita' e ha
originato, a seconda delle soluzioni date, due correnti che si sono
alternate nel corso della storia del pensiero giuridico: il
giusnaturalismo e il positivismo. il primo fonda il diritto sulla
natura e di conseguenza lo fa universale e immutabile; il secondo
afferma invece che non esiste altro diritto che quello positivo,
cioe' prodotto dall' uomo. l' a. sostiene che la controversia tra i
sostenitori delle due teorie giuridiche ha perso oggi molto del suo
interesse, essendo di fatto diventata una controversia tra un diritto
consuetudinario e un diritto legislativo. nel linguaggio odierno l'
appello alla natura, per legittimare la richiesta di un nuovo diritto
o giustificare la resistenza a una legge ingiusta, e' ormai
scomparso. invece oggi la natura suggerisce considerazioni di altro
tipo: si riflette sul dominio dell' uomo sulla natura e si scopre che
esso deve avere dei limiti. l' a. afferma che il potere politico
dovra' riconoscere di avere dei limiti nei confronti della natura,
che sono limiti di diritto e dovranno essere fatti valere con
strumenti giuridici.
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