| l' a. ritiene che le due leggi di riforma, quella sulla disciplina
militare e quella che riguarda i servizi di sicurezza, si muovono
nella prospettiva di mutare in modo radicale la tendenza
tradizionale, di fare delle forze armate e dei servizi di sicurezza
dei corpi separati dalla societa', dalle istituzioni democratiche e
sottratti pertanto a reali controlli democratici. per quanto riguarda
la legge sulla disciplina militare, l' a. sottolinea che essa afferma
categoricamente che primo dovere delle forze armate e' la fedelta'
alle istituzioni democratiche. inoltre, con la nuova legge, il
cittadino soldato gode dei diritti previsti e garantiti dalla
costituzione, con le sole limitazioni date dal fatto di appartenere
ad un corpo armato dello stato. l' a. successivamente si occupa della
seconda riforma, quella dei servizi di sicurezza, e rileva, in primo
luogo, che la responsabilita' politica della condotta dei servizi
viene adesso attribuita al presidente del consiglio che dovra'
rispondere al parlamento del loro funzionamento. i servizi saranno
due: il primo si dovra' esclusivamente occupare dei problemi
attinenti alla sicurezza militare, l' altro sara' responsabile della
sicurezza democratica. in secondo luogo, l' a. sottolinea l'
importanza dell' introduzione, con la nuova legge, del principio del
controllo parlamentare che sara' attuato da una commissione
bicamerale che dovra' vigilare sugli indirizzi, le strutture, i
finanziamenti e le attivita' dei servizi. queste due leggi, a
giudizio dell' a., costituiscono un momento importante per la riforma
dello stato, soprattutto considerando che si tratta di quelle
strutture statali, le forze armate e i servizi di sicurezza, che da
sempre erano state considerate uno strumento dell' esecutivo al
servizio delle vecchie classi dominanti con funzioni antipopolari.
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