| l' a. analizza il significato dell' approvazione da parte del
parlamento della legge per la parita' tra i sessi nel lavoro. la
scelta di questa legge, a giudizio dell' a., deriva, da un lato, dal
processo di maturazione e di crescita soggettiva delle donne che ha
fatto irrompere nella societa' un modo nuovo di rivendicare l'
eguaglianza e la dignita' e, dall' altro, dall' aggravamento della
crisi economica, che ha indotto processi fortemente regressivi nella
condizione della donna, acutizzando tutti i fattori di disparita' e
di disuguaglianza in cui si compone storicamente il ruolo della
donna. la legge, rileva l' a., non e' nata nel chiuso delle aule del
parlamento, senza un rapporto con le masse femminili, ma nasce,
invece, da una situazione reale di discriminazione nel paese, che ha
provocato un dibattito su cui si sono impegnate le organizzazioni
femminili, sindacali, le forze politiche, i giuristi democratici, le
lavoratrici. affrontando i criteri ed i valori che oggi presiedono
all' assunzione ed alla collocazione della donna nella produzione, l'
a. sottolinea che la legge non solo afferma il divieto di tutte le
discriminazioni fondate sul sesso, nell' accesso al lavoro, nel
salario, nello sviluppo della carriera, ma individua alcuni modi
concreti in cui esse si manifestano e si formano e indica come
poterle rimuovere. il secondo problema che la legge affronta e' il
rapporto tra parita' e tutela delle lavoratrici.
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