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Documento


10690
IDG781310364
78.13.10364 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
fornari giancarlo
cedolare secca, evasori grassi
Crit. soc., an. 69 (1977), fasc. 12 (7 ottobre), pag. 14-15
d2321
(Sommario: la "cedolare secca" e' rimasta in vita, fra le proteste di pochi tecnici e il silenzio di molti. storia di un istituto molto apprezzato dai grandi evasori)
l' a. prende in esame le novita' di rilievo in campo fiscale anche se nessuna riguarda l' evasione. un primo provvedimento riguardo l' esenzione dall' anticipo dell' autotassazione dei contribuenti che nel giugno scorso hanno versato un' imposta inferiore a l. 250000, sempre per via di autotassazione. il secondo provvedimento riguarda la nuova sistemazione della tassazione sui dividendi azionari e prevede la riduzione della cedolare secca dal 50 al 30 per cento, la parziale eliminazione della doppia tassazione sui dividendi azionari mediante l' istituzione di un credito d' imposta pari al 33 per cento degli utili distribuiti, la concessione di una detrazione imposta pari al 10 per cento dell' importo pagato in favore dei sottoscrittori di azioni di nuova emissione. l' a. sostiene che il problema della tassazione azionaria non puo' essere visto isolatamente, ma va affrontato in connessione con il problema piu' generale dell' indebitamento e della ristrutturazione finanziaria delle imprese. l' a. critica il fatto che si sia lasciato in vita l' istituto della cedolare secca proprio nel momento in cui ci si accingeva ad introdurre il moderno meccanismo del credito di imposta, in linea con le direttive della cee e con le applicazioni dei piu' avanzati paesi industriali. la cedolare secca, infatti, permette ai grossi azionisti di evadere il fisco sottraendosi al criterio della progressivita', applicato per i redditi da lavoro.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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