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Documento


10692
IDG781310366
78.13.10366 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
pini massimo
milano e il monopolio rai-tv
Crit. soc., an. 69 (1977), fasc. 12 (7 ottobre), pag. 34-36
d18322
(Sommario: la riforma radiotelevisiva non ha attuato il decentramento della produzione. il centro di milano produce oggi meno del 15 per cento di programmazione che produceva ai tempi di bernabei)
l' a. afferma che uno dei cardini della legge n. 103 sulla riforma radiotelevisiva consiste nel decentramento ideativo e produttivo. il 22 novembre 1975 il consiglio di amministrazione della rai approvava il "documento di ristrutturazione", che doveva segnare tutto il nuovo organigramma aziendale. il documento, sostiene l' a., si occupava soprattutto del vertice aziendale romano: reti, testate, strutture di supporto. il problema del decentramento territoriale veniva, invece, lasciato da parte. e' stata cosi' presa la grave decisione di ristrutturare la rai a partire dai vertici romani senza considerare l' ipotesi di smembramento dei blocchi burocratici aziendali attraverso il decentramento territoriale. questa decisione, a giudizio dell' a., ha portato al massimo livello le conseguenze negative della lottizzazione ed ha lasciato inalterato il potere delle burocrazie aziendali. un altro passo avanti verso l' abolizione di ogni progetto di decentramento si e' avuto con l' arrivo delle nuove testate giornalistiche. ai giornalisti dei centri di produzione, infatti, non veniva concesso il diritto di opzione per testate, come era avvenuto invece a roma, e veniva istituito in tutte le sedi della rai un caporedattore responsabile del flusso di notizie verso il vertice romano.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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