| l' a. ritiene che sia una crisi della netodologia storiografica. cio'
va spiegato per gli stretti legami della storiografia con le
ideologie di volta in volta dominanti. un modello per le ricerche
storiche che si va delineando, e' quello di una storia pervasa di
sociologia ed ispirata alle esigenze della antropologia. in questa
prospettiva e' data, da parte degli storici, grande importanza agli
oggetti di quella che definiscono "culturiale", cioe' gli utensili,
gli artefatti, l' abbilgliamento, i miti, i riti. si ritiene cioe'
che anche un dato materiale possa essere indice di civilta'. partendo
allora da questa visione si arriva alla quantificazione dei dati. non
si tratta di una assunzione banale del numero, ma di una meditazione
che consenta di conoscere il substrato di tanti particolari merce' l'
apporto delle statistiche e dei grafici. i dati quantitativi allora.
in questa prospettiva, possono aiutare a colmare tanti vuoti che
ancora sussistono ed a intendere meglio determinati fenomeni, quali
as esempio la crescita dello stato moderno come organismo
amministrativo, i "costi" della rivoluzione industriale, i gruppi di
potere. l' uso pero' dei dati materiali, conclude l' a., deve
avvenire nel rispetto del riconoscimento della responsabilita' del
singolo, pur ammettendo il condizionamento al quale e' costretto
dallo sviluppo dei mass media.
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