| l' a. distingue due tipi di antifascismo. uno e' un modo istintivo di
essere, cosi' che l' antifascismo ci pone quasi come sinonimo di
italianita'. si tratta di una sorta di antifascismo dell' evidenza.
l' altro e' quello di essere antifascisti entrando coraggiosamente
nel postfascismo, collocandosi cioe' in una italianita' che e' libera
ormai dall' ipoteca antifascista, in quanto e' intimamente libera da
quella fascista. tra questi due tipi di antifascismo: l' integrismo
antifascista ed il problematicismo postfascista, vi e' un' innegabile
vocazione "a capirsi". concludendo, l' a. distingue nettamente
anticomunismo da antifascismo. il comunismo infatti per la sua
dimensione planetaria propone un confronto con esso che non e'
"tipicamente" italiano. se si puo' parlare di una strategia
"italiana" antifascista, e' malagevole, osserva l' a., parlare di una
strategia "italiana" anticomunista, proprio nella misura in cui la
strategia anticomunista deve avere una dimensione planetaria. mentre
il confronto col comunismo si pone allora sul piano dei valori etici,
sotto la prospettiva non dell' esistere "italiano", ma dell' esistere
"umano", il confronto invece col fascismo, proprio perch' esso entro'
ufficialmente nella storia italiana come regime, si pone sul piano
dell' ideale storico concreto, specificamente italiano.
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