| in questo attento e meditato studio, ricco di citazioni
bibliografiche, l' a. affronta il non nuovo problema dell'
ammissibilita' di una tutela possessoria dell' utente d' energia
elettrica, ove questa cessi di essere erogata a causa del distacco
dei condotti operato dal somministrante- secondo la giurisprudenza un
attentato al possesso dell' utente e' configurabile solo quando l'
atto, che interrompe l' erogazione dell' energia elettrica, avviene
nella parte dell' impianto che, a prescindere dall' ubicazione del
contatore, si trova nel luogo o nella cosa posseduta dall' utente. l'
a. critica tale orientamento notando come secondo tale impostazione
in sostanza lo spoglio viene accertato con riferimento al luogo in
cui e' posto in essere, e non gia' al possesso dell' energia: cio'
postula l' esistenza d' una necessaria correlazione tra possesso
dell' impianto e possesso dell' energia, onde l' atto, o il fatto,
che incida sull' uno, incida anche sull' altro. senonche' tale
correlazione non solo non sussiste sempre in questi termini, ma
presuppone che di possesso di energia elettrica possa parlarsi,
oltreche' in astratto, anche nel caso in cui questa sia somministrata
mediante trasmissione attraverso conduttori: e sotto questo profilo
una coerente applicazione della nozione di possesso, non solo porta a
respingere la soluzione differenziata data al problema dalla corte,
ma induce addirittura a dubitare che di possesso possa in questo caso
parlarsi.
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