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| IDG760400806 | |
| 76.04.00806 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| pasquino gianfranco
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| brasile (1964-1974): lo sviluppo della diseguaglianza
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| Mulino, an. 23 (1974), fasc. 234, pag. 543-563
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| f3210
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| secondo l' a. in brasile, con il colpo di stato del 31 giugno 1964 si
e' chiusa definitivamente la fase dell' esperimento democratico, che
pur tra difficolta' stava portando il paese a una progressiva
maturazione e modernizzazione. l' intervento militare, sostenuto dai
ceti medi, preoccupati dall' avanzata delle classi popolari, piu' che
interrotto ha radicalmente capovolto le linee di sviluppo della
societa'. cosicche' nei dieci anni che prende in esame l' a. ravvisa
un progressivo sviluppo della diseguaglianza. questo si verifica in
campo politico dove alla tendenza che favoriva una maggior presa di
coscienza delle masse popolari si e' sostituito il tentativo di
depoliticizzazione della societa', imbavagliando tra l' altro il
movimento sindacale e controllando tutte le associazioni volontarie
considerate pericolose: studenti, chiesa, intellettuali. in campo
economico il governo militare vanta i successi ottenuti, cioe' la
crescita del prodotto nazionale lordo e il contenimento dell'
inflazione. cio' e' stato reso possibile pero' soltanto da una forte
dipendenza dal capitale straniero e a costo di gravi squilibri e
disuguaglianze non solo tra i diversi gruppi sociali ma tra i diversi
settori economici. l' a. conclude affermando che benche' il regime
militare sia attualmente forte e' minacciato da due fattori: lo
sviluppo della disuguaglianza, che esso stesso ha generato e che non
puo' continuare indefinitamente e il conflitto d' interessi che prima
o poi si verifichera' con gli altri paesi latinoamericani e con gli
stati uniti per il controllo o la spartizione dei mercati.
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| Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA
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